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L'autore: David Baldacci è nato a Richmond, in Virginia, nel 1960. Ha esercitato per nove anni la professione di avvocato a Washington prima di dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Autore di 24 romanzi tradotti in 90 Paesi, che hanno venduto circa 110 milioni di copie, Baldacci è ai primissimi posti nella classifica degli scrittori di maggior successo della storia. Fa inoltre parte del Kindle Million club con un milione di copie vendute in e-book: solo altri nove autori nel mondo hanno raggiunto un risultato simile. David Baldacci vive a Vienna, in Virginia, con la moglie Michelle e i due figli. La recensione di Sara:
Will Robie è un killer ingaggiato dal governo, freddo e senza scrupoli, apparentemente privo di sentimenti, uccide le sue vittime senza pensarci due volte e senza rimorsi. Quando però la sua vittima è una madre da uccidere sotto gli occhi increduli del suo figlioletto qualcosa cambia. Will cerca di scappare da se stesso ma, accanto a lui, compare un’improbabile compagna di latitanza. Julie è una ragazzina di quattordici anni, con una situazione familiare complessa alle spalle e dei tutori alquanto discutibili. I suoi genitori sono morti e qualcuno spera di poter aggiungerla alla lista dei necrologi. Ma perché? Chi vorrebbe uccidere un’innocente adolescente? Sarà proprio l’assassino professionista a strappare Julie dalle braccia della Signora Oscura e a indagare con lei. Nascerà così uno strano rapporto di amicizia simbiotica tra i due che li condurrà a uninsolito destino. Contrariamente alle aspettative che possono crearsi leggendo la quarta di copertina, il romanzo di David Baldacci è risultato ai miei occhi piuttosto deludente. Il ritmo con cui gli eventi vengono narrati appare troppo lento e poco coinvolgente. Il distacco con cui l’autore descrive crea un abisso tale da rendere difficile al lettore entrare nella storia e nella psiche dei personaggi. La storia, se pur non originalissima, ha un buon potenziale di successo nei confronti degli amanti del genere ma, il modo in cui si susseguono gli avvenimenti è fin troppo hollywoodiano, tanto da far risultare il tutto poco credibile. I due protagonisti, Will e Julie si conoscono in circostanze piuttosto improbabili, la ragazza ha appena perso i suoi genitori e l’assassino la salva dai sicari che bramano la sua morte. Nonostante i due non si siano mai incontrati prima, Julie si fida immediatamente del suo salvatore, senza porsi troppe domande, al punto da accettare la proposta di ospitalità nella sua casa, poche ore dopo essersi presentati. Questo risulta abbastanza surreale se consideriamo che l’adolescente in questione viene descritta come una persona difficile, con una situazione familiare disastrosa alle spalle e tendenzialmente asociale. Altrettanto difficile risulta credere che una ragazzina di quattordici anni non si ponga domande quando un adulto appena conosciuto le propone di andare a casa sua e accetti subito l’offerta. Cinematografico e insolito è anche il modo in cui si svolgono le varie indagini sugli omicidi commessi in giro per la città o il modo in cui Will da pochi insignificanti elementi riesce immediatamente a comprendere le dinamiche dei crimini commessi dagli inseguitori di Julie. Esempio saliente è l’episodio in cui Will incontra la famiglia affidataria della ragazza e, solo guardando in faccia i coniugi comprende che i due sono malviventi, narcotrafficanti che sfruttano i figli adottivi. È difficile anche credere che i servizi sociali si affidino alle sue semplici parole prive di elementi determinanti per arrestare l’uomo e la donna, senza svolgere alcun interrogatorio e che nel giro di poche ore trovino una sistemazione alternativa per i bambini adottati. I personaggi sono poco caratterizzati, Baldacci non fornisce elementi sufficienti per poter comprendere a fondo i protagonisti del romanzo, anche solo pochi tratti che possano servire ad affezionarcisi o a definirli antipatici. Sicuramente le idee alla base sono valide e la storia ha un buon potenziale ma, così sviluppata non suscita molto entusiasmo. Per gli amanti del thriller d'azione potrebbe essere un buon romanzo − d'altra parte le vendite da capogiro non lasciano dubbi sul fatto che questo autore sia ampiamente apprezzato dal pubblico di lettori − ma, per chi vuole accostarsi per la prima volta a questo genere o, semplicemente non ha mai bazzicato più di tanto il campo, forse non è il libro ideale da cui cominciare.
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