Recensione a cura di Andrea Schiavone
“L'Autore” di Fabio Girelli è il romanzo thriller recensito oggi da ThrillerPages Clicca qui e acquista il libro
È una tra le migliori voci del thriller italiano quella di Fabio Girelli. La sua ultima opera, L’Autore, ne è una dimostrazione lampante.
Un romanzo che sembra volersi spingere oltre i propri confini costituiti, oltre la dimensione finzionale, fino a varcare la soglia del mondo reale. Come se Girelli non si accontentasse di raccontare una storia, ma volesse indurre a più complesse riflessioni meta-testuali, in cui il processo di scrittura e la tessitura di intrecci vengono a coincidere con lo schema del killer, dell’Autore.
L’idea di base è geniale, così come l’abilità di affabulazione. Con una struttura che parte dalla celebre opera di Tolstoj Anna Karenina, descritta come crogiolo di tutti i sentimenti umani, le vicende si districano ad un ritmo incalzante.
Una vertiginosa alternanza di punti di vista, che si muove fino a sondare gli angoli più bui della psiche umana.
Ispirandosi a reali casi di cronaca nera, Girelli costruisce i suoi personaggi, spesso così vivi, così umani nella loro disumanità, che non possono non inquietare il lettore, fino a renderlo cosciente degli orrori di un mondo apparentemente sano.
L’Autore invece ci dimostra come il male sia radicato in ogni angolo di questo mondo, e come spesso dietro un’identità apparentemente chiara e definita si nasconda un mostro.
Un romanzo che spiazza e sconvolge, stravolgendo la narrazione come le nostre certezze. Una perfetta coincidenza tra stile e temi, che si confà solo ai più capaci scrittori.
È una riflessione sul senso della vita, tra destino e libero arbitrio, quella contenuta in queste pagine. Una concezione organica dell’universo vissuta dai personaggi come “una ragnatela di storie di cui gli autori sono i conduttori e le trame i reagenti”.
La continua invasione e intromissione di forze supreme e imperscrutabili nelle vite dei personaggi, in un racconto che nel suo compiersi richiama il senso del raccontare, genera una mise en abyme dal sapore esistenziale.
Ma Girelli dimostra anche e soprattutto una piena conoscenza dei codici estetici e narratologici propri del genere noir, ed un’innata abilità nel riuscire ad estremizzarli, fino a creare qualcosa di originale, brillante e maledettamente coinvolgente.
Da non lasciarselo sfuggire!