Da centinaia di anni, nelle terre meridionali del mondo di Irìdia convivono tre razze: i Nani, l’antico popolo delle montagne, i giovani Uomini, giunti dal nord a cercare fortuna nei pressi del mare, e gli Orchi, crudeli e spietati predatori sempre in aperto conflitto con le altre popolazioni. Durante la Festa di Incoronazione del Principe dei Nani, gli Orchi si fanno minacciosi e costringono i loro rivali a reagire prontamente. Un’antica leggenda però affiora dalle ombre del passato e sarà la causa scatenante di una guerra aperta tra loro e motivo di discordia nel Regno degli Uomini. Toccherà a Gundar Ardibrace e ai suoi amici intraprendere un pericoloso viaggio alla ricerca di un antico manufatto, con il quale ridare vita alla leggenda di Turok e salvare il suo popolo. Intrecci avventurosi, intrighi diplomatici, incontri sorprendenti e grandi battaglie si profilano sul sentiero dei coraggiosi amici, che divisi dal destino dovranno dare prova della loro proverbiale determinazione e del loro indomito coraggio.
RECENSIONE
Iridiama. La leggenda di Turok, libro d'esordio di Stefano Girola, è un corposo - conta ben 890 pagine! - romanzo fantasy di stampo classico, o con un altra definizione un "epic fantasy". Il romanzo è ambientato nel mondo di Irìdia nel quale convivono, in un equilibrio faticosamente raggiunto, tre razze: i Nani, gli Uomini e gli Orchi; questi ultimi, però, si stanno facendo minacciosi e le loro scorribande sono sempre più frequenti. Proprio in un gruppo di Orchi mandato in avanscoperta, si imbatte Gundar Ardibrace, giovane nano che, insieme agli amici, i gemelli Ardax e Thordax e Hala, una Nana di cui è segretamente invaghito, si sta recando su ordine del Consigliere del Re in un villaggio vicino per organizzare il trasporto della birra per la grande festa di Incoronazione del figlio del Re, il principe Borin, legato a Gundar da una profonda amicizia. Lo spiacevole scontro con gli Orchi mette in allarme il Re dei Nani, Doròg, e proprio durante la Festa di Incoronazione del principe la minaccia si fa ancora più pressante tanto da costringere il Re e il Consiglio dei Duchi a prepararsi per ciò che temevano di più, una nuova guerra. Nel frattempo gli Orchi, guidati dal potente Triumvirato e dall'ambizioso Signore dellOrda Uruk-tal, scoprono che l'Iridiama, un materiale indistruttibile che si dice fosse stato forgiato dal mitico campione dei nani, Turok, fondendo diamanti e metallo, non è solo una leggenda e, decisi più che mai a impossessarsene per diventare ancora più potenti e riuscire finalmente a dominare tutta Irìdia, muovono guerra ai Nani, spalleggiati da un manipolo di uomini capeggiati da un traditore che vuole spodestare il legittimo Re degli Uomini, Harald, e reclamare per sè il trono. Saranno Gundar e i suoi amici a intraprendere un lungo e pericoloso viaggio nelle terre di Irìdia alla ricerca di un antico e prezioso manufatto che potrà condurli alla leggendaria forgia nella quale si narra che Turok abbia creato l'Iridiama e grazie a questo, salvare il loro regno e tutta Iridia dalla minaccia degli Orchi. Come potete vedere dalla trama che vi ho raccontato molto a grandi linee, a dir la verità, dato che è più complessa e formata da più sottotrame che si intrecciano, Iridiama. La leggenda di Turok è un romanzo fantasy che rientra nei più classici canoni di questo genere di letteratura, anche se l'autore, pur rimanendo fedele alla tradizione, è riuscito ad apportare un suo contributo originale. I personaggi sono quelli tipici del fantasy, Nani e Orchi, due razze che in ambito fantasy sono nemiche per definizione - e anche Iridiama non fa eccezione sotto questo punto di vista - ai quali se ne aggiunge un'altra, quella degli Uomini, che funge un po' da "terzo incomodo", una sorta di ago della bilancia di un certo peso nella guerra tra Nani e Orchi. I personaggi che si incontrano durante il corso della storia sono numerosi, e l'autore è riuscito a delinearli in modo soddisfacente, conferendo a ciascuno un carattere e una personalità precisi e definiti. Sicuramente alcuni personaggi sono meglio caratterizzati di altri che, invece, sono tratteggiati in modo più rapido e superficiale, però ritengo che l'autore abbia fatto, nel complesso, un buon lavoro. Così come è apprezzabile anche l'ambientazione: boschi, montagne, villaggi e reami dai nomi fiabeschi ed evocativi, si aprono davanti agli occhi del lettore grazie alle suggestive e dettagliate descrizioni che ne fa l'autore. Purtroppo non è tutto rose e fiori, perché a fronte di questi aspetti positivi ce ne sono anche di negativi. Per quanto abbia apprezzato personaggi e ambientazione, non sono riuscita ad appassionarmi come speravo alla storia in generale; dopo i primi capitoli che mi avevano incuriosita e invogliata a leggere, mano a mano che il romanzo proseguiva il mio entusiasmo è scemato e infatti ci ho messo tantissimo tempo per finirlo. Il problema è che talvolta il romanzo è molto lento e dispersivo, e per quanto la trama sia ben condotta e non abbia buchi narrativi, trovo che l'autore abbia focalizzato l'attenzione e approfondito troppo questioni e avvenimenti secondari che, certamente sono fili importanti della trama ma, essendo narrati con fin troppa dovizia di particolari quando si sarebbero potuti descrivere con più snellezza senza per questo inficiare la storia, vanno ad appesantire il romanzo. L'autore è un esordiente e, oltre che dalla scrittura ancora abbastanza acerba, si nota proprio da questo fatto, la verbosità, l'approfondire troppo, il descrivere minuziosamente, ecc, in altre parole il voler strafare, e questa è proprio una caratteristica che mi è capitato di riscontrare spesso in romanzi di autori esordienti. Comunque, facendo un bilancio tra pregi e difetti, e considerando il fatto che si tratta di un'opera prima, Iridiama. La leggenda di Turok è un romanzo che, nonostante da un punto di vista soggettivo non possa dire mi abbia coinvolta come speravo e si sia rivelata una lettura più difficoltosa del previsto, da un punto di vista oggettivo non si può negare l'impegno evidente che l'autore ha profuso nel scrivere la sua storia, nel creare personaggi, ambientazioni e background originali, nè gli si può negare il merito di essere riuscito a dare vita ad un romanzo fantasy dalla trama solida e convincente.
Il mio voto: