Tratto dall'omonimo romanzo di Rick Yancey, La quinta onda di J Blakenson pone Chloë Grace Moretz nei panni di una giovane sopravvissuta alla distruzione del mondo operata dagli alieni.
A sette anni dal claustrofobico thriller La scomparsa di Alice Creed, che segnò nel 2009 il suo debutto dietro la macchina da presa, J Blakeson - sceneggiatore, tra l'altro, dell'horror The descent: part 2 - torna alla regia occupandosi tramite La quinta onda della trasposizione per il grande schermo dell'omonimo romanzo a firma di Rick Yancey, primo di una fanta-trilogia su carta.
Trasposizione che pone nel ruolo di protagonista la Chloë Grace Moretz de Lo sguardo di Satana - Carrie e The equalizer - Il vendicatore nei panni della studentessa adolescente Cassie Sullivan, la quale si getta alla disperata ricerca del fratellino Sammy alias Zackary Arthur dopo che la Terra è stata decimata da quattro devastanti occupazioni operate da invasori extraterrestri e che l'esercito, da parte sua, ha cominciato ad addestrare i giovani per fronteggiare la minaccia ormai insediatasi nel pianeta.
Giovani tra cui rientra anche il Ben Parish che, soprannominato Zombie e interpretato dal Nick Robinson di Jurassic world, frequentava proprio la stessa scuola della ragazza prima che avvenisse la distruzione delle città.
Nostri contro alieni
Distruzione che, nel corso della oltre ora e cinquanta di visione, vediamo prendere il via dall'apparizione proto- Independence day di un'astronave nel cielo, anticipando l'arrivo di onde elettromagnetiche volte a mandare fuori controllo le macchine e di alluvioni destinati a spazzare via qualsiasi cosa capiti sulla loro strada.
E sono proprio questi ultimi a rappresentare gli elementi più spettacolari dell'operazione, che, tirata in ballo anche una micidiale influenza aviaria che non manca di decimare buona parte della popolazione, non prosegue come ci si aspetterebbe dalla tradizione classica dei disaster movie, ma pone in scena, in parallelo, l'addestramento di Ben e di altri coetanei e le imprese di Cassie, la quale incontra l'affascinante Evan Walker incarnato da Alex Roe.
Quindi, con quest'ultimo che non manca neppure di farsi il bagno nel lago per sfoggiare l'immancabile fisico palestrato e l'arrivo di una certa Ringer che, con le fattezze di Maika Monroe, richiama a suo modo alla memoria l'universo di Hunger games, risulta presto chiaro che ci troviamo dinanzi all'ennesimo prodotto di genere per teen-ager in cerca di sussulti da attardata pubertà tipico della tradizione purtroppo lanciata dalla saga Twilight.
Di conseguenza, un poster del burtoniano Big fish - Le storie di una vita incredibile affisso su una parete e scenari apocalittici tempestati di cadaveri a terra e resti di automobili non sembrano occorrere altro che a fare da irrilevante corredo alla non troppo esaltante cura scenografica di un elaborato che, al di là di un non trascurabile risvolto dal sapore socio-politico sulla falsariga del John Carpenter di Essi vivono, si rivela tanto noioso quanto ridicolo nella maggior parte delle situazioni che lo costituiscono.
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