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Recensione: "La casa"

Creato il 17 dicembre 2015 da Ilary
Recensione: casa Titolo: La casa  Titolo originale: The Farm Autore: Tom Rob Smith Editore: Sperling & Kupfer  Pagine: 338 Prezzo: 9,90 € cartaceo
"Tua madre non sta bene, l'ho ricoverata in un ospedale psichiatrico". Quando Daniel riceve la telefonata del padre, il mondo gli crolla addosso: fino a quel momento pensava che i suoi genitori si stessero godendo la pensione nella nuova casa di campagna sulla costa svedese, nel Paese dove è nata sua madre. Ma una sola telefonata basta a cambiare tutto. E il peggio deve ancora venire: questa volta è la madre a chiamarlo - "Tutto quel che ti ha detto papà è una bugia. Non sono pazza. Ti devo parlare". Confuso tra le opposte versioni dei fatti dei genitori, Daniel non sa più di chi fidarsi. Poi la madre gli racconta una storia terribile, fatta di misteriose presenze, inquietanti menzogne e un orrendo delitto, in cui è coinvolto suo padre. Per scoprire la verità, Daniel dovrà scavare nella storia della famiglia. E nei suoi spaventosi segreti.
RECENSIONE
Dopo la trilogia di Leo Demidov, di cui io ho letto solo il primo volume, Bambino 44 che peraltro vi straconsiglio, Tom Rob Smith ha deciso di cimentarsi di nuovo con il thriller ma questa volta di un genere completamente diverso da quello della sua precedente trilogia. La casa è, infatti, un thriller psicologico ed un romanzo decisamente particolare anche nella forma in cui è scritto, visto che la maggior parte del libro è costituito da una sorta di dialogo tra i due protagonisti, un figlio, Daniel che pone delle domande e una madre, Tilde che racconta la sua storia con dei lunghi flashback. Tutto inizia quando Daniel riceve una telefonata dal padre che gli comunica che la madre è scappata dall'ospedale psichiatrico in cui l'aveva fatta ricoverare, si sente crollare il mondo addosso. Daniel era convinto che i suoi genitori si stessero godendo la meritata pensione nella loro nuova casa di campagna in Svezia, paese natio della madre, ma quella era solo una bella facciata. Anche la madre poi telefona a Daniel e lo avvisa che sta tornando a Londra per raccontargli la sua verità e dimostrargli che non è pazza come sostiene il padre. Spaventata dall'idea che il marito l'abbia seguita a Londra per riportarla all'ospedale psichiatrico, Tilde si rifugia nella casa di Daniel e inizia a raccontargli una strana storia secondo la quale lei sarebbe la vittima di un complotto volto a farla sembrare pazza per mascherare un terribile delitto che si sarebbe consumato ai danni di una ragazzina di quindici anni nel quale potrebbe essere implicato il suo stesso marito. Daniel non solo è sconvolto per il presunto coinvolgimento del padre in quel delitto, ma anche perché sua madre gli rivela alcuni particolari e segreti sulla loro famiglia che mai si sarebbe aspettato; confuso e preso tra due fuochi, non sa più a chi credere, di chi fidarsi: della madre, che sembra apparentemente lucida e nel pieno delle sue facoltà mentali, o invece al padre, che sta tentando di convincerlo che quello che gli sta raccontando Tilde è solo frutto della sua mente disturbata? La casa è stata una lettura certamente diversa da quello che mi aspettavo, soprattutto per come è strutturata la storia ma non per questo l'ho trovata meno piacevole, anzi mi ha appassionata molto anche se è un thriller per così dire "anomalo" nel senso che quasi non c'è azione e tutta la storia è ricostruita attraverso il racconto di Tilde. Noi lettori davanti a questo racconto ci ritroviamo inevitabilmente a immedesimarci nell'ascoltatore delle parole di Tilde, ovvero il figlio Daniel, e proprio come lui deve capire se ciò che gli dice la madre sia vero o falso, anche noi ci interroghiamo se questo racconto possa essere plausibile o meno, con l'ago della bilancia che ora pende per il sì, ora per il no. L'autore ci lascia quindi nell'incertezza fino alla fine, e il racconto di Tilde è davvero affascinante e coinvolgente, anche per il modo in cui la donna narra la storia, aggiungendo via via dettagli o informazioni che forse a volte sono anche superflue ma che ci conducono piano piano alla soluzione e ci permettono di farci una nostra idea in merito. Il racconto scorre in modo fluido e abbastanza lento, non è un romanzo di quelli adrenalici nel quale tutto si svolge in fretta, ma comunque la suspense non manca e la lettura non risulta affatto pesante o noiosa. Per quanto mi riguarda, dopo un'iniziale sconcerto per il modo in cui è strutturata la narrazione, dato che non me la aspettavo così, devo dire che mi ha davvero appassionata ed è riuscito a tenermi incollata alle pagine suscitando la mia curiosità e la voglia di scoprire cos'era successo realmente. La soluzione del caso che potrebbe, arrivati ad un certo punto, sembrare ovvia, è invece sorprendente e per me è stata proprio una rivelazione che proprio non avrei mai immaginatp... e sì che di thriller ne ho letti tanti, eppure l'autore è riuscito a stupirmi perché ormai ero proprio convinta che le cose fossero andate in un certo modo.  Abbastanza particolare è anche il finale, al punto che quando ho letto l'ultima pagina pensavo di avere un libro difettoso, che mancassero pagine perché finisce così, in sospeso e, beh, forse il finale è l'unica cosa che mi ha un po' delusa di questo romanzo perché è una conclusione che lascia decisamente l'amaro in bocca. Tirando le somme, La casa è un bel thriller psicologico, avvincente e ben scritto, che racconta in maniera originale i temi del rapporto genitori/figli e dei segreti di famiglia, e se vi piace questo genere di romanzi vi consiglio assolutamente di leggerlo.
Il mio voto: Recensione: casa

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