Magazine Cultura

Recensione: "La ragazza del treno"

Creato il 28 luglio 2015 da Ilary
La ragazza del treno | Paula Hawkins Titolo: La ragazza del treno
Titolo originale: The girl on the train
Autore: Paula Hawkins
Editore: Piemme
Pagine: 306
Prezzo: 19,50 € cartaceo / 9,99 € ebook
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?

RECENSIONE
Eccomi finalmente a parlarvi di uno dei libri più chiacchierati e soprattutto più pubblicizzati degli ultimi tempi, La ragazza del treno, il romanzo d'esordio di Rachel Hawkins portato in Italia da Piemme. È stato definito il miglior debutto dell'anno, il thriller dell'estate, Stephen King stesso si è sperticato in lodi dicendo testuali parole: "Mi ha tenuto sveglio tutta la notte". Io, tanto per cambiare, mi sono lasciata irretire dalla pubblicità e non vedevo l'ora di leggerlo, anche perchè, al di là del battage pubblicitario, la trama comunque mi attirava. Avrebbe soddisfatto le mie aspettative o si sarebbe rivelato l'ennesimo caso letterario montato ad arte? La trama, in sè, è abbastanza semplice: la protagonista principale è Rachel, la ragazza del treno del titolo, una donna con una vita a dir poco disastrosa, è sola, ha un matrimonio fallito alle spalle e ha un grave problema con l'alcool. Tutte le mattine, Rachel prende il treno per "andare a lavorare" a Londra (se leggerete il romanzo capirete il motivo delle virgolette) e durante il suo tragitto osserva le case al di là dei binari, una in particolare, quella di una coppia che lei ha chiamato Jess e Jason, che nella sua immaginazione vede come il ritratto della vita perfetta, quella che anche lei vorrebbe avere. Un giorno, però, Rachel si accorge che sulla veranda della casa di Jess e Jason sta succedendo qualcosa che manda in frantumi l'illusione su cui Rachel tanto fantasticava. Quando poi Jess, che in realtà si chiama Megan, scompare, ecco che Rachel si ritroverà, suo malgrado, coinvolta nella vicenda. Rachel è la voce narrante principale alla quale si uniscono altri due punti di vista, Megan e Anna che è la nuova moglie dell'ex marito di Rachel; tre donne diverse ma allo stesso tempo simili, tutte e tre sono donne fragili, insicure, insoddisfatte e tutte inestricabilmente legate da un filo invisibile. Ora che vi ho raccontato la trama rispondo alla domanda che mi sono posta prima: no, questo romanzo non ha soddisfatto le mie aspettative, non del tutto almeno e penso che si sia esagerato un pochino nel tesserne le lodi. Allora diciamo che non lo boccio in toto perchè è riuscito a intratternermi abbastanza piacevolmente per qualche giorno, però non è di certo quel thriller eccelso o innovativo per cui vogliono farlo passare. Per La ragazza del treno vale più o meno lo stesso discorso che ho fatto per L'invito, altro thriller di cui si sono sprecati gli apprezzamenti ma che a conti fatti è poco consistente: manca la vera tensione, la suspense, il brivido che ci si aspetta da un thriller, tutti quegli elementi che fanno stare sulle spine. Poi per quanto l'idea di base della trama fosse intrigante, non è stata sviluppata con originalità, non ci sono veri e propri colpi di scena, tutto scorre in modo abbastanza piatto e lento, e quel finale che viene definito "ineguagliabile" è invece assolutamente scontato. Arrivati a metà si intuisce dove andrà a parare la storia, non bisogna essere Sherlock Holmes per capire cosa è successo, e questo finale così prevedibile, oltre che fin troppo sbrigativo, mi ha lasciato davvero l'amaro in bocca, mi aspettavo che da un momento all'altro arrivasse uno scossone che ribaltasse tutto e invece niente, è andato come avevo previsto. L'ovvietà della soluzione del mistero mi ha proprio smontata, anche perché, finché non ho cominciato a sentire puzza di banalità, il romanzo mi stava piacendo abbastanza, magari con qualche perplessità, però non lo trovavo malaccio, e invece il finale mi ha deluso parecchio e ha abbassato il mio indice di gradimento. Parlando delle tre protagoniste, non si può dire che siano personaggi a cui ci si affeziona o per i quali si può provare molta empatia; sono tre donne parimenti fastidiose, Anna soprattutto non l'ho potuta soffrire con le sue paranoie e la sua aria di superiorità, ma anche Megan con le sue continue bugie e i comportamenti ambigui e Rachel, per la quale ho provato pena e rabbia in egual misura per la sua debolezza e mancanza di volontà, non riescono, secondo me, a risultare simpatiche o per lo meno interessanti agli occhi dei lettori, anche perché, come molti hanno detto e lo affermo anch'io, purtroppo si assomigliano molto come caratterizzazione ed è difficile distinguere una narratrice dall'altra e farsi coinvolgere dalle loro vite. La ragazza del treno non è, comunque, un libro completamente da buttare; nonostante i difetti, infatti, è un romanzo godibile e anche se è lento e talvolta ripetitivo non è noioso o pesante, si legge volentieri, grazie anche allo stile molto scorrevole e ai capitoli brevi che invogliano a continuare. Penso che, se l'autrice avesse osato di più, sia con i personaggi che con lo svolgimento della storia, questo romanzo sarebbe stato un bel thriller invece che un thriller carino ma di sicuro non memorabile. In definitiva, è un "ni", non è certamente un capolavoro o un romanzo che toglie il sonno, però in ogni caso non lo sconsiglio, soprattutto se cercate una lettura leggera, d'evasione, più adatta a chi non legge molti thriller o vuole leggerne uno per la prima volta, piuttosto che ai forti lettori di thriller che potrebbero, invece, restarne delusi.
Il mio voto: Recensione: ragazza treno

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :