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Recensione: La figlia dei ricordi

Da Kreattiva
La figlia dei ricordi scritto da Sarah McCoy edito da Nord è una storia coinvolgente e vera. Protagoniste due donne, fragili e forti allo stesso tempo, che si incontrano in una panetteria e fra il profumo dei prodotti appena sfornati si intravedano e si raccontano di amori complicati, ricordi e speranze per un futuro migliore.
Recensione: La figlia dei ricordi Cosa parla il libro?
Elsie e Reba non potrebbero essere più diverse, ma il destino ha voluto far incrociare le loro strade, come se l’una non potesse proseguire senza l’altra. Per Elsie, parlare con Reba significherà ripercorrere le vicende che l’hanno portata dalla Germania agli Stati Uniti, ricordare tutto ciò che la guerra le ha brutalmente strappato e infine perdonare se stessa.
Per Reba, confidarsi con Elsie significherà accendere la luce della verità, ascoltare la voce del cuore e accettare che la speranza possa nascere anche dal dolore.
Per entrambe, l’amicizia che le lega darà loro il coraggio di sconfiggere i fantasmi del passato…
“Spero che questo libro sia una potente dimostrazione di come possono essere influenti le persone costrette a cambiare il mondo, nel bene e nel male.”
Perché leggerlo?
La storia è coinvolgente e affascina con parole e profumi che invadono ogni pagina, profumi che potremo ricreare nella propria cucina, grazie alle ricette della pasticceria di Elisie riportate in fondo al volume o le trovate sul sito ufficiale La figlia dei ricordi
Ecco un stralcio del libro
Lancio un rapido sguardo verso il cielo, dove splendeva uno spicchio di luna che somigliava a una lisca di pesce, poi si accovaccio e posò la candela sul pavimento. Il sigillo di cera si era rotto nella tasca, quando aveva stretto la busta. Raccolse con cura i frammenti alla base della candela, poi apri il foglio e s’immerse in quella grafia familiare. Le tremavano le mani a ogni parola dolorosa, a ogni frase; il respiro si faceva sempre più affannoso. A un certo punto, fu costretta a portarsi una mano alla bocca per placarlo 
Recensione: La figlia dei ricordi

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