Magazine Cultura
Premesso per l'ennesima volta che non sono una giornalista o una persona competente nel recensire i libri, ma che espongo solo le mie più pure e sincere emozioni, i miei pensieri anche frutto del mio essere e delle mie passioni, spero di riuscire a trasmettere al meglio tutto ciò che ho dentro. Mi auguro anche di coinvolgere voi tutti, e di proporvi romanzi che meritano di essere letti.
Be', mi sto perdendo troppo in chiacchiere. Ringrazio dal profondo del cuore l'autore - Riccardo Nori - per avermi gentilmente contattata e avermi inviato una copia del suo libro e vi propongo i miei pensieri sul suo... Arcaico Anatema!
Pronti a conoscerlo meglio?
L'Arcaico Anatema, di Riccardo Nori
Editore: A&A edizioni
Pagine: 230
Prezzo online: € 14.90 Spedizione Gratis
Uscita: 15 Ottobre 2012
Consigliato? Difficilmente sconsiglio la lettura di un libro. Lo consiglio agli amanti del thriller, e delle ambientazioni italianissime. Per chi è affascinato da case isolate, in cui creature soprannaturali e prive di cuore, sono pronte a spaventare e creare dolore e morte tra gli abitanti di un piccolo villaggio. Brividi uniti a una storia d'amore ostacolata e impossibile da vivere.
Valutazione 3 Libricini non proprio corposi per un romanzo che tiene col fiato sospeso ma che non mi ha convinto completamente.
Trama:
Nella cittadina abruzzese di Morano, Marco e Linda, due giovani ragazzi, s’innamorano perdutamente.
Devono però dolorosamente separarsi per le minacciose pressioni del padre di lei. Ognuno se ne andrà per la propria strada, lontano dall’aura misteriosa che circonda il paesino montano, teatro di violenti stupri e macabri omicidi.
I due giovani scopriranno solo anni dopo di essere uniti da un destino comune, che li ricondurrà a Morano, a guardare in faccia la morte e ad affrontare un essere demoniaco per la salvezza del piccolo borgo.
Recensione:
I thriller non sono mai stati il mio genere preferito, ma nel momento in cui ho letto la trama di questo romanzo, ambientata in un'immaginaria cittadina italiana, ho voluto saperne di più. L'idea dell'amore contrastato dai genitori, che tanto ricorda i miei adorati Romeo&Giulietta, seppur non nuova, mi affascinava parecchio e così la curiosità ha preso il sopravvento. Se devo essere sincera, però, pur essendo un buon romanzo per lo stile e l'abilità nell'intrecciare varie storie e vari personaggi e tener alta la tensione, non è riuscito a coinvolgermi totalmente per vari motivi che poi esporrò. Ho deciso di mettere 3 libricini, anziché 2,5 come in un primo momento, in relazione anche a precedenti recensioni/letture che ho fatto in questa sede e anche rileggendo i pensieri che ho buttato giù in questo post.
Parliamo della trama del romanzo e poi spiegherò meglio i punti che non mi hanno permesso di dare di più.
Il romanzo è ambientato a Morano, cittadina immaginaria abruzzese, ai piedi del Gran Sasso e ruota attorno a una storia d'amore tra due ragazzi, Linda Carelli e Marco Andolfi, di differente estrazione sociale che però non possono viverla pienamente a causa del padre di lei, Giorgio Carelli. Quest'ultimo si dimostra sin da subito un personaggio molto negativo: è arrogante, cattivo, meschino ed è riuscito a ottenere soldi grazie ad attività illecite di cui però non si apprende moltissimo.
Marco e Linda si conoscono per caso e, dopo un primo appuntamento un po' imbarazzante, iniziano a fare coppia fissa e tra di loro nasce e cresce un rapporto unico e veramente forte. Sono molto diversi: se da un lato Marco è timido e un po' impacciato, Linda è più sicura di sé, pronta a scontrarsi continuamente contro suo padre. Nonostante tutto, però, Giorgio Carelli - tramite un "gioco" meschino - riuscirà ad allontare i due giovani, che inizieranno così a vivere nuove e diverse vite.
