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Recensione: La primavera di Giovanni Scipioni di Luca Rachetta

Creato il 15 marzo 2015 da L'Angolino Di Ale @LangolinodiAle

Cari amici, buona domenica! La primavera è ormai alle porte. La sentite anche voi questa arietta tiepida e gioiosa? La primavera, dopotutto, rappresenta proprio la rinascita, il risveglio. Ed è proprio questo lo spirito che accompagna il nostro Giovanni Scipioni in quest’ultimo romanzo di Luca Rachetta, “La primavera di Giovanni Scipioni“. Avevamo già conosciuto il personaggio di Giovanni nel primo “capitolo” di questa serie: “La guerra degli Scipioni“. Ora il nostro “eroe” è tornato con nuove avventure e problemi esistenziali comuni a tutti noi. Buona lettura!


Recensione: La primavera di Giovanni Scipioni di Luca RachettaTitolo  La primavera di Giovanni Scipioni Autore :  Luca Rachetta Pagine :   98 Prezzo :  11.90 € cartaceo Casa editrice :  Edizioni Creativa Genere :  Narrativa contemporanea (acquistabile anche su Amazon)

La trama

Il professor Giovanni Scipioni sta attraversando una nuova fase della propria vita. Con la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta, complicata comunque da una buona dose di ansia e sensi di colpa, ha lasciato il tetto coniugale per stare con la collega Lauretta. Tuttavia questa nuova dimensione esistenziale si porta dietro i fardelli più pesanti di quella vecchia: l’inveterato ruolo di tutore dei suoi fratelli, che solo l’età anagrafica dichiara adulti e responsabili, il difficile rapporto con la figlia adolescente e gli svariati problemi connessi alla sfera professionale. In casa Scipioni spira la brezza di una primavera fredda, anche se Giovanni capirà poco a poco che la bella stagione diventerà calda solo se avrà il coraggio e la forza di viverla intensamente, fino in fondo.


La mia recensioneLa parte del perdente non vuole recitarla nessuno, tanto meno un uomo il quale, ritrovandosi “nel mezzo del cammin di nostra vita“, desidera solo riscattarsi nei confronti di una società che lo ha sempre un po’ maltrattato e bistrattato. Giovanni Scipioni ha deciso: vuole riacquistare valore, come un quadro antico ma di qualità sul quale, nel corso degli anni, si è posata molta polvere. Finalmente questa polvere può essere rimossa per lasciare spazio al contenuto del dipinto: un uomo fragile, ansioso ma con la voglia di rinascere. I cambiamenti che hanno caratterizzato la sua vita nell’ultimo anno sono stati da monito per tutte le persone che lo circondano. Persino i suoi colleghi, quelli ingrigiti dal consiglio docenti, sono stati stimolati da questo suo nuovo atteggiamento nei confronti della vita. Tuttavia Giovanni, pur atteggiandosi a grande uomo di mondo, non è ancora del tutto uscito da quella selva oscura che lo ha intrappolato per anni. Il suo rapporto, fresco e giovane, con la bella Lauretta, non riesce a cancellare quel senso di colpa che lo attanaglia per aver lasciato la moglie Elsa in balia delle onde. Così come si sente incapace di gestire il rapporto con la figlia Beatrice.

È vero che chi non ha il coraggio di osare sbaglia di sicuro, ma questo non lo rassicurava:era inquieto nonostante la sua svolta esistenziale fosse stata presa dopo una lunga riflessione e con lo slancio di chi sapeva di fare la cosa giusta.

La via della vera resurrezione per Giovanni è lontana e lascia il posto ad un sentimento di inconsistenza e di pentimento che sottolineano, ancora una volta, il disagio nei confronti di una società che “ti dà tutto e ti toglie tutto”, la quale non perde occasione per sottolineare in rosso gli errori altrui, proprio come un docente incattivito che desidera rimarcare le debolezze del proprio alunno.

Fatti forza, amico mio, e, se è questo che vuoi, trovare anche tu il coraggio di sbagliare!

Giovanni non è sicuro di aver preso le decisioni giuste e questa insicurezza non gli permette di godere interamente della sua nuova situazione. Sente di dover fare qualcosa per cancellare questa scontentezza di fondo e trova l’occasione giusta per redimersi aiutando i suoi fratelli, Paolo ed Antonio, anch’essi alle prese con i classici problemi della vita. È un’occasione per lavare la propria coscienza e per correggere alcuni comportamenti che lo hanno sempre ostacolato dal rigenerarsi fino in fondo. Ma far fronte alle difficoltà della vita non è sempre facile. Questo lavoro necessita di energia, vitalità, coraggio di voltare pagina.

Giovanni ragionava, ponderava , valutava prima di fare qualcosa; programmava con pazienza certosina e meticolosa precisione per cercare di imbrigliare il destino bricconcello

Ció che apprezzo maggiormente di questo autore è il sul modo di andare dritto al punto. Nessun descrizione superflua o prolissa, solo dettagli utili a comprendere gli eventi. Niente orpelli che dilungherebbero inutilmente il romanzo rendendolo noioso. Sa il fatto suo, Rachetta, docente di italiano nella vita, il quale ha saputo lui stesso mettere a frutto gli insegnamenti della lingua. Lo stile impeccabile rende, infatti, il suo romanzo molto piacevole.

Giovanni pensò che davvero non si finiva mai di imparare.

In poche pagine l’autore condensa tutti i problemi di un uomo di mezza età, alle prese con un tentativo di rinascita interiore, il quale rappresenta un modo per rilanciarsi all’interno della società ed, al tempo stesso, un input per dimostrare a sé stesso il proprio valore. Non tutto è perduto, quindi. Al contrario, Giovanni ha una seconda possibilità per riscattarsi dalla precedente vita, grigia e noiosa. Per farlo dovrà smetterla di farsi trascinare dagli eventi e dovrà tentare di salvare il salvabile, talvolta ribellandosi alle convenzioni.

Cos’era dunque la coerenza per un uomo? Forse un pesante fardello che a volte è bene deporre; forse un altro nome per indicare l’orgoglio la zavorra che tiene a terra la mongolfiera e non la lascia rapire dai venti

La primavera rappresentata dal bel tempo e clima tiepido, talvolta inizia con acquazzoni e freddi venti. Questa metafora calza a pennello a Giovanni, in quanto in questa stagione egli ambisce ad una rinascita, ad un risveglio dei sensi che, tuttavia, tarda a farsi sentire. Il dramma è proprio legato a questo. Sarà forse troppo tardi per il nostro Scipioni? La sua mezza età lo trascinerà nel vortice della dannazione eterna? O finalmente, giunto all’età della ragione, riuscirà a riafferrare le occasioni mancate?

© L’angolino di Ale – Riproduzione riservata


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