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Quello dei remake/aspiranti reboot di film horror famosi è un rituale che va avanti da tempo immemorabile. Quando ci va male ci ritroviamo tra le mani The Fog (2005), Nightmare (2010) o La Cosa (2011), autentici insulti ai film originali concepiti da qualche produttore giusto per passare il tempo. Ma non sempre va così, per fortuna. La Casa (Evil Dead) fa parte di quel ristrettissimo gruppo di remake che hanno un senso e uno scopo al di là di "sfruttiamo la nostalgia di spettatori gonzi". Piccolo ripassino: la prima Casa esce nel 1981, un piccolo progetto realizzato con un budget striminzito e tanta voglia di rimescolare le carte del genere horror. Trama essenziale (cinque amici passano una notte in una baita in mezzo al bosco e risvegliano una presenza demoniaca), effetti speciali estremamente artigianali,attori dilettanti: Evil Dead si fece forza con la sua "semplicità" e riscrisse le regole dello splatter lanciando la carriera registica di Sam Raimi e quella attoriale di Bruce Campbell. Nel 1987 esce La Casa 2, remake/sequel del primo capitolo che racconta (più o meno) la stessa storia dando un ruolo centrale al personaggio di Campbell, con un budget molto più alto e un'atmosfera molto più comica. (Se qualcuno vi dice che La Casa fa ridere si riferisce sicuramente al secondo capitolo, un capolavoro di slapstick sanguinolento). Il terzo capitolo, L'armata delle tenebre, è del 1992 e racconta di nuovo la storia della capanna nel bosco nel recap iniziale (dando ad Ash/Campbell un ruolo ancora più eroico) per poi scaraventare il povero protagonista nel Medioevo.
La Casa (2013) è, in sostanza, la quarta versione della stessa storia: una nuova iterazione simile alle precedenti ma allo stesso tempo profondamente diversa. Il film dell'esordiente Fede Alvarez è sicuramente un remake, eppure- grazie ad alcune sibilline dichiarazioni del regista e dei numi tutelari Raimi e Campbell- è possibile considerarlo un sequel della trilogia originale. Il capanno,la botola,il libro maledetto: la trappola è la stessa, e il Male è pronto a seminare terrore e morte anche dopo trent'anni. Ma è ancora possibile creare film di questo tipo dopo l'uscita di Cabin in the Woods? Il film di Drew Goddard, dopotutto, era costruito proprio sullo "smantellamento" dei clichè più abusati dell'horror, come la classica casa isolata in cui giovani protagonisti vengono fatti fuori ad uno ad uno. Se già prima l'archetipo cominciava a mostrare segni di sfibramento, dal 2011 non è più possibile ignorare la cosa. Come si è dunque comportato La Casa? Nascondendo la testa e facendo lo struzzo o dimostrando di aver compreso che i tempi sono cambiati?
Dopo un prologo alquanto superfluo, inserito giusto per spiegare al pubblico la posta in gioco, il film ci presenta i nostri cinque protagonisti decisi a passare qualche giorno in una baita isolata. E già qui troviamo una fondamentale differenza rispetto al passato: Eric,Olivia,David e Natalie non sono lì per fare baldoria lontano dalla civiltà,ma per costringere Mia (la splendida Jane Levy),sorella tossicodipendente di David, a disintossicarsi una volta per tutte. Saranno giorni difficili, ma nessuno dovrà lasciare la postazione per nessun motivo: Mia va protetta e aiutata ad ogni costo. Non è la prima volta che Mia sostiene di volersi disintossicare per poi scappare, dopotutto. Questa volta si va fino in fondo, per quanto lei possa implorarli,insultarli o minacciarli. Ecco perchè, quando Mia comincia a parlare di strane presenze e a dare segni di squilibrio,nessuno dà particolare peso ai suoi deliri...
E poi, ovviamente, qualcuno trova un Certo Libro (Necronomicon per gli amici, oppure Naturom Demonto) e decide di leggerne il contenuto a voce alta. Bravo. Cosa potrebbe andare storto?
Mia, mentalmente esausta e in preda all'astinenza, è il bersaglio perfetto per l'entità che infesta i boschi. La povera ragazza viene posseduta in una scena che richiama lo "stupro arboreo" del primo La Casa (ma senza seni scoperti, che siamo nel 2013, qualcuno potrebbe offendersi...) e rispedita nel capanno. Ed è l'inizio della carneficina.
La decisione di realizzare gli effetti gore con metodi artigianali, proprio come nei film precedenti, paga e non poco: quando si aprono le danze La Casa diventa un tripudio di violenza estrema non-stop. 95000 litri di sangue finto ben spesi, non c'è che dire. Sfregiamenti,mutilazioni,fiotti di sangue vomitato, carne squarciata: non ci viene risparmiato nulla, e il risultato è dannatamente convincente. La lingua tagliata in due con il coltello elettrico è vera. Cioè, non è quella della proprietaria, ma è una vera lingua. Ewww. I fan della vecchia trilogia saranno poi sorpresi da come Alvarez rimescola le carte in tavola. I capisaldi della saga ci sono tutti (compresa la motosega!) ma se credete di sapere come andrà a finire... pensateci due volte.
Il finale de La Casa è un vero e proprio diluvio di sangue, un perfetto coronamento dell'assalto visivo portato avanti senza pietà fino a quel momento. Il film, pur non possedendo la stessa energia amatoriale del primo,indimenticabile capitolo (il budget è decisamente più alto, in fondo) si presenta come un'ottima rivisitazione in chiave moderna degli atroci eventi raccontati nel 1981. Non manca di difetti, ovvio: la scena-spiegone iniziale, il background dei personaggi buttato là un pò alla rinfusa (la madre pazza dei due fratelli, il rapporto teso tra Eric e David...) e soprattutto la mancanza di un vero e proprio momento di tensione. Si, c'è lo splatter, la violenza inenarrabile scatenata sui poveri ragazzi, ma non c'è un momento di Genuino Terrore™ come la fantastica scena della soffitta nel primo Evil Dead. Lo splatter serve... ma un silenzio di tomba, o degli attimi di calma apparente dosati come si deve, risultano ancora più angoscianti.
La Casa è un buon remake: su questo non ci piove, ve lo posso assicurare. Croce sul cuore. Il mio giudizio potrebbe essere stato offuscato dalla presenza di Jane Levy... ma voi non fateci caso. Visto il successo del film, che con un budget di 17 milioni di petrodollari si è portato a casa 70+milioni, è lecito aspettarsi un sequel. Mettiamoci anche che Raimi ha confermato la sua intenzione di rimettere mano al sequel de L'Armata delle Tenebre, e che c'è tutta l'intenzione di far incontrare Ash e Mia in un settimo film... Io non vedo l'ora. Credete sia impossibile? Aspettate la scena dopo i titoli di coda de La Casa. Groovy!
[Ora farò qualcosa che non facevo da un'eternità: mi sbilancerò con un voto. Sto approntando un nuovo rating system (disegnato dal mitico Marco Mottura) per le recensioni cinematografiche, e questo è il primo esempio. Maggiori informazioni in futuro!]
La Casa è un fantastico omaggio al film d'esordio di Sam Raimi e un remake al di sopra della media a cui siamo ormai abituati (o rassegnati). Un film onesto che, seppur con qualche difetto, ci dà esattamente quello per cui abbiamo pagato il biglietto: splatter come se piovesse.
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