Magazine Fantasy

Recensione "L'incastro (im)perfetto" di Colleen Hoover

Da Glinda
Lo so, ultimamente scarseggiano le recensioni positive firmate dalla sottoscritta. Sarà colpa mia, delle mie scelte, o del fatto che i miei gusti stanno mutando e io mi rifiuto di accettarlo? Forse. Oppure è semplicemente colpa dei brutti libri che mi sono capitati tra le mani. Perché in questi giorni, leggendo "L'incastro (im)perfetto" di Colleen Hoover, mi sono resa conto di non essere cambiata affatto, in quanto a gusti.Siete curiosi di sapere cosa ne penso di questo libro? Bene, io sono impaziente di parlarvene, perciò questa recensione farà felici sia me che voi.


Recensione Titolo: L'incastro (im)perfetto (autoconclusivo)Data di pubblicazione: 24 Settembre 2015

Dove comprarlo: LaFeltrinelli.itAutrice: Colleen HooverEditore: FanucciPrezzo: 12, 90 €Pagine: 352Recensione Recensione Recensione Recensione



Quando Tate Collins incontra il pilota di linea Miles Archer, sa fin da subito che non potrà trattarsi di amore. A dire il vero, i due non potrebbero nemmeno considerarsi amici, se non fosse che condividono un'innegabile e travolgente attrazione reciproca. Quando scoprono le carte, pensano di aver trovato l'incastro perfetto: lui non cerca l'amore e lei non ha tempo per trovarlo. Cosa c'è di più semplice? L'importante è che Tate si attenga alle uniche due regole che Miles ha imposto: non chiedere mai del passato e non aspettarsi niente dal futuro. Sembra facile, ma non lo è, perché il loro legame si fa sempre più stretto e rispettare i patti per Tate diventa sempre più arduo, fino ad apparirle impossibile. Quella che doveva essere solo una storia di passione travolgente rischia così di trasformarsi in un qualcosa di veramente spiacevole, l'ultima cosa di cui Tate avrebbe bisogno: un amore travagliato e fallimentare.

La mia recensione


Il brutto dell’amore diventa te.
Ti consuma.
Ti fa odiare tutto.
Ti fa capire che per quanto sia bello il bello dell’amore, il gioco non vale la candela. Senza il bello, non rischieresti di sentirti così.
Non rischieresti di sentire il brutto.
Così ci rinunci. Rinunci a tutto. Non vuoi mai più l’amore, né il bello né il brutto, perché per nessun tipo di amore varrà mai la pena di conoscere di nuovo questo cordoglio. 
Ugly Love
Se mi seguite da tempo, saprete sicuramente che sono una grande ammiratrice delle opere di Colleen Hoover, autrice contemporanea che ci sa davvero fare quando si tratta di dar vita a una bella storia d'amore. Ma se mi seguite da tempo, saprete anche che non sono una che va molto a nozze con i libri troppo bollenti. Ammetto perciò di essere stata piuttosto combattuta quando ho saputo della pubblicazione de "L'incastro (im)perfetto", primo libro spudoratamente hot scritto da Colleen Hoover. E lo sono stata ancor di più dopo  aver visto il teaser trailer del film tratto dal libro (qui), dalle atmosfere fin troppo simili a quelle delle ormai note Sfumature. Quando però Letizia e Valeria, fedeli sorelle di letture, mi hanno consigliato caldamente di non farmi fuorviare dai miei pregiudizi e dare una possibilità a questo libro, pur reticente, ho deciso di fidarmi di loro. E ora, a lettura ultimata, posso dire di aver fatto bene a fidarmi.Nonostante cover e titolo dozzinali scelti dalla Leggereditore e nonostante la mole di sensualità sparsa tra le sue pagine, "L'incastro (im)perfetto" mi ha convinta e conquistata. In particolare poi, se paragonato all'ondata di pessime letture dello stesso genere in cui mi sono imbattuta ultimamente.In fondo è di un romanzo di Colleen Hoover che stiamo parlando. La regina dei contemporary romance, capace di spezzarti il cuore con una manciata di parole e portarti in paradiso nella pagina successiva. Non avrei dovuto dubitare di lei, memmeno al pensiero che avesse dato vita a un libro prettamente erotico, cosa che per mia fortuna non è successa.E' vero, i due protagonisti hanno una relazione esclusivamente fisica per la maggior parte del libro, ma ciò non vuol dire che la Hoover abbia messo un freno alle sue favolose doti narrative. Ugly Love (è così che voglio chiamarlo, perché ho un'avversione nei confronti del titolo italiano), è un concentrato di passione e amicizia, ironia e dramma. Niente a che vedere, insomma, con i libri erotici privi di trama che tanto odio.

