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Recensione: "La Creatura", di Valentina Linardi

Creato il 18 aprile 2015 da Paolc2
Buon sabato amici lettori, spero che questa giornata -almeno per voi- sia bella. Ahimè, per quanto riguarda me la mattinata è trascorsa un po' tristemente per alcuni eventi accaduti tra ieri sera e oggi che hanno sconvolto alcune "vite". Non mi pare certo il caso di parlarne, ma sappiate che oggi non è proprio una splendida giornata: certe cose accadono e si rimane senza parole.
Per cercare di "rallegrare" un po' quest'atmosfera cupe e triste, ho pensato di recensire un libro che ho concluso qualche settimana fa e di cui ho sempre rimandato la recensione. Sto parlando del romanzo d'esordio di Valentina Linardi, di cui ho curato la copertina, La Creatura. Chiedo venia all'autrice per l'attesa, ma un po' per mancanza di tempo e un po' per mancanza di voglia mi "riduco" solamente ora a postare il mio breve parere.
Recensione
Sono in moto con papà e mi tengo stretta mentre oltrepassiamo la curva per andare fuori paese. Sento un rumore di clacson, ma quando frena non capisco bene cosa succede. Guardo oltre lui e vedo una macchina che ci viene incontro a tutta velocità. Non c'è niente che possiamo fare per evitarla.

Il libro di Valentina inizia così. Con un triste accaduto.
Le mie cicatrici è un racconto toccante, scritto con un stile fluido e diretto, la cui voce narrante è proprio Lauren, la protagonista.
Dopo l'incidente e la morte del padre, la protagonista vive con un senso di colpa che non riesce proprio a scacciare. Quelle cicatrici che sono state causate dall'incidente le ricordano giorno dopo giorno che è viva, ma ciò non significa che sia anche felice.
Con lei c'è Eric, il migliore amico di sempre. Lei, anche se non vuole ammetterlo, avrebbe il piacere che fosse più di un amico. Ma l'insicurezza e la presenza di quelle stesse cicatrici non le danno la possibilità di credere di essere desiderabile, apprezzata da qualcuno. Nessuno, a suoi parere,potrebbe amarla.
Il racconto è molto commovente; l'autrice riesce a tenere incollato il lettore fino all'ultima pagina del racconto (che consta di circa cento paginette) e il finale è da brivido nonchè del tutto inaspettato. Le mie cicatrici è, a mio parere, un crescendo di emozioni contrastanti, di dubbi e pensieri "reali" che chiunque potrebbe fare durante la propria vita. E' il racconto che ho maggiormente preferito di questo libro, che mi ha lasciata senza parole e che, proprio perchè narrato dal punto di vista della protagonista, mi ha permesso una maggiore immedesimazione.
Aveva visto tante volte quella casa abbandonata. Aveva sognato più e più volte di entrare a visitarla, ma non ne aveva mai avuto il coraggio. Eppure, quel giorno, o per meglio dire quella notte, il coraggio sembrava scorrerle nelle vene al posto del sangue, quindi decise di entrare. Si fermò sulla soglia del cancello.

Questo è l'incipit de La Casa Maledetta. Il racconto, caratterizzato da un seguito, Il Ragazzo Maledetto, e da due brevissime scene extra (poste alla fine del libro), è scritto in terza persona. Stavolta il lettore non si trova particolarmente coinvolto dalla narrazione. Non abbiamo la possibilità di immedesimarci nel punto di vista della protagonista o del ragazzo, Cam. Ciò nonostante, le abilità di Valentina di spaziare da una prima ad una terza persona sono molto buone. In entrambi i casi, l'autrice dimostra di sapere scrivere e di sapersi adattare alle necessità della "storia".
La Casa Maledetta e il suo seguito, rispetto a Le Mie Cicatrici, li ho preferiti di meno: la storia è ben strutturata e ben scritta, ma purtroppo sentivo un po' la mancanza di quella stessa immedesimazione che ho provato leggendo, invece, il primo racconto proposto nel libro.
Oltre a questi racconti "lunghini", ne troviamo altri due più corti: La Creatura, da cui poi prende il titolo il libro, e Perchè certe cose ti aggrediscono alle spalle, entrambi di semplice lettura.
Un volto nuovo,
che stupisce,
che stravolge,
che distrugge.
Un volto nuovo,
per chi conoscevi,
per colui
in cui avevi fiducia.
Colui in cui credevi.
Unico,
non raro.
Colui in cui credevi,
con un volto nuovo,
che ti distrugge.
Poesia: Un volto nuovo (pag. 154)

Infine, prima di concludere questa recensione con le mie conclusive riflessioni, vi pongo l'attenzione alle poesie racchiuse in questa raccolta. Valentina Linardi non solo dimostra di avere tutte le carte in regola per diventare una Scrittrice a tutti gli effetti, ma dimostra di sapere scrivere anche in versi le emozioni che più le preme di fare uscire.
Le poesie hanno tutte un retro gusto dolce-amaro, sono collocate in modo da risultare legate alle storie di cui vi parlavo. Tra quelle che più ho preferito emerge Tieni duro, che si trova subito dopo al prologo de Le mie cicatrici.
In conclusione... questo libro d'esordio di Valentina Linardi mi è piaciuto molto. Come avrete potuto notare la storia che ho maggiormente preferito è la prima, ma ciò nonostante devo comunque dire che lo stile dell'autrice è molto piacevole.
Qui e là si trovano degli errori di battitura, ma che non danno troppo fastidio durante la lettura del libro.
Come prima opera di Valentina sono rimasta piacevolmente sorpresa e, anche se sono certa migliorerà ancora, mi sento di consigliarvi La Creatura.
VALUTAZIONE:
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