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Recensione La recluta

Creato il 30 gennaio 2016 da Lightman

Clint Eastwood e Charlie Sheen sono l'improbabile coppia di agenti protagonista di La recluta, scatenato buddy-movie ad alto tasso spettacolare diretto dal regista / attore californiano.

Recensione La recluta

Los Angeles. Il detective Nick Pulovski e il suo partner Powell stanno indagando su una banda specializzata in furti di lussuosissime auto, facente capo al boss di origini tedesche Strohm. Una notte durante le loro indagini gli agenti si imbattono nella gang, dando vita ad un violento scontro a fuoco nel quale Powell viene brutalmente ucciso a sangue freddo. Pulovski non si da pace e nonostante il caso sia ora di competenza della sezione omicidi, decide comunque di continuare le indagini ed ottenere vendetta; ad accompagnarlo ora vi è il nuovo collega David Ackerman, una recluta proveniente da una ricca famiglia e tormentato dall'accidentale morte del fratello, scomparso per un incidente quando era solo un bambino. L'improbabile nuova coppia metterà i bastoni fra le ruote a Strohm, ma durante l'operazione atta ad arrestarlo in flagranza di reato Pulovski viene catturato dal criminale per una leggerezza di David, ora pronto a tutto per rimediare al suo errore.

Born to be wild

Recensione La recluta

Nello stesso anno di Cacciatore bianco, cuore nero (1990), Clint Eastwood si mette dietro e davanti alla macchina da presa per uno dei titoli più spensierati e spettacolari della sua carriera registica. La recluta è un film atipico nella copiosa produzione di Dirty Harry, e forse proprio per questo poco compreso da buona parte della critica d'oltreoceano. Ci troviamo infatti di fronte ad un buddy-movie dal sapore abbastanza classico, perfetto mix di commedia e azione poliziesca che mette le cose in chiaro sin dalla spettacolare sequenza post-prologo: un inseguimento stradale roboante e fracassone carico di adrenalina e in grado di sfruttare al meglio il fascino della notte losangelina. La visione, pur giocando su tematiche più leggere a cominciare dalla caratterizzazione autoironica di Pulovski, quasi una versione spavaldamente bonaria di Callaghan con il sigaro sempre in bocca, prende nell'ultima parte una vena più oscura e violenta che raggiunge l'apice nella scena, che ha fatto a gridare allo scandalo, della semi-violenza sessuale compiuta da una torrida Sonia Braga ai danni dello stesso Eastwood; ma è in generale l'evoluzione narrativa e dei personaggi, con particolare attenzione al cambiamento di un Ackerman che non ha più niente da perdere, a donare maggiore varietà ad un racconto comunque già di per sé avvincente. Si può certamente criticare una marcata mancanza di verosimiglianza, con sviluppi non sempre plausibili e sortite action ai limiti dell'impossibile (la fuga volante in auto dal palazzo che sta per esplodere ha un sapore cult), ma il divertimento è garantito nelle due ore di visione, con una buona sintonia tra la coppia di protagonisti ( Charlie Sheen, pur senza eccellere, è simpatico e cazzuto quanto basta) e la presenza di un villain d'eccezione come Raul Julia. Sparatorie e cacce all'uomo che cercano, a tratti forzatamente, un costante impatto d'originalità mantengono sempre alta l'atten(z/s)ione, utilizzando in doppie riprese luoghi e personaggi a sottolineare maggiormente il tourbillon emotivo della recluta del titolo, agnello pronto a trasformarsi nel più temibile dei leoni per ritrovare fiducia in se stesso.

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