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Autrice:Desy Giuffrè Editore:Fazi “Lain”Numerodi pagine: 237Prezzo:€ 9,90Sinossi:Elena Ray è bella, ricca, viziata. I ragazzi cadono ai suoi piedi,l'unica preoccupazione è lo shopping in compagnia della scatenataamica Stella. Eppure da settimane non riesce più a dormire. I suoisogni si trasformano in incubi, svegliandola di soprassalto. È forsea causa della tensione per l'imminente viaggio in Inghilterra insiemeai genitori, da cui la dividono incomprensioni e silenzi, oppure èqualcosa di più oscuro, il potere di una voce, di un richiamo chetalvolta si impossessa di lei e la fa agire contro la sua volontà?La stessa, inspiegabile sensazione che da un po' di tempo provaDamian, ragazzo cresciuto sulla strada, troppo duramente e troppo infretta, segnato dall'abbandono del padre e costretto a guardarsidallo zio malavitoso. Due vite che non hanno niente in comune, se nonun incontro casuale e, da quell'istante, l'impossibilità di levarsidalla mente l'intreccio dei loro sguardi. Ancora non sanno che leproprie esistenze sono già indissolubilmente legate: così vuolel'antica maledizione sprigionatasi dalle ceneri di una passionedisperata: quella tra Catherine Earnshaw e Heathcliff, i protagonistidi "Cime tempestose". Un classico senza tempo rivive nelprimo sequel fantasy del capolavoro di Emily Bronté, insieme ai suoiindimenticabili personaggi, divenuti spettri senza pace che ora, adistanza di secoli, sono disposti a tutto, anche ad appropriarsi deidestini di due ragazzi fragili e tormentati di oggi, per poterrivivere il loro sfortunato amore.Lavita, per la diciottenne Elena Ray, ha la stessa consistenza di unpatinato spot televisivo. Vivein un appartamento lussuoso, indossa le firme più esclusive, i suoicapelli sono naturalmente biondi e setosi e il suo viso –nonostante passi gran parte del suo tempo ad ammirarsi allo specchio- ha bisogno soltanto di un leggero accenno di trucco per mettere inrisalto i suoi profondi occhi d'ambra e i suoi lineamenti raffinati.Dietro le apparenze, però, una vita familiare che corre verso ilprecipizio. Oltre all'affetto della sua amata governante eall'amicizia con la capricciosa Stella, la protagonista non ha altro.Lussi e ricchezze possono procurarle l'invidia e l'ammirazione dellesue coetanee, ma non risanare la frattura che percorre la sua vita diillusioni. Quandosuo padre decide di ristrutturare una fatiscente villa nellabrughiera inglese appartenuta anni prima a dei suoi lontani antenati,l'intera famiglia Ray – nonostante l'iniziale ritrosia dellagiovane protagonista – decide di seguirlo, sperando che, lontanidal fervore di Roma, possano recuperare un rapporto ormai perduto.Quando gli occhi verdi di Elena incontrano le imponenti muradell'oscura Wuthering Heights, un'inspiegabile sensazione l'assale.Non è soltanto il fastidio provato da un'adolescente che, da ungiorno all'altro, si trova confinata in una campagna sperduta. Non èla noia provocata da una vita noiosa e sedentaria, accentuata , tral'altro, dall'assenza di negozi, televisori a schermo piatto e di unapreziosa connessione wireless. E' lo stesso brivido freddo che agitale sue notti. Lo stesso pallore che rende oscuri i suoi incubi. Lastessa letale attrazione che prova per lui, Damian: la sua soaveossessione; il suo demone dagli occhi neri e dal cuore d'oro. Si sonoodiati e amati al primo sguardo. Due stelle avverse che si incrocianonel cielo notturno. Due galassie in contrasto. Una principessaviziata e un bullo di strada uniti in una passione che non dovevanascere.Elenaancora non lo sa, ma quel folle sentimento non è soltanto ilcapriccio di una ragazza che ha voglia dell'ebbrezza di un amorecontrastato. Il loro destino è già scritto. Nelle loro vene scorreun sentimento acerbo e sanguinario che la polvere degli anni non hamai estinto. La stessa passione – narrata nell'intramontabile CimeTempestose – tra l'algida Catherine e il suo amato Heathcliff. Lorosono lì, tra le stanze buie di Wuthering Heights. La morte non harappresentato la fine dei loro inesauribili tormenti, ma l'inizio diun limbo in cui hanno la consistenza di ombre inquiete. Voglionotoccarsi, affogare nei flutti agitati che albergano nei loro cuori.Vogliono provare quell'amore che la vita ha brutalmente sottrattoloro. Vogliono esistere, calpestare il terreno di un nuovo millennio.Elena e Damian saranno i templi che accoglieranno le loro animedannate. Attraverso di loro, la più antica delle profezie sirealizzerà.
