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Recensione "Io non sono Mara Dyer" di Michelle Hodkin

Da Glinda
In molti attendevano questa mia recensione e io sono ben felice di regalarvela. Il secondo libro della trilogia "Mara Dyer" di Michelle Hodkin (qui la recensione del primo), è stato una sorpresa meravigliosa. Ne sono rimasta completamente conquistata, perciò preparatevi a una recensione adorante! Titolo: Io non sono Mara Dyer (Mara Dyer #2)
Data di pubblicazione: 3 Settembre 2013
Editore: Mondadori/Chrysalide
Autore: Michelle Hodkin
Prezzo: 17,00 €
Pagine: 504

Mara Dyer sa di aver commesso un omicidio. Jude voleva farle del male, e lei si è difesa, grazie al terribile potere che le permette di uccidere con la forza del pensiero. Ma ora Jude è tornato, e nessuno le crede mentre giura di averlo visto con i suoi occhi. Quel ragazzo dovrebbe essere morto, e Mara rischia di finire i suoi giorni nell'ospedale psichiatrico in cui è tenuta in osservazione per probabile schizofrenia. L'unica possibilità di salvezza è assecondare i medici e fingere di avere avuto un'allucinazione. Così la sera è libera di tornare a casa e vedere Noah, l'unico che ancora crede in lei e cerca di aiutarla a fare luce sui misteri che circondano la sua vita, proteggendola da Jude. I fatti inquietanti si moltiplicano, e Mara rischia di impazzire sul serio: qualcuno entra in camera sua la notte e la fotografa mentre dorme, e un giorno le fa trovare una bambola appartenuta alla nonna, che soffriva dei suoi stessi disturbi. Mara, esasperata, cerca di bruciarla, ma nel fuoco rinviene un talismano complementare a quello in possesso di Noah...


La mia recensione Il primo libro di Michelle Hodkin, ovvero "Chi è Mara Dyer" mi era piaciuto abbastanza e la sua originalità mi aveva entusiasmato e convinto, se pur non completamente. Ma con "Io non sono Mara Dyer", la Hodkin è entrata di diritto nella top ten degli autori contemporanei che preferisco. Non è un'esagerazione affermare che questo secondo libro nella serie paranormal, mystery e romance "Mara Dyer", non solo ha mantenuto tutte le aspettative create dal finale mozzafiato del primo romanzo, ma ha innalzato il livello della serie al punto da renderla nettamente superiore a tutte quelle che circolano in libreria al momento. Chiunque sia alla ricerca di una storia da brivido che abbia il fascino del thriller psicologico, la sensualità di una storia d'amore piccante e una buona dose di azione paranormale, dovrebbe dare una possibilità a questa favolosa trilogia. Nonostante sia indirizzata a un pubblico di giovani, la storia narrata dalla sferzante e cinica penna della Hodkin, può - e dovrebbe - essere letta dagli appassionati del genere di tutte le età. La protagonista è un'eroina forte, determinata e molto matura, la storia solida e stratificata in modo stupefacente, il mistero inquietante e per niente scontato, il lato romance passionale e bollente. Insomma, per quanto mi riguarda, Michelle Hodkin è l'autrice rivelazione dell'anno e non credo di poter resistere sino alla pubblicazione del terzo capitolo di quesa saga senza rischiare una crisi di astinenza. Proverò con tutta me stessa a fare una recensione spoiler free, perciò tranquilli se non avete letto il primo romanzo non ci saranno brutte sorprese.

