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Recensione: La mafia uccide solo d’estate

Creato il 30 novembre 2013 da Mattiabertaina

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Genere: Commedia

Regia: Pierfrancesco Diliberto

Cast: Cristiana Capotondi, Pierfrancesco Diliberto, Claudio Gioé

Durata: 90 min.

Distribuzione: 01 Distribution

 

È facile parlare di Mafia. Soprattutto quando si è comodamente a casa senza pensieri e al sicuro da eventuali rischi. I problemi si complicano quando la criminalità, senza chiedere il permesso, entra nella vita della gente a tal punto da influire sulle sue scelte. Questo accade ad Arturo, ragazzo con il sogno di diventare giornalista, il quale entra in contatto con Cosa Nostra già nel momento in cui i suoi genitori decidono di concepirlo. Da quel momento in avanti, il giovane palermitano non riuscirà più a liberarsi da quell’infame realtà, continuamente giustificata e ripudiata dall’opinione pubblica. Nemmeno la famiglia è in grado di nasconderla, cercando in qualche modo di tranquillizzarlo sulle conseguenze della criminalità (“La mafia è come i cani: basta non gli si dia fastidio”). Per non parlare di Flora, per la quale ha sempre avuto una cotta, sin da quando era bambino. Ogni volta che cercava di dichiarare il suo amore per lei, c’era sempre un avvenimento escogitato da loro pronto a impedirlo. In quell’ambiente la Mafia si è talmente inserita nella cultura della città da non riuscire più distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, e Arturo, attraverso gli incontri con persone di grande spessore (tra questi il generale Dalla Chiesa, il magistrato Chinnici) vuole capire effettivamente le dinamiche mafiose. Gli anni passano e Arturo riesce a esaudire il suo sogno, nonostante i continui problemi con il suo superiore. Tuttavia il ritorno di Flora a Palermo riaccende le speranze del ragazzo, deciso in tutti i modi di conquistarla, anche se comprende le difficoltà che arriveranno da lì a poco.

Pierfrancesco Diliberto (conosciuto per tutti come Pif), esordisce al cinema con un film che esamina un tema già trattato da programmi da lui ideati (basti pensare al successo de Il Testimone, in onda su MTV). In La Mafia uccide solo d’estate si nota però una maggiore consapevolezza sulle responsabilità dello Stato e della società civile sulla cultura italiana contemporanea. Non è solo un problema geografico quello che succede nelle zone di Palermo. Già dalla prima sequenza di immagini Pif, con l’uso di una semplice telecamera in stile documentaristico, riesce a comunicare che questa realtà esiste, e non appartiene solo ai palermitani. Da lì in poi, l’intreccio tra la storia di Arturo e gli eventi siciliani ricostruiti nei minimi dettagli (dalla morte del commissario Boris Giuliano alla strage di Via d’Amelio), mette in primo piano un problema culturale che si è instaurato da oltre un secolo nel nostro paese e che ha preso una svolta negativa negli ultimi trent’anni grazie all’indifferenza della popolazione e delle istituzioni. Il tutto viene presentato con il sarcasmo pungente tipico della sua comicità, il quale si bilancia ermeticamente con la drammaticità degli avvenimenti che hanno cambiato la storia. Attraverso gli occhi del bambino si è in grado infine di prendere coscienza delle proprie responsabilità e di avere finalmente uno sguardo critico sull’illegalità che ha seriamente infettato la società. Solo così la memoria di tutti quelli che hanno tentato di combatterla verrà salvaguardata.

Voto: 4 su 5

Il trailer del film


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