Soloun amore. Un amore disperato, maledetto dal tempo e dai rimpianti. Unamore. Bello come il giorno e vero come la morte. Cocciuto,orgoglioso. Vendicativo. Lacerato dall'amarezza di una nonvita che l'aveva risucchiato fino al midollo. Sinda quando, nell'estate del 2011, lessi diverse anteprime in meritoall'uscita di questo allettante romanzo d'esordio, si spigionò in meun'inestinguibile curiosità. Nonmi bastava soffermarmi sulla delicata copertina e sul mistero di unatrama tanto particolare ed intrigante. La suggestione provocata da“Io sono Heathcliff” sembrava non avere fine. C'era in me undelirante miscuglio di aspettative e curiosità, unite a unacomprensibile riluttanza iniziale. Lalettura di Cime Tempestose, infatti, non aveva portatoquell'appagamento che solitamente la poesia dei classici suscita. Delromanzo avevo respirato la disperazione, la ferocia e la sofferenzadi un amore strozzato. Lacrudeltà dei protagonisti e i rovi della loro anima mi avevanolasciato arrabbiato, confuso e sanguinante. Sintomi causati da unastoria d'amore desolante, dolorosa e tossica. Immediatamente,basandomi unicamente sulle premesse della trama, ho ammirato ilcoraggio di Desy Giuffrè, la cui audacia aveva provocato già primadella pubblicazione un vortice di critiche ed elogi e portato le lucidei riflettori ad indugiare a lungo sul lavoro di un'esordiente.C'era chi temeva un infelice rovesciamento del romanzo della Bronte echi, invece, attendeva ansiosamente che – come una ventata d'ariafresca – anche nella nostra penisola si diffondesse il gustotipicamente statunitense per i “paranormal remake”. Io,invece, da dietro le quinte, aspettavo pazientemente. In egualemisura c'erano in me il timore di una cocente delusione e la vogliadi novità. Già a partire dall'incipit, la cosa che mi haimmediatamente colpito positivamente è stato lo stile morbido ecorposo dell'autrice. Quasi come se Desy avesse operato un'attentacatarsi della forma, tutto risulta avvolgente e venato di lirismo. Icolori utilizzati per delineare l'opulenza della vita di Elena e ipericoli di quella di Damian risultano affascinanti in egual misura. Lapurezza della sua penna è capace di donare una luce nuova perfinoalle brutture dell'infelice vita del protagonista maschile,rendendola sì verisimile, ma anche dotata di un fascino di cui larealtà è purtroppo povera. La stessa luce contribuisce a combatterequel grigiore che ha sempre appestato le nobili facciate di WutheringHeights e a riempire di umanità i complessi e celebri personaggi“brontiani”. Privi dei tratti arcigni che li hanno semprecaratterizzati, diventano anime romantiche e appassionate dai cuicuori non si è mai estinto il bisogno di un'esistenza pacifica edominata dal tepore di un sentimento che scalda il cuore e le membra.Malinconici ed evanescenti, ricordano Paolo e Francesca. Puri eribelli, ma ingannati da un sentimento crudele e multiforme, scontanoil fio delle loro colpe in un' inusuale bolgia infernale che hal'aspetto della sterminata brughiera inglese. Accantoa loro, però, ci sono personaggi nati completamentedall'immaginazione dell'autrice brindisina; chi ben caratterizzato,chi meno. Se il perfido Alex Ludeschi, pur essendo lievementestereotipato, riesce ad avere il cinismo del Primario - odiosoantagonista del film Cemento Armato - , i personaggi di Stella,Matteo e Laura risultano poco incisivi. Sopratutto quest'ultima, amio avviso, provocando magari un po' di disappunto nelle lettrici delgentil sesso, avrebbe potuto ricoprire un ruolo più rilevante efarsi maggiormente foriera di quell'ambiguità mista a charme che mihanno ricordato le interpretazioni di Sharon Stone in “BasicInstinct” e “Casino”. Adorabile,invece, il personaggio di Viriginia, domestica di casa Ray eaffettuosa confidente di Elena, i cui modi gentili e amichevoli ( Nonchiedetemi assolutamente perchè!) mi hanno ricordato l'indoledell'indimenticabile Mrs Bric di La bella e la bestia.Entrambi ben tratteggiati i protagonisti: volubili come tutti iragazzi di oggi, ma con un cuore nobile aperto all'amore e alleistanze del paranormale. Originale la cornice in cui sono inseriti,un po' meno le modalità con cui i loro destini si incrociano. Iltema dell'amore impossibilitato dalla differenza di estrazionesociale sarà pure trito e ritrito, ma, diciamo la verità, ha sempreil suo fascino! Non pensate all'amore infantile tra Baby e Step, ma aquello trascinante e vivo tra Rose e Jack Dawson. Le basi sono lestesse, ma è lo spirito che si adotta nell'affrontare un tema tantosfruttato che segna una differenza sostanziale. Adire la verità, in “Io sono Heathcliff” non c'è affatto ilsenso del tragico presente in Titanic, tuttavia comparare laraffinatezza dell'autrice all'indiscussa maestria di Cameron misembra un paragone più felice rispetto a quello che molti fannoprendendo a modello i romanzi di Moccia. Al di là di qualchetrascurabile refuso, Io sono Heathcliff èindubbiamente una lettura piacevole e veloce. Ben strutturato e concapitoli densi e corposi, potrà essere un perfetto compagno digiornate su una sdraio in riva al mare o dinanzi a un caminettoscoppiettante. Pur non riuscendo nell'erculea impresa di sfiorare glialti picchi di Cime Tempestose, si chiude con un sorriso, il cuore inpace e la voglia - magari contagiati dalla forte passione dellaGiuffrè - di intraprendere nuovamente la lettura di quel tomo vivo edall'animo di sogni e titanio per cui il tempo sembra non passaremai. Iltempo non conosce letti di sabbia, né la cenere in cui si disfa ilmondo. Iltempo ha solo quell'alito perpetuo di vita, che soffia sulle speranzedegli innamorati. In eterno. Ilmio voto: ★★★★ Ilconsiglio musicale: Solo per te – Negramaro
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