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Recensione: L'infiltrato di Karin Slaughter

Creato il 08 ottobre 2015 da Roryone @colorelibri
"E' morto otto giorni fa. E' scivolato ed è caduto al negozio. La testa si è spaccata come una noce." Scosse la testa. "Lo giuro su Dio, se avessi saputo che la polizia era così stupida, avrei pianificato tutta la faccenda in maniera molto diversa."

Recensione: L'infiltrato di Karin Slaughter
Prezzo: € 5,90Pagine: 127Genere: ThrillerMarchio Editoriale: TimeCrimeData di pubblicazione: Giugno 2015
In piedi di fronte a una macchina per granite che si ostina a non funzionare, in un minimarket della Georgia, il detective Will Trent è in attesa di bere qualcosa di ghiacciato. Il personale annoiato del negozio, che lo osserva dai filmati delle videocamere di sorveglianza, pensa però che si tratti di tutt’altra persona, ovvero del pericoloso ex detenuto Bill Black. Infiltrato nella città più corrotta della contea più corrotta del Sud degli Stati Uniti, Will Trent si trova qui per lavorare sotto copertura. Ma la sua missione deve attendere... Infatti, in un orribile istante, tutto cambia e si scatena l’inferno. Un sacchetto con del denaro vola sul pavimento del negozio e una giovane donna scompare mentre un assassino parte a tutta velocità a bordo del suo pick-up. In un attimo, Trent è già a caccia.Ci sono casi in cui ancor prima del libro a far parlare di sé sono gli autori e spesso, ammettiamolo, compriamo un romanzo solo perché quello specifico scrittore non ci ha mai delusi e siamo convinti che mai lo farà. Karin Slaughter è una di questi e, ancora una volta, non si smentisce regalandoci un'altra appassionante indagine di Will Trent.A fare da sondo alla storia è lo Stato della Georgia ed il protagonista è Will Trent, agente sotto copertura che si ritrova ad indagare su un caso molto strano, ma che è deciso a risolvere nonostante il suo compito sia un altro, totalmente differente: nei pressi di una stazione di servizio Will si ritroverà, a suo discapito, nel posto sbagliato al momento sbagliato, e quella che all'apparenza sembra una vera e propria rapina coinvolgerà il detective in un'indagine che, inizialmente senza via d'uscita, riserverà molti colpi di scena, dando vita a quello che poteva essere il colpo perfettamente ideato se non fosse stato per lui e per una banalissima Coca - Cola ghiacciata.All'inizio del libro il lettore si lascia trasportare dai pensieri di Will Trent, detective ormai famoso per i fan di Karin Slaughter, che convergono su un unico centro di interesse, Atlanta e la contea di Clayton, la città contrapposta ad una cittadina ormai lasciata a se stessa in balia del degrado più grande. Subito dopo però la narrazione prende un ritmo del tutto differente e l'adrenalina comincia a scorrere sia nel detective sia nel lettore, per il quale immedesimarsi nel protagonista non sarà difficile: un poliziotto entra nel minimarket e dopo qualche minuto e qualche avance di troppo alla ragazza seduta dietro il bancone viene seguito da un altro uomo, armato e pericoloso, e succede l'inevitabile, trambusto, paura ed eccitazione si susseguono inesorabili nelle scene descritte dando vita ad un thriller mozzafiato.Nonostante sia un romanzo molto breve, l'autrice ci pone davanti ad una storia costruita molto bene e soprattutto intelligentemente creata: il rischio di cadere nel banale e nel noioso è sempre presente, ma Karin Slaughter è stata in grado di narrare un thriller per nulla scontato che ha la capacità di sorprendere pagina dopo pagina il lettore, ponendolo davanti a situazioni inaspettate che Will, Amanda e Faith affronteranno con la forza che li contraddistingue.Un aspetto che ho particolarmente apprezzato riguarda il personaggio principale: costruire una serie su un solo protagonista, quale è Will Trent, non è cosa facile, prima di tutto perché di volta in volta occorre creare storie differenti l'una dall'altra, ma soprattutto perché queste devono essere a loro volta adattate al personaggio, il quale deve dimostrare ai suoi lettori una vera e propria cresciuta, umana e personale, per non risultare piatto e del tutto statico, ed in ugual modo deve essere conosciuto e scoperto gradualmente nel corso delle diverse letture e questo con un duplice scopo: sicuramente è un mezzo che deve utilizzare l'autore per poter costruire intorno a lui più libri possibili, ma soprattutto deve essere un modo per instillare curiosità nei lettori, e tutto questo è ciò che è stata in grado di fare l'autrice con l'affascinante e l'originale detective Will Trent, del quale una volta finito il libro se ne sentirà immediatamente la mancanza.Lo stile, infine, risulta molto scorrevole, diretto, duro e di facile comprensione: un mix che rende la penna di Karin Slaughter micidiale.Consiglio caldamente questo libro sicuramente agli amanti del genere, ma sento di potermi spingere un po' più in là: chi non ha mai letto un thriller o chi non ha mai assaggiato la penna di questa mirabolante scrittrice dovrebbe cominciare a farlo e, credetemi, la serie di Will Trent è quella che fa per voi.Recensione: L'infiltrato di Karin Slaughtervalutazione 5

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