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Recensione: "L'oro di Dante"

Creato il 16 dicembre 2013 da Ilary
Titolo: L'oro di Dante Autore: Filippo Martelli Editore: autopubblicato Pagine: 625 Prezzo: 3,99 € ebook / 24,00 € cartaceo (su Youcanprint)
Trama Un archeologo ventottenne, il fiorentino Marco Bramanti, è steso a terra. La testa grondante di sangue. Qualcuno lo ha aggredito nel suo appartamento romano… Senza ricordare, oppresso dai vuoti di memoria, pochi giorni dopo Marco riceve la notizia dell'assassinio di Andrea Morosi, professore per cui è assistente a La Sapienza di Roma dove lavora anche l’amico italoamericano James Harris, che afferma di aver realizzato una scoperta rivoluzionaria sulla Divina Commedia. Nel ricevere in una maniera oscura l’eredità del docente, per Marco sarà chiaro che, incredibilmente, la sua scomparsa è legata a Dante e a un segreto mai rivelato e rimasto per quasi sette secoli celato nei versi delle cantiche e nelle opere di Botticelli… Un mistero sconvolgente che getterà luce su una verità dimenticata rivelando anche l’ambientazione terrena del Paradiso, il possibile luogo custode di un tesoro definito da Dante "lis icon" nei versi decodificati, e che la morte del divin poeta potrebbe dover essere riscritta…  Intrighi e teoremi reali si celano ne “L’oro di Dante”. Che intreccia dati tangibili e del tutto nuovi sul maggior capolavoro della Letteratura mondiale.

