Magazine Cultura
Buona lettura!
Titolo: L'arte ingannevole del gufo
Autore: Ella West
Prezzo: 12,00 €
Pagine: 160
Editore: Giunti Editore
Data di pubblicazione: 14 Maggio 2014
Trama Tutte le sere, dopo il tramonto, Viola si addentra nel bosco dietro casa. La grave malattia di cui soffre le impedisce di esporsi anche al minimo raggio di sole. Così, quando i suoi compagni sono impegnati con la scuola, lei dorme o sta in casa a suonare, e quando loro vanno a dormire, lei passeggia libera tra gli alberi del suo bosco, in compagnia del buio e di tutti gli animali che lo popolano. Una sera, però, sul sentiero sterrato da cui non passa anima viva, scorge un’auto: un ragazzo tira fuori un corpo pesante dal bagagliaio e lo trascina sul sedile di guida, prima di dare fuoco alla macchina. Poi seppellisce qualcosa nel terreno vicino. Sei alberi dal ciglio della strada: per Viola è facilissimo ritrovare il punto in cui quel tizio ha scavato la buca… e dare inizio alla sua personale, pericolosa indagine. Che cosa ci fanno tanti soldi sepolti nel bosco? E quel ragazzo è forse un assassino? Tornerà a cercarla? Una voce incantevole e ingenua rapisce il lettore in una storia che lascia col fiato sospeso. Delicato, commovente, ammaliante, L’arte ingannevole del gufo è un romanzo destinato a conquistare un pubblico di tutte le età.
Recensione velocissima per un libro che non mi ha dato né di carne né di pesce. Sono piuttosto delusa perché pensavo fosse un romanzo con un suo perché che invece non h riscontrato.
La protagonista è una ragazza che è affetta da una malattia molto particolare: non può esporsi alla luce del giorno perché il minimo raggio UV potrebbe provocarle melanomi alla pelle. Viola vive quindi un'esistenza notturna tra boschi e lezioni scolastiche a casa, una gioventù, forse molto breve, che la costringe a stare nascosta alla maggior parte della gente. Mentre è in giro con il suo visore notturno Viola assiste ad un crimine.....
Ho letto questo libro in poco più di un'ora e devo dire che non mi ha coinvolto per nulla. Il titolo mi attirava parecchio, la condizione così particolare della protagonista mi ha incuriosito ma poi, andando a leggere la storia, non mi ha lasciato nulla, nessun particolare sentimento o sensazione. L'ho trovato un racconto lungo abbastanza sterile e strano: non accade quasi nulla, Viola è distante e fredda e la sua vita è vuota, insomma non c'è una minima scintilla d'interesse. Non mi aspettavo il capolavoro dell'anno, ma mi aspettavo QUALCOSA... qualsiasi cosa. Quando si legge un libro, quest'ultimo ti dovrebbe lasciare un'impressione, una sensazione ma in questo caso non è accaduto e quindi sono rimasta un po' così...non so bene cosa pensare. La storia di base aveva un buon potenziale visto che doveva raccontare di questa particolare malattia della ragazza ma non succede nulla di più di ciò che è scritto sulla quarta di copertina. Pur essendo raccontato in prima persona, non c'è il coinvolgimento personale e intimo nella vita di Viola: lei rimane inquietantemente distante come se non vivesse lei ciò che le accade. Ci sono pochi avvenimenti, pochi sentimenti e nessun risvolto interessante dopo le prime 10 pagine. Insomma il mio giudizio è abbastanza negativo e ho deciso di assegnare al romanzo una stelline e mezzo.
Lya
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