Magazine Cultura
Non mi spendo in epiche premesse; vi introduco al libro dicendo semplicemente che è un noir cazzutissimo.
Il congegno della trama è a prova di cliché. Ok, di cliché ce ne saranno anche, ma Crumley non ci ristagna passivamente, lui gli schemi li mette a bollire e te li schiaffa arroventati e deformi sugli occhi (“traduzione” grossolana immaginifica di “hard-boiled”, passatemela e andiamo avanti).
Questo genere una sola cosa deve fare: avvincere. Legarti col nastro adesivo agli eventi, con un calzino in bocca, nel più squallido dei motel di periferia. E James Crumley lo sa fare, ve lo assicuro io che cinque stelle le do solo a Karamazov & affini, cioé ai libri che fanno riflettere, che aprono la mente ed il cuore. L’ultimo vero bacio invece fa pensare quanto il calcio di una doppietta, ti stende e basta. E poi magari ci berrai sopra, tutto lì. Ti stende con la malinconia del bar di Rosie, i suoi ubriaconi disoccupati e un bulldog che sbava per una ciotola di birra. Con lo squallore di un poeta fallito, ingrassato e rubizzo di nome Abraham Trahearne. Con il pio rifugio di tossici e puttane di Selma Hinds, con i set casalinghi dei porno low-budget, con le pasticche di speed e codeina per viaggiare chilometri su chilometri a bordo di uno scassatissimo Chevrolet El Camino. Col pugno guantato del gorilla Torres, con l’accetta della indiavolata Stacy. Oltre che con l’infinita lista di super alcolici sciorinata di pagina in pagina, degna dello scaffale dei tempi migliori, giù al Red Baron.
In un caos perfettamente composto, Crumley costruisce attorno al detective Sughrue un intrigo geniale, del quale gusterete i colpi di scena con una bella dose di stupore; o io sono allocco (il che è probabile, ma per lo meno non certificabile), o qui nulla è scontato. Per quel che mi riguarda, Crumley ha sfoggiato qui un pedigree sufficiente per andarmi ad accattare gli altri suoi lavori, perché scrive bene, è tradotto bene (lode all’anobiiano Luca Conti) e miscela amore, violenza, amicizia e miseria con argutezza e senza pretese di dialogo sui massimi sistemi.
Recensione di Paolo Parisini
TRAMA: Sembra un caso facile per Sughrue, reduce dal Vietnam e investigatore privato che ha seppellito ogni illusione sotto una colata di sarcasmo. Deve ritrovare Trahearne, uno scrittore stanco di quotidianità che ha cominciato a bere e sembra non voglia più smettere. Sughrue ne condivide appieno la deriva alcolica e così, quando lo trova, non c'è da stupirsi se i due partono insieme alla ricerca di Betty Sue, una ragazza che ha fatto perdere ogni traccia di sé quasi dieci anni prima. Una storia che si dispiega come un viaggio, fisico e mentale, attraverso vari stati d'animo e altrettanti stati geografici in un'America violenta e per certi versi caricaturale. Il romanzo d'esordio che ha salutato Crumley come uno degli eredi della grande tradizione americana.
TitoloL' ultimo vero bacio
AutoreCrumley James
Prezzo di copertina € 15,00
Su Amazon €12,75
Dati2004, 309 p., brossura
TraduttoreConti L.
EditoreEinaudi (collana Einaudi. Stile libero big)
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Fonte: Thrillerpages.blogspot.com
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