Magazine Fantasy
Descrizione: Nuovo Ordine Morale. Una feroce dittatura militare. Un nuovo sistema carcerario estremo in cui le Cisterne rappresentano il terribile strumento per una radicale epurazione della società. Giovanni Corte, giovane pieno di speranze, conquista l’ambito ruolo di Custode della Cisterna 9, nella quale dovrà trascorrere un anno. E comincia così per lui un cammino - inesorabile, claustrofobico, allucinante - lungo gli oscuri sentieri dell’anima umana, verso il cuore buio di tutti gli orrori che albergano fuori e dentro ciascuno di noi. L'autore:
Nato a Ferrara nel 1965, esordisce nel 1989 con la raccolta Ombre - 17 racconti del terrore. Si lega poi al movimento letterario romano Neo Noir e pubblica racconti, articoli e traduzioni su riviste e antologie per diverse case editrici. Suoi sono i romanzi tratti dai film di Dario Argento Profondo Rosso e Suspiria per Newton & Compton. Collabora per diversi anni con il mensile di cultura fantastica Mystero; per le edizioni Profondo Rosso traduce i saggi Lovecraft e le ombre di F.B.Long e Edipo e Akhenaton I.Velikowsky, e il romanzo di S.Quinn La sposa del diavolo. Tra le sue raccolte di racconti ricordiamo I racconti della piccola bottega degli orrori (Mondo Ignoto 2002), La fiera della paura (Mondo Ignoto 2004), Striges (Robin 2005) e La notte chiama e altre storie (2011, con Luigi Boccia), oltre al racconto singolo I burattini di Mastr’Aligi (Nero Press e-book 2014). Pubblica inoltre i romanzi I Ragni Zingari (Edizioni XII 2010, poi Nero Press e-book 2014), con il quale nel 2013 vince il Premio Polidori, e Madre nera (Crac Edizioni 2013). Per Dunwich Edizioni ha già pubblicato il racconto I buoni e i cattivi, compreso nell’antologia digitale Poker d’Orrore (2014). La recensione di Sara:
Giovanni Corte è il nuovo Custode assunto dal NOM, il Nuovo Ordine Morale. Il suo compito è quello di sorvegliare la Cisterna e di “smaltire” i rifiuti della società che gli vengono recapitati. Il NOM ha regole dure e chiunque non le rispetti, chiunque non si attenga alla legge è destinanto a una morte atroce. La Cisterna prevede una procedura che porta coloro che delinquono a una morte lenta e agonizzante: sedati e poi riversati in una fossa comune, non possono che attendere lo Scarico, il momento in cui i corpi, vivi o meno che siano, vengono disciolti nell’acido. Giovanni non sembra essere impressionato dalla cosa, il suo compito è quello di servire il NOM e di essergli fedele in ogni momento. Dal momento in cui diventa Custode non ha più alcun contatto con il mondo esterno, se non tramite i notiziari, attentamente selezionati dal governo. Ogni segno contraddittorio viene interpretato come sovversivo e, pertanto, punito dalla legge. La giornate del custode scorrono lente, ogni tanto qualche consegna gli permette di scambiare poche chiacchiere con le Guardie che hanno i minuti contati prima di tornare al servizio del NOM. È un diario a turbare la calma apparente del Custode, una serie di appunti che parlano di visioni e fantasmi. Probabilmente sono le poche memorie lasciate dal Custode precedente, la cui sanità mentale è stata minata dall’attività nella Cisterna. Giovanni ci fa poco caso ma, poi gli eventi lo portano a prestare più attenzione. Strani messaggi gli vengono recapitati. Si tratta di un brutto scherzo o qualcosa attende il Custode? La Cisterna è un romanzo perturbante, una morsa che stringe lo stomaco e opprime i sensi. Il senso di lentezza e claustrofobia rende il tutto angosciante e ansiogeno. L’atmosfera che si respira tra le pagine riporta alla mente gli scenari descritti da Orwell nel suo 1984. Quello che Lombardi prospetta nel suo romanzo è un mondo che ha dimenticato l’umanità nel suo tentativo di riportare l’ordine morale. Non c’è sentimento, non c’è pietà, solo una lunga attesa nella speranza di abbandonare tutto e vivere una vita tranquilla, fatta di godimenti, esattamente come quella agognata da Giovanni, dopo il mandato nella Cisterna. Il lettore non può che precipitare nel baratro della Chiusa insieme ai condannati, in una spirale asettica e mortuaria che non accenna ad avere fine. Un distopico disturbante per chi ha una psiche sensibile e uno spiccato senso di libertà, un romanzo che aspira alla riflessione profonda su quello che siamo e su quello che potremmo diventare. Quella di Nicola Lombradi è una penna che solca graffi profondi che raggiungono le viscere e mettono radici nelle nostre paure più profonde, nella nostra umanità dimenticata.
Avrete pietà o vi lascerete arruolare dal NOM?
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