A dire il vero il terrore più forte prima di sedermi in sala era rappresentato dalla possibilità di veder rovinato un classico come quello di Raimi che seppur imperfetto riuscì nell'impresa di terrorizzare un'intera generazione, fortunatamente non è stato così.
Alla regia di La Casa un pupillo dello stesso Raimi come Fede Alvarez, il cast giovane formato da Jane Levy, Lou Taylor Pucci, Shilloh Fernandez, Jessica Lucas ed Elizabeth Blackmore, la trama è grosso modo la stessa dell'originale con un gruppo di ragazzi intrappolati in una casa nel bosco con un libro che risveglia un male antico.
Realizzare remake oramai ad Hollywood è diventata una moda abbastanza ripetitiva, il problema è che nella stragrande maggioranza delle volte si assiste a veri e propri disastri che approfittano del buon nome dell'originale per attirare pubblico e curiosità, motivo in più per apprezzare il risultato offerto da La Casa.
Alvarez e Raimi hanno lavorato a stretto contatto per la realizzazione di questo remake ed il risultato è apprezzabile, un horror che abbandona la modernità per rituffarsi nel classico splendore degli anni ottanta e novanta quando il gore la faceva da padrona e gli spiriti non erano solo ombre nell'oscurità.
Chiaramente dalla sceneggiatura di un film di questo genere è difficile aspettarsi un vero e proprio filo logico e per La Casa il regista si attiene ad un copione semplice e abbastanza fluido applicandolo ad una storia ben collaudata e moderna nonostante i 32 anni che la separano dall'originale.
Il ritmo è incalzante e sin dai primi minuti, Alvarez non si risparmia regalando ottimo intrattenimento senza dover attendere troppo, il sangue in La Casa è una costante, ma questo lo si sapeva, scegliere di vedere un film di questo genere richiede uno stomaco molto forte e su questo gioca molto l'ottima collaborazione tra lo stesso Alvarez e Raimi.
Più che terrificante, La Casa risulta estremamente gore, la maggior parte delle scene chiave offre quel senso di disgusto con un misto di soddisfazione che soltanto un patito di genere può riuscire ad apprezzare, difficile infatti non scorgere in sala facce SOLO disgustate, in quel caso ti accorgi di quanta gente abbia proprio sbagliato film.
In conclusione posso affermare, da buon amante del genere, che La Casa rusulta una buona trasposizione, un remake che non oscura in tutto e per tutto l'originale, ma che ne prende spunto per evolversi e riuscire a ben figurare tra la nuova generazione di ragazzi.
Il ritmo incalzante tende a celare le molte imperfezioni della sceneggiatura, ottima la scelta di tornare al genere gore con forza, in definitiva La Casa osa molto ed alla fine riscuote il premio, un ottimo trampolino di lancio per un possibile nuovo franchise di qualità.
Infine poche, ma significative le varie scene cosiddette cammeo che regalano ai più nostalgici un piccolo tuffo nel passato quando a combattere il male della casa c'era un certo Bruce Campbell.
di Frenck Coppola