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Recensione in progress – Rossella Gaudenzi sta leggendo La strage dei congiuntivi di Massimo Roscia

Creato il 19 febbraio 2015 da Viadeiserpenti @viadeiserpenti

rosciadi Rossella Gaudenzi

«Ho conosciuto Massimo Roscia nel 2010 a New York; eravamo nella casa di comuni amici nel’Upper West Side. Ho subito sospettato che non fosse normale. Sei mesi fa ho letto la bozza di questo suo ultimo romanzo e ne ho avuto conferma. Massimo non è affatto normale e ciò, per la letteratura italiana, è un gran bene».

John L. Hazelwood

PhD, Professor and Chair, Department of Linguistics and Verbal Behavoiur, Western University, San Francisco, California

 

“Il treno corre veloce, si lascia alle spalle i contorni cinerei della zona industriale, si infila in una se»e alla fine si ferma. Nessun cartello indica in quale stazione ci troviamo. Senza voltare la testa, attraverso il finestrino, opaco per la sporcizia, intravedo una scolaresca festante. Bambini in grembiule che giocano pericolosamente a ridosso dei binari e, dall’altro lato, insegnanti negligenti, seduti su una panchina a sorseggiare bibite dai colori fluorescenti e a conversare del nulla.

Quadro drammatico. Alunni, da alere, nutrire. I maestri che dovrebbero nutrire i discepoli proteggendoli, conducendoli, aiutandoli a raggiungere la conoscenza e a scoprire la verità, ne mettono invece a repentaglio la vita. Puniti, dal latino poena, dal sanscrito pûnya, puro. I maestri andrebbero purificati, in maniera esemplare. Dovrebbero essere legati su quelle rotaie e severamente castigati dal rapido delle diciotto e trenta. Vedo i loro corpi dilaniati dalle ruote monoblocco della locomotiva e dei quattordici vagoni a essa agganciati. Purificazione. Sangue e metallo, metallo e sangue. Sorrido soddisfatto. Riapro gli occhi”.

 

Massimo Roscia è nato a Roma nel 1970 (qualcuno sostiene nel 1870). Scrittore, critico enogastronomico, docente, condirettore editoriale del periodico «Il Turismo Culturale». Autore di romanzi, saggi, ricerche, guide e vincitore di diversi premi letterari, ha esordito nel 2006 con Uno strano morso ovvero sulla fagoterapia e altre ossessioni per il cibo. L’originale noir sul rapporto cibo-nevrosi ha ottenuto in pochi mesi un grande successo di pubblico e di critica. Da qualche anno insegna comunicazione, tecniche di scrittura emozionale, editing, letteratura gastronomica e marketing territoriale. Nei minuti liberi continua a scarabocchiare e a chiedersi cosa fare da grande.

La strage dei congiuntivi esce nel 2014 per Exòrma.


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