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Un anno dopo il colossale BOOM! generato da The Avengers l'Universo Cinematografico Marvel è pronto per raccogliere i cocci e iniziare la cosiddetta "Fase 2"... e quale modo migliore di riprendere le fila se non con l'iconico Tony Stark, alias Iron Man? Le aspettative per questo terzo episodio delle avventure del geniale inventore/filantropo/playboy erano estremamente alte, complice un trailer che prometteva azione, la caduta dell'eroe (un classico delle trilogie) e un tono generale molto più cupo rispetto alle due pellicole precedenti. Il passaggio di testimone da Jon Favreau a Shane Black era un altro evidente indicatore di un cambiamento di rotta: l'acclamato sceneggiatore di Arma Letale, L'Ultimo Boyscout e Kiss Kiss Bang Bang sembrava la scelta più adatta per raccontare l'ultimo (circa) volo di Iron Man. Vediamo un pò come è andata.
Iron Man 3 riprende la storia mesi dopo l'invasione dei Chitauri vista in The Avengers. Tony Stark ha combattuto al fianco di dei del tuono, supersoldati e mostri verdi per respingere un'armata aliena e salvare New York... e la cosa lo ha leggermente scombussolato. Non dorme più, passa tutto il suo tempo a creare prototipi di armature e a migliorarne le prestazioni, e occasionalmente cade preda di attacchi di panico. Una premessa d'oro puro per dar vita ad un film più oscuro dei precedenti, magari pescando dalla classica saga fumettistica Il Demone nella Bottiglia, con un Tony Stark alcolizzato e distrutto... ma questo è un film Disney, quindi nisba. Ecco, se vi aspettate un film più serio dei precedenti sarete delusi. Ma come, direte, e il Mandarino terrorista? E Tony Stark con l'armatura distrutta, ricoperto di graffi e lesioni? Si, c'è tutto questo... ma non nel modo in cui pensate. Non è certo una situazione rose e fiori per Tony e l'amata Pepper Potts, ma più che "tragica caduta dell'eroe" qui siamo dalle parti di "sono inciampato ma va tutto bene". Quindi se vi aspettavate un Iron Man in versione Cavaliere Oscuro abbandonate ogni speranza. Il tono di Iron Man 3 resta coerente con quanto visto finora: Tony Stark ha tutto sotto controllo. Circolare, niente da vedere qui.
Prima di passare ai lati più discutibili di Iron Man 3 è opportuno soffermarsi su due aspetti essenziali: il cast e il nuovo regista. Robert Downey Jr. giganteggia come al solito: ormai indissolubilmente legato alla figura di Tony Stark, Downey dà vita al personaggio con una naturalezza ed un carisma invidiabili, le stesse qualità che hanno reso grande Iron Man e sopportabile Iron Man 2. Gwyneth Paltrow è un'insuperabile Pepper Potts, intelligente ed affascinante, l'unica donna in grado di tenere in riga Tony Stark (e di tenere testa a Downey Jr... ottima l'alchimia tra i due). Pepper è un pò il cuore di questo terzo capitolo: è lei che spinge Tony ad agire, ma non per questo diventa una "donzella in difficoltà" da stereotipo... anzi, sarà parte integrante dell'azione come non l'avete mai vista. Don Cheadle torna nei panni di War Machine- pardon, Iron Patriot-, Jon Favreau è la guardia del corpo Happy Hogan, Guy Pearce è un viscido ma affascinante Aldrich Killian, e il mitico Ben Kingsley si cala nei panni "reinventati" del Mandarino. Un cast stellare, affiatato, con dialoghi brillanti e una recitazione al bacio. A dirigere il tutto con mano ferma Shane Black, che travasa il 100% della sua esperienza in fatto di action movies in Iron Man 3: azione al cardiopalma, sparatorie, dialoghi fulminanti, umorismo ben dosato ma efficace, ritmo invidiabile. Insomma, una regia magistrale. Roba che gli altri film fanta-action se la sognano.
