In questo ultimo martedì di ottobre voglio condividere con voi la recensione di un romanzo che mi ha affascinata fin dalle sue primissime pagine, conducendomi verso una vera e propria tempesta di emozioni, fraintendimenti, accuse e mezze verità per troppo tempo taciute. Senza difficoltà o ripensamenti, mi sento di eleggerlo come miglior romanzo letto in questo mese ed il perchè vi sarà certamente chiaro andando avanti con la lettura.. ma, come sempre, sono curiosa di scoprire le vostre opinioni e le vostre impressioni a caldo su La Gemella Silenziosa di S.K. Tremayne. Vi aspetto nei commenti..
Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola spersa nel mare di Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l'inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, improvvisamente interessata a cose che prima non amava..
Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?
RECENSIONE.Da figlia unica sono sempre rimasta affascinata dal rapporto quasi simbiotico che lega due fratelli e dalla loro automatica complicità che, in moltissime occasioni, soprattutto durante la mia infanzia, mi ha fatto sentire a disagio ed inevitabilmente esclusa. Una simbiosi che diventa praticamente assoluta in La Gemella Silenziosa e che è facilmente percepibile fin dal primissimo approccio con la sua trama: fredda, dolorosa, diretta e glaciale. Lydia e Kirstie sono l'una l'esatto riflesso dell'altra: non esiste alcuna differenza fisica che possa distinguerle, se non alcune minime peculiarità caratteriali che diventano oggetto di un gioco infantile; un vero e proprio scambio d'identità che condurrebbe ogni genitore al limite della pazzia e dell'inevitabile imbarazzo. Un gioco che, ben presto, si trasformerà in una auto-distruttiva e cruda realtà, conseguenza di un tragico scherzo del destino e della morte prematura di una delle adorate e perfette figlie dei coniugi Moorcroft. « Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io.. »
Come può una madre, già logorata dalla perdita della sua adorabile e dolce creatura, della sua bambina, la sua preferita, che le assomigliava così tanto, sopportare tutto questo? Come può convivere con la propria coscienza e con la possibilità di un errore così assurdo ed inconcepibile?Quelle parole occuperanno la mente di Sarah come un tarlo insistente, portandola a dare credito alle parole della figlia: non è stata Lydia a morire quel giorno, sua figlia vive ancora al suo fianco! Ed è con questa silenziosa consapevolezza che la famiglia Moorcroft si accinge a cambiare definitivamente vita, lasciando la caotica Londra per un'isola nella sconosciuta e suggestiva Scozia, ereditata dal marito in quello che si prospettava almeno nella prima ed inconsapevole apparenza come una propizia pagina voltata dopo aver vissuto il capitolo più brutto della loro vita.
Ed è proprio in quella nuova realtà che molte porte, fino ad allora sigillate, verranno aperte e molti demoni magistralmente occultati dovranno essere affrontati fino a giungere ad un epilogo che continuerà a farvi trattenere il fiato ben oltre l'ultima parola scritta. Quello che Tremayne ha creato è un thriller psicologico ben ideato e perfettamente scritto in grado di focalizzare il lettore verso una certa direzione per poi sconvolgere, irrimediabilmente, ogni parvenza di certezza fino ad allora costruita.Non ci sono zone di ombra in questo romanzo semplicemente perchè l'autore non lascia nulla al caso, anzi ogni più piccolo dettaglio serve a costruire una fitta trama di illazioni, imbrogli, verità ed accuse che verranno smontate e rivelato solo nell'estremo finale.
Ogni personaggio viene descritto abilmente, affrontandone lati oscuri ed abbracciandone ogni più piccola sfaccettatura che lo renderà ancora più vero, reale e fraintendile nella sua ovvia natura umana.
Treymane attraverso emozioni profonde e parole taglienti ci permette di vivere sulla nostra pelle ogni dolore, ogni paura ed ogni senso di autentica angoscia provati dai personaggi scaturiti da una penna che sa perfettamente come cogliere nel segno ed abbracciare ogni vibrante corda dell'anima umana.
Il dolore perpetuo di una madre che si è vista strappare con forza un pezzo del suo stesso cuore.
L'angoscia di un padre che continua a nascondere una verità fino ad allora coattivamente taciuta con quel doveroso ardore e spirito di costante protezione verso una famiglia che oramai non esiste più.
Il misterioso e viscerale legame che unisce le due gemelle, in vita come nella morte.
« Per un brevissimo instante lei mi fissa e poi si mette a strillare. Le sue urla sono terribili, laceranti, il suo pianto è disperato, ma riesco distintamente a cogliere le parole " Mamma? Mamma? Chi sono io? " »La Gemella Silenziosa è un romanzo che non può lasciare indifferenti. Anche se la carne al fuoco è quantomai abbondante, Treymane presenta l'indubbio talento di non cedere mai nella frequente trappola del non detto e di riuscire, proprio nelle battute finale, a tenere il lettore letteralmente ancorato alle sue pagine, dipendenti dalle sue parole e con quell'angosciante desiderio di sapere che li ha accompagnati per mano, passo dopo passo, per tutta la narrazione. Treymane ha intrecciato con mano sapiente e frenetica un puzzle perfetto da decifrare, incastrato in una trama complicata e complessa, ma logica e comprensibile in ogni sua parte.Quello che si richiede ad ogni thriller degno di questo nome è l'autentico stupore che pervade il lettore fino all'ultima pagina e, se è proprio questo quello che state cercando, allora questo romanzo è deve necessariamente avere un suo spazio nella vostra libreria!
Scrivere questa recensione non è stato semplice, ve lo devo confessare! Mi sono ritrovata a cancellare e riscrivere più volte la stessa frase, praticamente uguale alla precedente. Ed è lo stesso sentimento che ho provato durante la lettura di questo romanzo che è in egual modo diretto e consapevole quando controverso ed equivocabile.
I riferimenti per spiegarvi e presentarvi i motivi che mi hanno fatto apprezzare in pieno La Gemella Silenziosa sono molteplici e ruotano attorno ad una tecnica di scrittura lineare ed asciutta, in grado di esprimere senza inutili fronzoli letterari gli schemi e le insicurezze di ogni singolo personaggio; modalità essenziali per esprimere al meglio questo sovra-rappresentato genere letterario e per catturare il lettore fin dalle primissime battute, coinvolgendo direttamente in ogni risvolto e stravolgimento di trama.
E voi, Lettori, cosa ne pensate di questo romanzo?
Lasciatemi le vostre impressioni nei commenti :)
Cristina