Magazine Fantasy
Titolo: L' Ordine Occulto degli Alchimisti Data di pubblicazione: 15 marzo 2012 Titolo originale: The Iron Witch Traduzione: Michela Gregoris
Editore: Newton Compton Autore: Karen Mahoney Prezzo: 9,90 € Pagine: 288 Il mio voto:
Quando Donna aveva solo sette anni, una terribile avventura nel bosco la segnò per sempre: una notte suo padre venne ucciso, sua madre impazzì e lei riportò delle ferite gravissime. Il ricordo di quella tragedia è impresso sulla sua pelle, nei tatuaggi che le ricoprono interamente le mani, ricostruite grazie alla magia. Per questo Donna è costretta a indossare sempre lunghi guanti e a tenersi in disparte. Solo l’affetto di Navin Sharma, il suo migliore amico, la salva dalla pazzia. Una sera però Donna conosce Xan, un ragazzo schivo quanto lei, che ha sulla schiena due vistose cicatrici, come se gli fossero state rimosse delle ali. Per qualche strano motivo, Donna sente di potersi fidare di lui, così, quando Navin viene rapito dai malvagi elfi oscuri, la ragazza rivela a Xan ciò che non ha mai detto a nessuno: lei è il più giovane membro dell’Ordine del Drago, una congrega di alchimisti che ha il compito di proteggere gli umani e custodisce il segreto dell’immortalità. Ora però si trova di fronte a una scelta difficile, perché l’unico modo per salvare Navin è tradire l’Ordine, cedendo l’ultima ampolla dell’elisir di lunga vita..."
La mia recensione
L'Ordine Occulto degli Alchimisti era uno dei romanzi che più attendevo per il 2012 e, come spesso accade, le alte aspettative che nutrivo nei suoi confronti mi hanno giocato un brutto scherzo. Grazie alla trama apparentemente molto originale e alla veste grafica Americana, che putroppo in Italia è stata sostituita, The Iron Witch è riuscito ad attirare su di sè l'attenzione dei lettori di tutto il mondo, cosa che non è sempre positiva. Il romanzo infatti non mantiene le promesse di originalità e avventura che si evincono dalla sinossi e l'intera storia si consuma con una rapidità così eccessiva da lasciare disorientati.
Il libro è narrato in terza persona e al passato storico dal punto di vista dell'adolescente Donna, tormentata dagli incubi del proprio passato legati alla tragica morte di entrambi i genitori. La protagonista porta con sé un segreto tanto magico quanto pericoloso, che coinvolge l'alchimia e il mondo fatato e che le ha causato non pochi problemi e le impedisce di condurre una vita normale.
I vari cliché che ruotano attorno alla figura di Donna, i genitori defunti in un tragico incidente, l'essere un'emarginata a causa di poteri particolari che deve nascondere e il migliore amico che ha una evidente cotta per lei pur venendo sistematicamente snobbato, chiariscono da subito che l'originalità non è il perno di questo romanzo. Cosa che viene ampiamente confermata nel momento in cui Donna incontra Xan, bello e dannato, con cui scatta un irrefrenabile insta-love destinato a svilupparsi alla velocità della luce. Dal loro primo sguardo tra i due scatta un'attrazione impossibile da ignorare, che li porterà a unirsi nell'avventura, se proprio avventura vogliamo chiamarla, di cui Donna sarà protagonista.
Una lotta contro il tempo, un amore irresistibile e alcuni segreti da svelare legheranno Donna e Xan fino all'ultima pagina.
Pur volendo essere clementi è impossibile nascondere la sensazione di vuoto e smarrimento che accompagna l'intera lettura, quasi ci si trovasse difronte a un racconto breve annacquato per essere trasformato in un romanzo. La storia in sé potrebbe anche avere del potenziale, l'alchimia seppur solo accennata ha sempre un suo fascino così come le fate, ma il tutto avrebbe funzionato se si fosse trattato del primo capitolo di un libro, non di un romanzo intero.
Tutto ne L'ordine occulto degli Alchimisti è descritto e narrato come se l'autrice avesse solo abbozzato a grandi linee una storia da approfondire in una seconda battuta, ma a quanto pare la sessione conclusiva nella scrittura di questo romanzo non è mai avvenuta.
La parte fantasy della storia e tutto ciò che non è catalogabile come disagio adolescenziale o banale struggimento amoroso, è stato trattato con una superficialità disarmante. Ecco perché, anche solo provando ad accennare gli avvenimenti che si susseguono nel romanzo, rischierei di rovinarvi ogni sorpresa. Non c'è nessun mistero ad alimentare la trama e nemmeno il lato fantasy, che è l'unico piccolo punto a favore di questo romanzo, è stato trattato con il dovuto rispetto.
Mi chiedo seriamente come Richelle Mead, autrice che rispetto e amo, abbia potuto trovare affascinante L'ordine occulto degli Alchimisti, romanzo che non fa che stuzzicare la curiosità del lettore accennando dettagli che non vengono approfonditi e lanciando segnali che non portano a nulla. Il libro manca di tridimensionalità sia per quanto riguarda i personaggi, che sono piatti e poco sviluppati, che per quanto riguarda la costruzione del mondo, praticamente inesistente. Ancora non mi capacito di come un romanzo su Fate e Alchimia possa essere così banale e prevedibile.
Forse, se la storia fosse almeno stata narrata in prima persona dal punto di vista di Donna, il tutto avrebbe avuto un maggiore senso. La terza persona infatti amplifica in maniera insostenibile quel senso di distacco e di superficialità che impera nel libro, non lasciando alcuno spazio alle emozioni.
Ancora una volta mi trovo a pensare che le trilogie non sempre sono una mossa vincente e che, se unito ai capitolo successivi della serie, questo potrebbe forse essere un libro migliore. Inoltre è la prima volta in cui mi imbatto in un romanzo che, dopo i ringraziamenti finali, riporta una sorta di analisi della storia dal punto di vista dell'autrice stessa, in cui tenta di spiegare come è nato il libro e a quali leggende si sia ispirata. Quasi come se volesse dare dimostrazione di come la storia non sia totalmente campata in aria per questo o quel riferimento mitologico, ma ottenendo, almeno con me, il risultato opposto. Verdetto: una lettura molto light, adatta principalmente ai giovanissimi
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