Seriamente: Iron Man 3 prende a cinquine la stragrande maggioranza dei film di genere là fuori. Black ci sa fare, il suo ottimo rapporto con Downie Jr (già diretto in Kiss Kiss Bang Bang) traspare da ogni poro del film, e il cocktail da buddy movie (le sequenze con Iron Patriot e Iron Man) e action duro e puro funziona alla grande. I personaggi sono tridimensionali, vivi, credibili, ed è evidente che l'intenzione principale del regista (nonchè sceneggiatore) fosse quella di raccontare Tony Stark, e non Iron Man. Il film riesce perfino a far risultare gradevole l'incontro tra il protagonista e un ragazzino saputello ma dal cuore d'oro: un momento molto anni'80 che dà un tocco gradevole alla storia. Eppure è proprio nel settore meramente "fumettistico" del film che si intravedono parecchie crepe che faranno storcere il naso ai fan duri e puri. Una su tutte è costituita proprio dal Mandarino, classico villain delle storie dell'Uomo di Ferro: un geniale criminale asiatico in grado di confrontarsi ad armi pari con Tony Stark grazie ad un set di dieci anelli magici, qui reinventato in chiave "moderna" e più adatta al contesto socio-politico attuale. Ben Kingsley dà vita ad un villain minaccioso e imprevedibile, maestro di manipolazione mediatica, un Bin Laden all'ennesima potenza che sbeffeggia gli USA mettendo a segno un attentato dopo l'altro. Se da un lato questa rivisitazione del personaggio può funzionare alla grande (io sono pro) la successiva rivelazione (che non spoilero) tarpa le ali ad un possibile coinvolgimento futuro del Mandarino nei film Marvel. In sostanza: ottima idea, ma i Marvel Studios si sono giocati una carta validissima anzitempo.
L'altra grandissima occasione sprecata è l'inclusione del virus Extremis, di cui ho già parlato qui. La miniserie Extremis è un caposaldo dell'Iron Man moderno e racconta dell'inevitabile evoluzione di Tony Stark: per essere in grado di affrontare ogni minaccia, Iron Man deve migliorarsi costantemente e superare i limiti umani. Un concetto che si sposa benissimo col Tony post-Avengers, ma che qui viene completamente ignorato. Il virus nanotecnologico Extremis diventa un'arma in mano al villain del film, un elemento poco approfondito che non interessa minimamente a Tony... che dal canto suo preferisce ideare una versione telecomandata della classica armatura. A risentirne è anche il personaggio di Maya Hansen (la bravissima Rebecca Hall), ex-fiamma di Tony e ideatrice del virus, che viene letteralmente lasciato in disparte.
Mettiamoci anche un villain dalle motivazioni un pò scarne (diciamo che il suo astio per Tony Stark poteva essere risolto con una telefonata, ecco), gli Eiffel 65 che aprono il film (AAAAAAAAAARRGH! Aridatece gli AC/DC!), una scena post-credits assolutamente superflua (almeno per gli standard a cui ci ha abituato la Fase 1) e l'inspiegabile assenza dello SHIELD (terroristi superumani che rapiscono il Presidente: mi pare un problema serio), o di qualsiasi altro supereroe. Forse non vi sembrerà un problema, ma più si avanzerà nel Marvel Cinematic Universe più sarà difficile giustificare l'assenza di tutti gli altri eroi in un singolo film. Ve lo assicuro.
Nonostante i molteplici riferimenti agli altri film della saga (Thor, The Avengers) Iron Man 3 sembra quasi appartenere ad un universo parallelo. Grandissimo film, regia magistrale, cast fantastico, una gioia per tutta la famiglia, eppure paradossalmente i più delusi potrebbero essere proprio i Marvel fan. A meno che non siano troppo impegnati a cercare di riconoscere tutte le armature alternative tratte dai fumetti. La Igor...! Il Silver Centurion..:! La Red Snapper...!La Gemini...! Scusate, mi sono lasciato trascinare. In conclusione: Iron Man 3 è un film molto valido. Meglio di Iron Man 2, ma inferiore al primo capitolo... e di sicuro alle aspettative dei fan. Ora, la voce alla fine dei credits ci informa che TONY STARK RITORNERA': resta da capire se ci sarà effettivamente un Iron Man 4 oppure se in un film corale (The Avengers 2?). Per il momento la trilogia dell'Uomo di Ferro si conclude qui. Voi che ne dite? Lo avete visto? Vi garba o avreste preferito un approccio completamente diverso?
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