Pubblicato da Antonella Albano Arriva anche in Italia il giallista danese più venduto di sempre, autore di una serie da 5 milioni di copie, in uscita in 30 paesi. L’esordio di un nuovo, straordinario personaggio destinato a restare a lungo nel cuore e nella mente dei lettori: il detective Carl Mørk
Autore: Jussi Adler-Olsen Casa Editrice: Marsilio Collana: Farfalle/I GIALLI Pagine: 464 Prezzo: 18,50 Data di uscita: 2011 Trama: La voce distorta proviene da un altoparlante piazzato da qualche parte nel buio: Buon compleanno, Merete. Oggi sono centoventisei giorni che sei qui, e questo è il nostro regalo per te. Lasceremo la luce accesa per un anno, a meno che tu non sia capace di rispondere a una domanda. Perché ti abbiamo rinchiusa? Merete Lynggaard, giovane parlamentare danese di successo, è a bordo di un traghetto il giorno in cui scompare senza lasciare tracce. I media si lanciano avidamente sulla storia e le ipotesi si avvicendano nei titoli: dal suicidio all’omicidio, dal tragico incidente al rapimento, fino alla sparizione volontaria. La polizia mette in campo tutte le forze, ma senza risultato: la donna sembra inghiottita dalla terra. Merete però non è morta. Chi la tiene segregata in modo tanto disumano in una prigione di cemento? E perché? Cinque anni dopo, Carl Mørck, poliziotto svogliato e burbero, una spina nel fianco per tutti i colleghi, decide di riaprire le indagini con la sua Sezione Q, il nuovo reparto speciale per i casi irrisolti. Procedendo a ritroso nel tempo fra trame politiche e drammi familiari, Mørck e il suo misterioso assistente siriano Assad si lanciano in una battaglia contro il disegno delirante di un criminale folle. Primo episodio di una serie che ha venduto milioni di copie nel mondo, La donna in gabbia è una gara contro il tempo dal ritmo inesorabile, un thriller di grande tensione, con un’originale, trascinante vena comica, che ha fatto di Jussi Adler-Olsen il nuovo protagonista del giallo nordico.
RECENSIONE "La donna in gabbia" è un romanzo giallo, è un thriller, e si può andare avanti ancora con le definizioni, ma in realtà è un libro sfaccettato, che non accetta di rinchiudersi in nessuna delle limitazioni di genere, anzi le supera. Jussi Adler-Olsen, questo signore danese, che dal 2007, anno di uscita di questo primo libro della serie, dopo aver sbancato con premi e successo di pubblico in patria, è approdato a traduzioni in moltissimi paesi, è un narratore di razza e non consente al lettore di adagiarsi negli schemi mentali delle varie situazioni narrative. Infatti, leggendo la storia di Merete, la donna in gabbia del titolo, un opprimente senso di claustrofobia stringe la mente di chi legge, ma poi, seguendo il protagonista, il detective Carl Mørk, si respira, si ride, si pensa, ci si commuove. Mørk rientra, in un certo senso, nel vasto gruppo di investigatori scomodi, fuori dal coro, a volte antipatici e un po' perduti, ma con una marcia in più che noi lettori e spettatori siamo disposti ad assecondare. Ma, anche, non rientra: Adler-Olsen riesce a infondergli un'umanità così normale, dolente, un po' sconfitta, ma allo stesso tempo mai del tutto domata, tanto da convincerci che la sua capacità narrativa superi i generi. Poi però torniamo da Merete e la perfidia di cui è capace l'uomo, la sua capacità di resistenza nelle condizioni più atroci ci colpisce come un pugno. Questa altalena di toni sapientemente dosata disorienta e appassiona insieme. Insomma qui il lettore non è lasciato in pace nei suoi soliti schemi e l'ansia del thriller è mirabilmente gestita dall'autore. Nel frattempo, con il personaggio di Assad, lo strano assistente mediorientale di Mørk, in parte colf, in parte badante, in parte acutissimo e dotato osservatore, si ride e si trasale insieme al detective per lo sfasamento da convivenza multiculturale che si crea in questo improbabile team investigativo. Il tutto è poi inserito nel clima della società civile danese, con riferimenti a questo mondo nordico così democratico e controllato, ma anche in fondo disincantato, proprio come Carl Mørk, uomo non giovane, dotato di una ex moglie impegnativa e stravagante, di un figlio adolescente e svagato e di un pensionante altrettanto strano quanto lui. Il linguaggio e lo stile dell'autore ci accompagnano in modo fluido, sapiente e naturale in questo lungo percorso a tappe in cui il detective torna al lavoro dopo un terribile incidente di percorso che lascia un suo collega paralizzato in una stanza d'ospedale, riesce a essere quasi odiato dal resto della squadra investigativa per i suoi modi “alternativi”, ma anche considerato necessario per la capacità di venire a capo dei casi più strani; con la sezione Q Mørk viene sia isolato sia messo in grado di lavorare al meglio. Altrove una donna langue torturata in modo inumano da qualcuno i cui motivi non si comprendono siano alla fine. I modi e i tempi con cui queste due linee narrative convergono accompagnano il lettore e lo tengono col fiato sospeso per tutto il tempo. Questo è solo il primo volume di questa serie avvincente e quindi speriamo di poter sentire presto altre notizie di Carl Mørk e del suo impagabile assistente Assad, nel resto dei volumi della serie, ma anche sugli schermi, dato che i diritti cinematografici per le avventure del detective danese sono andati a ruba. BESTSELLER INTERNAZIONALE La donna in gabbia è stato tra i primi tre libri più venduti in Danimarca per oltre un anno, e nella top ten tedesca per sessanta settimane consecutive Diritti cinematografici e televisivi acquistati da Network Movie, ZDF Enterprises, ZDF e Nordisk Film, gli stessi produttori dei film tratti dalla Millennium Trilogy di Stieg Larsson Vincitore del Glass Key Award, il Premio per la letteratura gialla più prestigioso della Scandinavia
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