Vorrei anche le risposte a una decina di domande che avrei su Miles.Quando eravamo piccoli io e Corbin eravamo d’accordo che se avessimo potuto scegliere un superpotere, sarebbe stato l’abilità di volare; ma ora che ho conosciuto Miles ho cambiato idea. Se potessi avere un superpotere sceglierei quello dell’infiltrazione. M’infiltrerei nella sua mente e ascolterei fino all’ultimo dei suoi pensieri.M’infiltrerei nel suo cuore e diffonderei il mio essere come un virus.Mi fare chiamare l’Infiltratrice.Sì, non suonerebbe male. Ugly Love
Per fugare ogni dubbio, ve lo dirò molto chiaramente: Ugly Love NON è un libro erotico. Nonostante sia zeppo di sensualità, si tratta semplicemente di un romance dalle tinte un po' più hot rispetto a quelli pubblicati dalla Hoover fino a ora. Niente contratti indecenti, frasi troppo sconce per essere lette ad alta voce o situazioni al limite del pornografico, dunque. Per la mia gioia, in effetti, si è rivelato essere persino più casto di romanzi come "Il confine di un attimo" o "Ti aspettavo". Perciò, se anche voi avete un'avversione per il turpiloquio e lo squallore, niente paura: Ugly Love non è quel genere di libro! E meno male, oserei dire. Perché temevo sinceramente che lo fosse. Che il protagonista, Miles, fosse il solito spostato con manie di dominio e possesso e che la protagonista Tate fosse la solita ragazzina inesperta pronta a farsi calpestare pur di essere notata dal macho di turno. Se anche la Hoover si fosse abbassata a tanto, avrei perso definitivamente fiducia nel genere umano al punto da decidere di non leggere mai più un libro in vita mia. Fortuna che Miles, invece, non è altro che uno dei classici ragazzi della Hoover, che per chi non lo sapesse sono i migliori in cui ci si possa imbattere e creano aspettative davvero improbabili verso gli uomini. Ogni protagonista maschile della Hoover che ho avuto il piacere di incrociare, si è rivelato essere un concentrato di valori, umorismo, sagacia e intelligenza. Certo, hanno tutti avuto la sfortuna di nascere dalla penna di un'autrice sadica che si diletta spezzando i loro cuori nei modi più disparati, ma le loro cicatrici emotive non fanno altro che renderli ancor più adorabili. E Miles non fa eccezione: non è un maschio alfa tutto sesso e silenzi, ma una persona ferita, alle prese con un terribile trauma da superare e troppo dolore da sopportare per potersi innamorare di nuovo. E' grazie ai capitoli dal suo punto di vista ambientati sei anni prima del suo incontro con Tate che imparerete a conoscerlo e fidatevi quando vi dico che vi serviranno dei punti, per richiudere le cicatrici che vi lascerà sul cuore la sua storia.
È buffo come a volte non parlare dica più di tutte le parole del mondo. In alcuni casi il mio silenzio sta dicendo: Non so come parlare con te. Non so cosa stai pensando. Parlami. Dimmi tutto quello che hai mai detto, tutte le parole che hai mai pronunciato. Inizia dalla prima. Ugly Love
Come ho detto, la Hoover non è quel genere di autrice che propina ai suoi lettori lettori protagonisti che sono il prototipo del maschio alfa famelico di possesso e dall'eccitazione facile, con il quoziente intellettivo e il bagaglio emozionale pari a quello di un cavernicolo, né storie banali e piatte, basate esclusivamente sul sesso. Ed è questo il motivo per cui, persino il suo libro più "hot", è stato in grado di smuovere in me un quantitativo immenso di emozioni. Perché Ugly Love è sì un romanzo ricco di sensualità, ma non si ferma a questo.
La storia è narrata dal duplice punto di vista dei personaggi, ma mentre la voce di Tate ci mostra il presente, quella di un Miles diciottenne ci mette a parte di ciò che è successo nel passato. Sei anni prima che la sua vita cambiasse e che lui si trasformasse nella persona che è nel adesso, ovvero un ragazzo che rifugge da ogni tipo di relazione sentimentale o fisica. Sì avete letto bene, non è di un mangiatore di donne che stiamo parlando ma, udite udite, di un ragazzo che si rifiuta di avvicinarsi all'amore in tutte le sue forme.Per quanto Tate sia una protagonista deliziosa e carica di ironia, la storia ruota principalmente attorno a Miles e al dualismo che lo caratterizza. Nemmeno se ci provassi potrei riuscire a trasmettere la forza racchiusa nei brevi ma disarmanti capitoli in cui è il Miles del passato a parlare: la sua intensità, il suo modo di sentire e vivere l'amore travolgono al punto da lasciare senza fiato.  Il contrasto che c'è tra il Miles del presente e quello del passato è così straziante, così struggente, da trasmettere un senso di ineluttabilità: è subito chiaro che qualcosa di orribile lo ha ferito, e quasi si teme di scoprire cosa. Assistere alla costruzione del suo primo amore, vederlo crollare sotto il peso del dolore e poi rinascere, è un'esperienza che lascia il segno. Da tantissimo tempo non avevo a che fare con un protagonista maschile così ben caratterizzato in un romance contemporaneo: questo romanzo potrebbe essere la causa delle mie delusioni future, visti gli standard a cui la Hoover mi sta abituando.

Recensione Recensione Recensione Recensione Verdetto: sensuale e struggente

Recensione Recensione Recensione
Livello sensualità: bollente
Compralo cliccando sulla cover!Recensione

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog