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Recensione: "L'invenzione della vita" di Karine Tuil

Creato il 16 ottobre 2015 da Bookscosmopolitan
Lettori, eccomi qui con una nuova recensione. Una lettura molto particolare che mi ha tenuta incollata a questo libro per diversi giorni.

Recensione: Titolo: L’invenzione della vitaAutore: Karine TuilEditore: FrassinelliData uscita: 01/09/2015Prezzo: € 20,00Pagine: 352
Sinossi: L’ambizione è la più forte delle droghe e la più distruttiva. Sam Tahar ne ha fatto la sua religione: è riuscito a diventare uno degli avvocati più famosi di New York, a vivere nel lusso e sposare una donna ricchissima. Eppure c’è una nota stonata in questa sua disperata, affannosa ricerca del successo. Perché Sam, per arrivare fin lì, ha scelto di cancellare una parte di sé. Le sue origini arabe e il suo vero nome, Samir; ma anche il suo amore, di vent’anni prima, a Parigi, per Nina, l’unica vera donna della sua vita; e, infine, la sua stessa identità, perché il Sam di oggi non è altro che la copia fatta ad arte di qualcun altro. Un altro «Sam»: Samuel Baron, amico fraterno negli anni parigini, aspirante scrittore, figlio di intellettuali ebrei, cui Samir ha rubato l’identità per riuscire nei suoi sogni di successo. Quando i tre, per caso, si incontreranno di nuovo, tutto esploderà – le verità, le menzogne, le apparenze – in un cortocircuito stridente tra vite vere e vite inventate, in un epilogo narrativo carico di tensione.


Recensione:

L'invenzione della vita è un romanzo ricco che ci trascina nella spirale delle bugie. Una proiezione della società odierna che ambisce a crearsi uno Status Quo. L'apparenza e il successo fanno da fulcro a questo romanzo, pieno di spunti di riflessione, dove tutto non è come sembra. Questo mondo ce lo mostra Sam/ Samir.
Recensione: Un uomo carismatico e affascinante, con una vita perfetta e una carriera da avvocato a dir poco brillante.
Ha raggiunto la vetta cancellando il suo passato, nascondendo le sue origini arabe e il degrado in cui è cresciuto.
L'ambizione come una droga si insinua nel suo animo, mostrandoci gli aspetti più torbidi del suo essere. Il suo stato sociale lo rende un uomo potente a cui tutto gli è concesso, ma a che prezzo? 

Dopo vent'anni la sua posizione viene messa a rischio da due vecchie conoscenze.

Due persone a cui aveva rinunciato: Nina, l'unica donna della sua vita e Samuel, il suo ex migliore amico. 
I due lo riconosceranno. Nina e Samuel sanno che quell'avvocato si chiama Samir e non Sam.
Quando i tre s'incontreranno di nuovo, il mondo di Samir subirà una scossa. 
Poco per volta l'uomo forte e determinato che abbiamo conosciuto all'inizio, si trasformerà, smontandosi pezzo per pezzo. Note dell'animo umano quali la paura e la fragilità emergeranno fuori, facendo crollare la fortezza di inganni creata in tutti quegli anni.

Karine Tuil ci regala una storia forte, che dipinge il degrado sociale e la perdita dei valori che dovrebbero renderci umani. Una trama ben intricata e intrigante con un bel ritmo narrativo che ci accompagna tra queste pagine che travolgono e aprono la mente. 

Per questo voglio lasciarvi una mia riflessione: "mai rinunciare alla propria identità e mai scendere a compromessi per ottenere ciò che vogliamo, alla fine il conto sarà molto salato, perché sarà la nostra libertà a farne le spese".


Buona Lettura!

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