Recensione in anteprima: Shelter, di Harlan Coben
Creato il 05 giugno 2013 da Mik_94
Buongiorno,
amici! Questa mattina, vi propongo la recensione in anteprima di un
romanzo che uscirà in libreria tra qualche settimana: Shelter, la
prima indagine di Mickey Bolitar e il primo romanzo per ragazzi
firmato dall'acclamato e celebre Harlan Coben. Una lettura simpatica,
nostalgica, piacevolissima. Sotto l'ombrellone, a breve, saprete già quale
titolo portare con voi!
Ringraziando il gentilissimo Sébastien
per avermi dato modo di leggere il romanzo con largo anticipo, vi
auguro una buona lettura.
Quando
salvi una persona, spesso la stai salvando da qualcuno. Se stai
facendo il bene, spesso è perché qualcun altro sta facendo il male.
Titolo:
Shelter
Autore:
Harlan Coben
Editore:
L'ippocampo
Numero
di pagine: 316
Prezzo:
€ 12,00
Data
di pubblicazione: 12 Giugno 2013
Sinossi:
L’anno che sta vivendo il quindicenne Mickey Bolitar non potrebbe
andare peggio. Dopo aver assistito alla morte di suo padre e al
ricovero di sua madre in un centro di disintossicazione, è costretto
a vivere con lo zio Myron e a cambiare scuola. Con
il nuovo college arrivano anche nuovi amici e nuovi nemici. Per
fortuna di Mickey, arriva anche una nuova, grandiosa fidanzata,
Ashley. Per un po’ sembra che quel disastro senza fine che è la
sua vita stia finalmente migliorando – finché Ashley scompare
senza lasciare traccia. Deciso a non perdere un’altra volta una
persona importante, Mickey si mette alla sua ricerca e viene così in
contatto con un mondo squallido in cui capisce che la sua ragazza,
dall'apparenza così dolce e timida, non è affatto quello che dice
di essere. E nemmeno lo è il padre di Mickey di cui non si capisce
poi se sia davvero morto. Ben presto il ragazzo viene a conoscenza di
una cospirazione così spaventosa da far sembrare i problemi della
scuola uno scherzo – e lo porta a porsi molte domande sulla sua
vita, che fino ad allora credeva di conoscere.
La recensione
Era
bello essere bambini. Era bello passare i pomeriggi alla ricerca di
casa infestate, boschi da esplorare, misteri da inventare e sventare,
vite immaginarie da costruire su misura per i passanti incontrati per
strada. Accadeva così che una realtà grigia, magari per un'estate
con troppe nuvole in cielo, lo diventava anche per le ombre di cui
noi stessi l'avevamo colorata. Ombre che, anziché spaventarci,
divertivano. Ombre che, anziché annoiarci, aguzzavano la fantasia e
i nostri fiuti di detective per caso. Crescendo, si viene assorbiti
da altro. Le
case fatiscenti che ogni cittadina di provincia ha fanno più pena
che paura, il fitto dei boschi diventa un covo d'amore per utilitarie
dai vetri appannati e registrate a nome di ignari e fiduciosi
genitori, le pedalate in bici con gli amici si fanno meno frequenti,
le leggende del paese – sotto cui avevamo sempre voluto
scorgere un filo di verità – diventano semplici e infondati
pettegolezzi. Il bello dei romanzi, tuttavia, è che, talvolta, le
cose sembrano fermarsi negli istanti più giusti, più interessanti,
più degni di essere condivisi davanti a un falò o alla luce di una
torcia elettrica, tra coperte e complicità cameratesche... Shelter,
primo capitolo di una serie per
ragazzi, mi ha riportato con un sorriso nostalgico a quei momenti:
sparizioni e loschi traffici, ottuagenarie spettrali ed enigmatiche,
omaccioni alla Men in Black con
gli occhiali da sole anche di notte e lo smoking scuro anche se ci
sono quaranta gradi all'ombra, anziani che raccontano storie di guerra e
bambini che, in mezzo alla neve, lasciandosi alle spalle un treno per
l'inferno, seguono una scia di colorati battiti d'ali e, infine, associazioni
segrete che danno una mano alla Divina Provvidenza. Tasselli sparsi
come tante macchioline: pigmenti sulle ali di una strana e rara
farfalla maculata. Ricco
di spunti interessanti e con un ottimo colpo di scena, inserito nel
momento più imprevedibile, questo è un romanzo simpatico, dinamico,
sorprendente, riuscito. E' terreno, realistico. Non ci sono tracce di
avvenimenti paranormali o di amori alla melassa propri di ogni
racconto adolescenziale degno di questo nome. E' impregnato di una
paura che immobilizza e affascina, rendendo avventati, curiosi,
coraggiosi. Supereroi con lo zaino in spalle e con un unico potere:
quello dell'amicizia. Racconta di un male che colpisce gli innocenti,
i più giovani, le ragazze sole e vulnerabili, ma ovunque c'è
quell'alone dorato tipico del sogno ad occhi aperti che ogni
ragazzino ha fatto nei momenti di consolante ed assidua noia:
immaginare di salvare una damigella in difficoltà, di avere una
missione importante da compiere, di far parte di una famiglia più
complicata ma comunque meno ordinaria, di essere speciali.