Phoebe si era seduta accanto a me e l'odore del suo alito in faccia mi aveva distratto. Mi fece scivolare sulla gambe un foglio di carta piegato.  Una lettera d'amore forse? Possibile che fossi tanto fortunata? Lo aprii.  Non era una lettera d'amore. Non era neanche una lettera. Era una foto di me stesa sul mio letto. Con indosso il pigiama della notte precedente. Ero di fronte alla macchina fotografica, ma gli occhi non si vedevano. Perché erano stati graffiati via. Da "Io non sono Mara Dyer"
A diciassette anni le ragazze solitamente non devono fronteggiare i fantasmi del proprio turbolento passato. Ma Mara Dyer, dovreste saperlo, non è una semplice diciassettenne. Sin dal momento in cui un tragico incidente, a cui solo lei è sopravvissuta, ha tolto la vita al suo ex ragazzo e a due sue amiche, tutto per lei è stato un incubo. Mara ha cambiato città, scuola, vita. Miami doveva essere la sua isola felice, il posto in cui lei e la sua famiglia avrebbero dimenticato i traumi che li avevano messi a dura prova, invece si è rivelata una città infernale. Dopo gli avvenimenti drammatici, paranormali e orrorifici in cui Mara si è imbattuta nel libro precedente, continua la cronaca delle avventure che l'hanno spinta a cambiare identità. e prende forma così un mosaico sempre più sfaccettato. Mara è sola, impaurita dalle cose che sa e che vede, atterrita dal fatto che nessuno pare riuscire a crede all'orrore che la perseguita. Costretta a saltare da un istituto psichiatrico all'altro, con la sola complicità del suo ragazzo e confidente, Noah Shaw, la protagonista dovrà vedersela con qualcosa di molto, molto inquietante.  Immaginate di essere perseguitati da qualcuno che vi scatta foto mentre dormite, che vi minaccia in modi molti fantasiosi, che vi lascia regalini macabri e truculenti in ogni dove. E ora che lo avete immaginato, provate a chiedervi: cosa farei se quello che io so essere il mio stalker è, secondo l'opinione di tutti, morto stecchito?  Al fianco dello sfacciato, bellissimo, speciale, adorabile e irresistibile - ho una cotta per lui, abituatevi alle mie lodi sperticate - Noah Shaw, l'unico che non solo crede alle sue storie ma farebbe di tutto pur di proteggerla, Mara deve affrontare i suoi demoni cercando di salvare le persone che più ama. Tra allucinazioni, visioni di un passato che non sembra appartenerle, scoperte sconcertanti e domande senza risposta, continua l'avventura che ci condurrà a scoprire chi è realmente Mara Dyer.
Pensierosa, mi diedi un'occhiata nello specchietto laterale. Avevo i capelli incollati al viso ed ero pallida. Ma stavo bene. Forse un po' magra. Un po' stanca. Ma normale. Poi la mia immagine riflessa fece l'occhiolino. Ma non ero stata io. Mi premetti i palmi delle mani sugli occhi. Vedevo cose strane perché ero sotto stress. Spaventata. Non era reale. Stavo bene.
Mi sforzai di crederci. Da "Io non sono Mara Dyer"