Recensione
Ho finito giusto ieri questo libro e, al contrario di come faccio solitamente e cioè scrivere la recensione dopo un po' di tempo dal termine della lettura (dicesi pigrizia u_u), questa volta voglio riportarvene le mie impressioni a caldo. Premetto subito una cosa: L'oro di Dante è una lettura "tosta", non perchè sia stata noiosa o pesante, ma perchè è un libro talmente denso di nozioni, teorie, personaggi e avvenimenti che bisogna leggerlo con assoluta attenzione, altrimenti si rischia di perdere il filo e non capire più il senso della storia. Fulcro del romanzo è una particolare teoria sulla Divina Commedia ipotizzata proprio dall'autore, Filippo Martelli, grande appassionato di questo capolavoro della letteratura italiana, che prende spunto da un'altra teoria, elaborata dall'architetto Giuliano di Benedetti, il quale sostiene di aver individuato in Nemi l'ambientazione "terrena" di Inferno e Purgatorio. Bene, Filippo Martelli, invece, grazie alle sue ricerche, sostiene di aver scoperto l'ambientazione terrena del Paradiso. Insomma, secondo di Benedetti e Martelli, Dante raccontando del suo viaggio nell'aldilà, non avrebbe inventato niente, ma avrebbe descritto dei luoghi esistenti. L'autore inoltre, sempre per convalidare le sue ipotesi, prende spunto anche da Francesco Fioretti, l'autore del romanzo Il libro segreto di Dante, il quale, nel corso delle sue ricerche, ha trovato un particolare codice di interpretazione di alcuni canti del Paradiso dantesco. Messa così, potrebbe sembrare che L'oro di Dante sia un un saggio sui tanti misteri e sulle miriadi di interpretazioni che ha avuto la Divina Commedia nel corso del tempo ma, in realtà, questo è, in tutto e per tutto, un romanzo che potremmo definire fanta-thriller, o thriller esoterico visti gli argomenti, che si rifà un po' ai romanzi di Dan Brown o Glenn Cooper, per intenderci. Il romanzo inizia con un prologo ambientato nel passato, più precisamente nel 1322, l'anno seguente a quello della presunta morte di Dante... è importante specificare "presunta", perchè la morte di Dante è misteriosa tanto quanto il messaggio celato nella sua opera più importante, ma non vi voglio svelare di più. Dopo questo prologo l'azione si sposta nel presente e conosciamo il protagonista principale del libro, Marco Bramanti, un archeologo ventottenne di origine fiorentina trapiantato a Roma, città dove lavora come assistente universitario del professor Andrea Morosi, stimato studioso con una particolare passione per Dante. All'inizio del romanzo troviamo Marco che si risveglia intontito dopo un'aggressione subita nel suo appartamento, con la memoria confusa e la testa sanguinante. Ma chi ha aggredito Marco e perchè? Da questo momento le cose cominciano a prendere una strana piega e ancora più pericolose quando il professor Morosi viene trovato assassinato. Marco resta ancora più sconvolto quando riceve la misteriosa eredità del professore e capisce che tutto è collegato a Dante e alla Divina Commedia che sembra nascondere nei suoi versi un segreto mai svelato prima. Insieme all'amico italo-americano James Harris, che afferma di aver effettuato una scoperta sensazionale sul Paradiso di Dante, Marco cercherà di venire a capo del mistero e di svelare un segreto sconvolgente. I due giovani dovranno affrontare mille peripezie e avventure, tra Roma, Venezia e Firenze, braccati da un tenace commissario di Polizia che li crede colpevoli per l'omicidio di Morosi, inseguiti da un losco figuro, e aiutati da una storica dell'arte e una professoressa esperta di simbologia che rischieranno le loro vite pur di svelare i misteri di Dante. Volutamente ho deciso di non scendere troppo in particolari con il racconto della trama perchè questo è un libro che va scoperto pagina dopo pagina, proprio come i protagonisti Marco e James portano alla luce via via nuove rivelazioni. Non solo è un libro da scoprire man mano che la trama procede, ma è un romanzo che va letto con calma e attenzione; come dicevo prima, è una lettura tosta, a volte non facile, non è un libro che si legge così, con mente leggera solo per passare qualche ora, bisogna essere concentrati su ciò che si sta leggendo, o si rischia davvero di perdere qualche passaggio fondamentale e non capire più niente. Gli argomenti tirati in ballo dall'autore sono davvero tanti e dei più svariati: gnosticismo, cabala ebraica, Rosacroce, templari, alchimia, tarocchi, ecc. Per non parlare delle teorie sul Paradiso di Dante e dell'interpretazione simbolica dei quadri di Botticelli, che sono descritte minuziosamente e con dovizia di particolari. Ammetto con sincerità che, soprattutto sulla spiegazione dei versi nascosti nella Divina Commedia e sulla decifrazione del simbolismo insito nei dipinti di Botticelli mi sono un po' persa e, ad un certo punto, ho vacillato, perchè pur essendo argomenti interessantissimi non si può dire che siano leggeri o immediatamente comprensibili. L'autore non lascia niente al caso e tutto viene dettagliatamente spiegato; certamente alcune teorie proposte dall'autore potrebbero sembrare strampalate per non dire assurde, e forse alcuni dantisti duri e puri potrebbero storcere il naso, ma non si può non restare ammirati dalla conoscenza che ha Filippo Martelli delle tematiche di cui parla e dal grande lavoro svolto. Devo confessare che anch'io, pur non essendo esperta di Dante, ho guardato con scetticismo ad alcune ipotesi, però al tempo stesso il dubbio me l'hanno instillato e, oltre a questo, mi hanno anche fatto venire voglia di riprendere in mano la Divina Commedia per rileggere i passi citati e vederli con nuovi occhi. Oltre all'aspetto che potremmo definire culturale, troviamo quello più propriamente romanzesco, ovvero le avventure che vivono i due protagonisti. In questo caso, lo svolgimento dei fatti, e cioè gli inseguimenti, la presenza di un nemico che trama nell'ombra, l'oscuro Magister, la risoluzione degli enigmi, la suspense e la tensione, ricalcano i romanzi di questo tipo, come dicevo prima, il genere di thriller esoterico alla Dan Brown. Anche la parte romanzesca è ben strutturata e, forse l'unico difetto è che all'inizio il libro ci mette un po' ad ingranare e, nonostante inizi in medias res con l'aggressione a Marco Bramanti, l'ho trovato lento e poco avvincente; il ritmo si fa più incalzante dopo l'omicidio del professor Morosi e da quel momento la trama acquista tutta un'altra velocità e diventa difficile staccarsi dalle pagine del romanzo, che diventa sempre più appassionante e ricco di suspense. Se c'è una cosa che a questo libro non manca è l'imprevedibilità, davvero non si può dire che lo svolgimento della trama sia banale o non succeda niente di inaspettato; l'autore è stato davvero abile a non dare niente per scontato e a tenere il lettore sulla corda fino all'ultima pagina. L'oro di Dante è un romanzo d'esordio, ed è sicuramente un'opera prima molto ambiziosa, ma Filippo Martelli, con scrittura fluida e sicura, ha dato prova di essere un'esordiente con i fiocchi che può tranquillamente stare al passo con i più noti autori di questo genere di romanzi. Se siete appassionati di misteri storici e volete leggere un libro intrigante, ben scritto e con personaggi interessanti vi consiglio caldamente L'oro di Dante; se avete già qualche conoscenza degli argomenti trattati dall'autore lo leggerete con una marcia in più, perchè riuscirete immediatamente a comprendere quello che scrive Filippo Martelli, ma questo romanzo può essere tranquillamente letto anche da chi è digiuno o quasi di queste tematiche perchè comunque tutto è ben spiegato, e l'unica accortezza è quella di non distrarsi e seguire con attenzione quello che si legge, perchè la carne al fuoco è tanta e basta poco per sentirsi disorientati. In ogni caso, voglio fare i miei complimenti a Filippo Martelli per quest'ottimo esordio e spero di leggere presto altri suoi libri!
Il mio voto:

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