Mickey
Bolitar, il giovane protagonista, vede il mistero in ogni cosa, anche
in quelle più piccole. Come un eterno Peter Pan, passato dalle
partite a Indovina Chi? a
i casi di CSI, è
spontaneo, buffo, sincero, ma la sua voce – spesso – è incrinata
da una nota di sofferenza. Appena quindicenne, i suoi occhi hanno già
visto ogni angolo di mondo e il suo metro e novanta di statura non
l'ha protetto dagli scherzi della vita. Quando tutto era finalmente
stabile, quando lui e la sua famiglia avevano trovato il posto giusto
e colto il momento giusto, un incidente l'ha privato di entrambi i
genitori. Il padre è morto sul colpo, schiacciato dalle lamiere di una macchina in fiamme; la
madre è morta lentamente, schiacciata, invece, dal dolore e dalla dipendenza.
Un dramma forte, dunque - che ha cambiato tutto e tutti - ma trattato
con discrezione e grande tatto. Mickey è un ragazzone responsabile e
intraprendente: altissimo, imbranatissimo, simpaticissimo. Solo al
mondo, vive con uno zio estroverso e sensibile, ex stella del basket,
ma della cui complessa personalità sanno più i lettori che lui. Ma
questa è tutta un'altra storia, in verità!
I suoi compagni d'avventura sono tre
e, senza di loro, questo racconto non sarebbe stato così entusiasmante: Ema,
Spoon e Rachel. Caratterizzati con grande ironia e intelligenza,
tutti insieme sfatano i luoghi comuni e i falsi miti
dell'adolescenza. Ema – grande, grossa, apparentemente scontrosa e
con un look decisamente dark – ha una simpatia e un'inventiva
direttamente proporzionale al suo peso. Praticamente, è il mio nuovo
mito. Spoon – magrolino, occhialuto, nerd – è una sfornatore
ambulante di aneddoti; una fucina di sapere. Peccato che dica la cosa
sbagliata al momento sbagliato e che faccia finire ogni conversazione
con una risata o con un'occhiataccia dubbiosa e divertita da parte di chi lo circonda. Rachel,
invece, è la bella di turno: liberandosi dai pregiudizi che la
vogliono avvenente e stupida come una gallina, userà la sua
sensualità come un'arma segreta e la sua capigliatura bionda per
nascondere un ingegno fuori dalla norma. E in quanto allo zio di cui
vi parlavo prima... il nome Myron Bolitar vi dice qualcosa?
Protagonista di una serie di thriller per adulti, adesso passa la
staffetta al suo “nipotino”: perché il mistero è di famiglia, in casa
Bolitar. I
capitoli sono brevi e scorrevoli e sembrano brillare della freschezza
e della voglia di fare di un giovane esordiente. Ma no, non è così.
Lo scrittore Harlan Coben – noto a livello internazionale e autore
verso cui ho sempre nutrito timore e reverenza – è la
dimostrazione che non si cresce mai per davvero. Hanno già fatto
questo viaggio nel tempo, questo tuffo nelle acque limpide e fresche
della gioventù, i maestri del thriller John Grisham e Stephen King.
Alle indagini del piccolo Theodore Boone e alle meravigliose
avventure di Stand by me
e La bambina che amava Tom Gordon, adesso
possiamo aggiungere Shelter
e i futuri libri che, spero a breve, gli seguiranno. All'autore,
come scrive nei ringraziamenti finali, è piaciuto scrivere di questa
scapestrata cricca di quindicenni, e a me è piaciuto leggere di loro.
E' stato come se i misteri d'altri tempi di Cristopher Pike e di R.L
Stine non avessero mai avuto fine per davvero.
Il
mio voto: ★★★ ½
Il
mio consiglio musicale: David Bowie – Rebel Rebel
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