Se vi aspettate che io vi sveli oltre sulla trama, siete degli illusi. Credetemi, lo vorrei. Lo vorrei moltissimo. Mi piacerebbe spiattellarvi quelle che sono state le mie scene preferite, raccontarvi quali momenti mi hanno terrorizzata di più, quali sono entrati negli annali per la loro epicità, quali mi hanno fatto tremare le ginocchia per la sensualità di Noah. Ma, purtroppo, non posso farlo. E' la coscienza che mi impedisce di fornirvi dettagli per cui ora mi ringraziereste, ma per cui, sicuramente, domani mi maledireste senza pietà. Questo è un libro meraviglioso, che tiene incollati alle pagine fino all'ultimo straziante capitolo, che regala colpi di scena strabilianti dalla prima all'ultima pagine e che, per questo motivo, merita di essere scoperto poco a poco. L'abilità della Hodkin sta proprio nel saper mantenere sempre alto il livello di suspance, adrenalina e mistero, alternando scene d'azione a scene di pura follia e inframezzandole con pochi, ma preziosissimi, momenti romantici e tanto bollenti da indurre alla combustione spontanea.  "Io non sono Mara Dyer" riesce a colpire allo stomaco come un pugno ben assestato grazie alla narrazione grondante cinismo e sarcasmo tipica della Hodkin, che è una maestra nell'imbastire dialoghi all'arsenico e siparietti caustici. La storia che questa fantastica autrice ha creato è ipnotica, crea assuefazione. Se nel primo romanzo ero rimasta un po' interdetta dal dualismo della protagonista, che è continuamente vittima di allucinazioni, che pare avere poteri straordinari e che si trova a vivere in una realtà piuttosto inquietante, in questo secondo romanzo questi elementi mi hanno rapita.  Il modo in cui il tutto è gestito, la giusta calibrazione dei vari elementi, la suspance crescente, il mistero fittissimo e le domande sempre più impellenti, hanno fatto di questo libro un vero must read del genere. Altra forza del romanzo, oltre alla storia in sé, che merita davvero molto, sono i personaggi principali e quelli secondari. 
Mi resi conto che probabilmente avevo l'aspetto di una pazza, mentre Noah, lì inginocchiato in fondo al letto, sembrava un principe arrogante. Come se il mondo fosse suo e gli bastasse allungare una mano per prenderselo
- Sei talmente calmo - Sbottai a voce alta. - E' come se tu non ne avessi bisogno.- Non dissi: "Non avessi bisogno di me". Ma da quel suo sorriso da canaglia intuii che aveva capito benissimo cosa intendevo. Allora Noah venne in avanti, verso di me, accando a me, i muscoli delle braccia tesi per il movimento. - Ho l'impressione che tu non abbia ben compreso che tutto quello che voglio nella vita è prenderti e farti gridare il mio nome. Da "Io non sono Mara Dyer"
Mara è di per sé un'eroina che non si può non amare. Tosta, temprata da avvenimenti davvero assurdi e sempre in bilico tra ciò che è reale e ciò che invece è creato dalla sua mente iperattiva, riesce a conquistare il lettore. E' imprevedibile, ironica, piena di risorse e folle, vive una situazione al limite dell'assurdo ed è determinata a non precipitare nel lato oscuro. Nessuno le crede a parte Noah, nemmeno le persone che più ama, eppure non perde mai di vista il suo obiettivo. E' poco equilibrata, ma è anche forte come una roccia. Ho amato il modo in cui la Hodkin abbia voluto giocare con la sua debolezza psicologica, introducendo nel romanzo il bellissimo elemento degli istitudi di igiene mentale, che, oltre ad aumentare il livello di stranezza e inquietudine nella storia, ha consentito a Mara di dare il meglio di sé anche grazie ai suoi "compagni di follia". Poi c'è Noah. Lui è indiscutibilmente perfetto. Uno dei migliori bookboyfriend in cui mi sia imbattuta. La sua psicologia è così stratificata e intrigante da risultare magnetica. Lui non è un eroe qualunque. Lui lotta solo per Mara, per lei e per nessun altro. Entrare, anche se solo in parte, nella sua mente - chi ha letto il romanzo sa a cosa mi riferisco - è stato incredibile. Leggerei subito un intero romanzo dal suo punto di vista, fosse anche qualcosa che non ha niente a che fare con Mara. NoahShaw ha molto da dire e merita che i suoi pensieri siano portati in superficie. E' più oscuro e profondo di tutti i Mr Grey sulla piazza, e il suo fascino ha un che di mistico. Ancora brucio per le scene che coinvolgono lui e mara.I "cattivi" sono davvero degni di nota. Finalmente qualcuno che è capace di dar vita a dei nemici davvero temibili, sinistri, imprevedibili e spaventosi. Non vi dirò di più, se non che li ho odiati e amati con tutta me stessa.E poi c'è il finale. Quel finale non voglio nemmeno nominarlo. E' ovviamente un cliff-anger, ma è anche molto di più. Fingerò di non averlo letto, perché mi rifiuto di credere a ciò che c'è scritto. Non è vero, punto
Pensi di potermi fare del male, ma non è così.  E se anche fosse? Preferirei morire con il tuo sapore sulle labbra che vivere senza poterti toccare.  Sono innamorato di te, Mara. Io ti amo. Indipendentemente da quello che fai. Da  "Io non sono Mara Dyer".

Verdetto: una lettura terrificante e assuefacente. Bella da impazzire.
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