Titolo: La ragazza di fuoco
Serie: Hunger Games, vol. 2
Autrice: Suzanne CollinsTraduzione: Simona Brogli e Fabio ParacchiniEditore: Mondadori
Data di pubblicazione: 2 Novembre 2010
Pagine: 375
Prezzo: 17,00
Sinossi:Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Ca-pitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...
La mia opinione: Mi era piaciuto moltissimo il libro precedente, ma questo secondo volume della trilogia di Hunger Games risente fortemente del calo qualitativo che subiscono le saghe dopo uno sfavillante primo libro. La parte iniziale (quella ambientata nel distretto 12) è la parte che mi è piaciuta di più, e inizialmente infatti mi ero illusa che l'autrice avesse in serbo per i lettori qualcosa di nuovo e originale. Ho trovato i primi undici capitoli assolutamente elettrizzanti e carichi di tensione. L'incertezza di quello che avverrà, la crescente oppressione governativa, la minaccia incombente e le condizioni ancora più precarie in cui versano i distretti riescono a trasmettere al lettore un forte impatto emotivo, un vero esempio di letteratura distopica. Ero già quasi certa che avrei dato al romanzo nuovamente il massimo dei voti se solo la storia avesse seguito quelle premesse.Purtroppo però la mia delusione è stata cocente non appena ho appreso le vere intenzioni dell'autrice: ripetere gli Hunger Games rimandando Katniss e Peeta nell'arena. Da questo momento in poi tutto ciò che fino ad ora era stato interessante e originale è diventato solo molto scontato e monotono. La Collins ha dimostrato di non avere più idee e la storia perde mordente, trasformando un personaggio forte e carismatico come Katniss (o forse sarebbe meglio dire: come ERA), nella solita ragazzina melensa e lamentosa, con l'unico chiodo fisso nella testa di salvare il suo amato. Già nel primo libro avevo trovato che tutta la preparazione agli Hunger Games fosse un po' troppo prolissa e particolareggiata, ma trattandosi appunto della prima volta che la leggevo c'era da considerare il fattore novità. Doversi invece rileggere la preparazione agli Hunger Games per la seconda volta (e quindi dover rivivere nuovamente le preparazioni, le vestizioni, la comparsa tv, gli allenamenti, l'esame finale con gli strateghi) è stato pesante, non riuscivo a credere che l'autrice non fosse stata in grado di pensare a qualcosa di diverso, avrei preferito mille volte che Katniss e Peeta fossero stati mentori e seguire gli Hunger Games secondo un'altro punto di vista, giusto per variare un po'. Anche la fase finale in cui i personaggi entrano nell'arena non mi ha entusiasmata. Prendo atto che c'è stato un tentativo di rendere questa puntata degli Hunger Games molto diversa da quella precedente con un estremo cambio di ambientazione, ma il nuovo scenario è stato a mio avviso fin troppo complicato, le descrizioni delle scene (forse anche perché condensate in pochissimi capitoli) appaiono confuse, non mi hanno coinvolta. Tutta la mia attenzione è stata spesa nel cercare di capire quello che accadeva, con blandi risultati.
"La ragazza di fuoco" è stata purtroppo una lettura inferiore alle aspettative, speravo di assistere ad una storia originale come la precedente, ma invece a livello di idee è scarso, mentre a livello sentimentale ricalca i soliti cliché degli Young Adults ormai troppo vicini ad una telenovela per poter davvero appassionare. Nel mio voto complessivo sono stata leggermente generosa, perché tengo conto che la prima parte del libro mi è piaciuta e che il potenziale distopico era ottimo. Leggerò il terzo libro ma non nutro speranze di miglioramento.
E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:
Cover: La cover italiana è finalmente ripresa dalla cover originale e mi piace molto. Il colore dal vivo non è proprio rosso come l'immagine al pc, ma è un gradevolissimo rosso metallizzato cangiante. Davvero bella! Sarebbe stato meglio se anche dal primo libro fosse stato mantenuto questo stile grafico.
Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è come al solito molto scorrevole, in prima persona presente. Questa peculiarità mi è sempre piaciuta, adatta ai romanzi di genere distopico. In questo romanzo però ho notato un'incapacità di dosare le tempistiche e le descrizioni. Su alcune parti l'autrice si dilunga, in altre liquida tutto in fretta. E ho notato anche un'incapacità abbastanza evidente nel narrare scene di azione senza farle risultare caotiche.
Idee alla base della storia: Stavolta le idee sono state a dir poco mediocri. L'autrice cavalcando l'onda del successo del primo libro si è del tutto adagiata e ha riproposto le stesse cose. Penso che il punto forte delle saghe di successo sia quello di riuscire sempre a rinnovarsi, a stupire il lettore, a dargli sempre nuovi input Questa volta, nonostante una parte iniziale promettente, non vi è stato uno sforzo vero e proprio di originalità. Anche le dinamiche tra i personaggi sono scontate.
Caratterizzazione dei personaggi: Non ci siamo. Katniss era caratterizzata stupendamente nel libro precedente, mentre in questo offre un'immagine di sé abbastanza imbarazzante. Spenta, piatta, sembra un'altra persona rispetto a prima. Anche gli altri personaggi non sono da meno. Peeta è insopportabile, senza spessore.
Editing e traduzione a cura della casa editrice: Vi sono alcuni refusi e alcune imprecisioni in fase di editing.
voto:
Acquisto consigliato? Lo consiglio a tutti coloro che hanno apprezzato il primo libro, perché comunque la curiosità di vedere come andrà a finire c'è ed è inutile negarlo. Se però il libro precedente non vi era piaciuto (o non vi aveva convinto del tutto) allora consiglio di lasciare perdere, perché se già avevate dei dubbi questo romanzo ve li amplificherà.