Trascorrono dieci anni e ritroviamo entrambi i protagonisti a Roma. Marco è diventato uno scrittore di romanzi d'amore, mentre Linda ha preso una strada diversa che l'ha ridotta a essere una sorta di spettro, una persona totalmente diversa da quella che era. E' caduta nel tunnel della droga e della prostituzione e sembra difficile per lei emergere di nuovo, tornare a una calda e confortevole luce.
Tuttavia, un destino più grande di loro, li riporterà a Morano per motivi apparentemente incomprensibili, ma che conducono non solo al loro passato, alla loro infanzia, ma anche a un'oscura casa la cui presenza minacciosa grava sul paese.
Casa Stanni. Così è conosciuta da tutti. Una casa abbandonata dove sembra aleggiare un'oscura, quanto, minacciosa presenza. Linda e Marco, insieme a Giuseppe Andreini, il figlio di un uomo considerato il "pazzo" del paese, per via delle sue farneticazioni non così distanti dalla pura realtà delle cose, e ad altri ragazzi, dovranno fare i conti con il proprio passato, comprendere il loro ruolo nell'arcano disegno che ha tracciato il destino per loro e ritrovarsi in quell'oscura e tetra dimora, per contrastare quell'Arcaico Anatema che grava come una presenza minacciosa su tutto il territorio, da secoli.
Morano è sempre stato un paese teatro di violenza e morti: stupri e omicidi hanno gravato sulla popolazione. Spesso messi a tacere con scuse assurde, ma poi ripresi quando l'oscura presenza sembra tornare a dimorare in quella casa.
Tramite un sapiente gioco di intrecci, si giunge nell'ultimo capitolo allo scontro finale. Ma quale sarà l'esito della vicenda? E chi o che cosa rappresenta questo ... Arcaico Anatema?
La trama è discretamente originale. Certo, ci sono elementi che ricordano molto le storie dell'orrore, come ad esempio la stessa casa isolata presagio di oscure presenze, o la storia d'amore ostacolata da un padre meschino e arrogante, incapace di comprendere i veri sentimenti.
E' un romanzo d'esordio scritto davvero bene, con pochissimi refusi e un errore di stampa (a pagina 207 c'è una frase incompleta e ripetuta che non dovrebbe esserci!). Lo stile è maturo e anche descrittivo. Altro punto sicuramente positivo. Oltre a ciò, ho particolarmente apprezzato la capacità di tenere il lettore con il fiato sospeso, di trasmettere un'alta dose di curiosità che può essere saziata solo nel capitolo conclusivo. Il finale mi ha sorpreso, anche se in maniera non del tutto positiva.
Sebbene immaginassi una possibile fine, a mio avviso i due personaggi principali, Linda e Marco non svolgono un ruolo chiave. Sì, è vero, Marco tenta di fare qualcosa, ma il vero "eroe" della situazione si dimostra essere un altro individuo, lo stesso che apre gli occhi ai due ragazzi e permette di cercare di combattere quella presenza minacciosa che grava da troppi secoli sul paese.
L'alternanza di piani temporali, di continui flashbacks inseriti anche all'interno dello stesso capitolo, ma anche di più piani paralleli con più voci, mi ha creato un po' di confusione. Probabilmente è un problema mio, una mia opinione personale, ma pur apprezzando i riferimenti al passato che sono anche la chiave per comprendere la trama e il finale, mi sono sentita come spaesata, confusa, persa, soprattutto nella prima parte del romanzo. Non disprezzo i romanzi a più voci, anzi! Mi piace conoscere i punti di vista di più persone, la storia narrata secondo gli occhi di più persone, però non sono pienamente convinta in questo caso.
Un altro punto che a malincuore non mi ha colpito, sono i personaggi stessi. Nel momento in cui tenti di conoscere qualcuno, di affezionarti o comunque di provare empatia per l'uno o per l'altro, subentra all'improvviso una nuova persona, e subito le carte tornano a rimescolarsi. Se da un lato, questa scelta permette di accrescere la curiosità del lettore, dall'altro non ho trovato una perfetta caratterizzazione. I personaggi appaiono molto simili, pedine sotto le mani di un disegno più grande, ma che non spiccano veramente per la propria personalità. Entrano ed escono di scena troppo velocemente, secondo me, lasciando nella testa troppe domande a cui è difficile trovare risposta. In breve, non sono riuscita a innamorarmi di alcun personaggio. Purtroppo. Sì, ho provato rabbia per la coppia innamorata e impossibilitata a vivere la propria storia d'amore, e anche pietà per la piega triste che ha portato Linda a cadere in un vortice di disperazione. Disgusto per quell'Arcaico Anatema di cui non svelo troppo. Per la sua mancanza di pietà, per la sua crudezza e violenza inaudita. Però, non so, secondo me mancava qualcosa che potesse mettere in luce maggiormente i vari personaggi.
Comunque non è un libro da buttare, anzi. Presenta sicuramente degli aspetti positivi, di cui ho già parlato, oltre all'importanza - a mio avviso - di creare un'ambientazione italiana, seppur immaginaria, che sembra quasi reale. Pur non esistendo realmente, Morano è viva. E' facile immaginare quel paesino. E' facile vedere con i propri occhi la neve che lo avvolge e che lo isola dal resto del mondo. E' un paesino dove tutti si conoscono, dove sono facili le chiacchiere, dove si tende a rispettare le tradizioni o a giudicare troppo facilmente. Dove, nonostante non ci sia amore e rispetto tra marito e moglie, si tende a rimanere nella coppia, a sottoporsi alle angherie del partner, perché così è la tradizione, così si è cresciuti. Una realtà italiana che è facilmente comprensibile. E poi, diciamolo, in un mondo letterario dove le ambientazioni sono sempre riservate a luoghi lontani dall'Italia o alle grandi città, è bello scoprire un'opera ambientata in un piccolo paesino, no?
Le descrizioni che crea l'autore sia dei luoghi che di alcuni eventi sono perfette. Mi piace quando leggendo, riesco a far emergere nella mia mente quelle immagini, a visualizzarle perfettamente, e Riccardo Nori ci è riuscito benissimo.
Riassumendo, dunque, consiglio questo libro? La risposta è sì.
Secondo me è un libro da leggere, soprattutto se si amano le storie che trasmettono curiosità e che lasciano con il fiato sospeso fino all'ultimo. Per chi ama i thriller, le case isolate e inquietanti. Per gli amanti delle oscure leggende che hanno un sapore di realtà o delle figure soprannaturali che incutono timore e paure profonde nell'animo umano.
Difficilmente potrei sconsigliare un libro perché quelle che propongo in questo mio blog non sono recensioni professionali, sono solo pareri personali di una lettrice che non ha le competenze per valutare pienamente un romanzo. Ogni lettore ha il diritto di leggere e provare le sue emozioni, che spesso possono non coincidere con quelle di altri. Non trovate?
Autore:
Riccardo Nori. Nasce a Teramo il 7 Settembre 1970. I suoi studi li compie presso l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato (IPSIA) di Teramo e contemporaneamente si inserisce nel mondo del lavoro già all’età di 14 anni, cominciando come cameriere e proseguendo con lavori manuali in fabbrica e compiendo assistenza agli anziani, impiego compatibile con la sua esperienza maturata durante il servizio civile presso la Piccola Opera Charitas, un centro di assistenza per portatori di handicap.
Le esperienze lavorative sono tante e varie, difatti Riccardo svolge successivamente mansioni come istruttore di pesistica e cultura fisica grazie al diploma C.O.N.I. - FIPCF.
I suoi hobby sono i libri, il calcio, la palestra e la musica, prevalentemente blues e hard rock.
Qui il suo sito: http://riccardonori.weebly.com/index.html Bene, anche per oggi concludo qui! Domani arriverà una nuova puntata di "Giocando con i libri!"
A presto, lettori. Tante magiche letture a tutti voi!
Marta/Rosa del Deserto
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