Se non ci fossimo mai conosciuti, credo mi sarei reso conto che la mia vita non era completa.E avrei vagato per il mondo in cerca di te, senza sapere che cosa stessi cercando.Titolo:
La risposta è nelle stelleAutore:
Nicholas Sparks Editore:
Frassinelli Numero
di pagine: 425Prezzo:
€ 19,90Sinossi:
Una strada coperta di neve, un'auto che perde il controllo e va a
sbattere. Alla guida il vecchio Ira, che ora è incastrato, ferito,
intirizzito dal gelo, e così solo. Il dolore lo immobilizza e
rimanere cosciente è uno sforzo indicibile, almeno fino a quando
davanti ai suoi occhi prende forma una figura, prima indistinta, poi
dolcemente nitida: è l'immagine dell'amatissima moglie Ruth. Che lo
incalza, gli impone di resistere, lo tiene vivo raccontandogli le
storie che li hanno uniti per più di cinquant'anni: i momenti belli
e quelli tristi, le passioni e i rimpianti, e sempre l'amore
infinito. Lui sa che Ruth non può essere lì, ma si aggrappa ai
ricordi, alle emozioni, alle parole di loro due insieme. Poco
distante da quella strada, la vita di Sophia sta per cambiare per
sempre. L'università, l'ex fidanzato traditore e violento, le feste
e le amiche scompaiono nella notte di stelle in cui incontra Luke.
Innamorarsi di lui è inevitabile, immaginare un futuro diverso
diventa un sogno possibile. Un sogno che solo Luke può rendere
reale. Purché il segreto che nasconde non lo distrugga. Ira e Ruth.
Sophia e Luke. Due coppie che apparentemente non hanno nulla in
comune, divise dagli anni e dalle esperienze, ma che il destino farà
incontrare, nel più inaspettato ed emozionante dei modi.
Ricordandoci che anche le decisioni più difficili possono essere
l'inizio di un viaggio straordinario, perché i sentimenti e i
segreti degli uomini percorrono strade impossibili. La recensioneUna
macchina vola giù da un burrone. Il rumore è attutito dal tappeto
di neve bianca che copre tutto, ma non il dolore dell'anziano
intrappolato nella vettura. Ha novant'anni, è un uomo d'altri tempi
e sa che, probabilmente, morirà lì, da solo. Il suo nome è Ira e,
con la cocciutaggine di tutti i vecchi come lui, si è messo alla
guida anche in una serata da lupi. Non ha una casa a cui tornare,
qualcuno con cui parlare, una persona che si stia domando dove si sia
cacciato. Ha una casa piena di opere d'arte moderna, ma non ha né
figli, né nipotini urlanti. E Ruth – la sua compagna, la sua
migliore amica, sua moglie – è morta nove anni prima, fulminata da
un infarto mentre lui stava sonnecchiando in poltrona davanti alla
Tv. E' morta, lo sa. E' stato lui a cullare il suo cadavere fino
all'arrivo dell'ambulanza, a combattere il silenzio e la voglia matta
di raggiungerla lasciandosi a sua volta morire, a custodire le sue
lettere e i suoi sogni segreti, eppure lei – in quegli ultimi
attimi – è lì, accanto a lui. Quella deve essere la fine, perché,
come dicono sempre nei film, nell'istante in cui muori tutta la vita
sembra scorrerti davanti, riflessa sulla falce di un angelo nero. Con
lo spettro di Ruth accanto – un riflesso di una notte d'inverno –
Ira rivive in prima persona tutti i momenti della loro lunga storia
d'amore. Un amore ordinario e straordinario, sopravvissuto alla
Grande Guerra, ai drammi, alle tenerezze mancate di un bambino mai
arrivato. Lei gli stringe la mano e, con i suoi baci, gli asciuga le
lacrime; lui continua a raccontarle di loro; la neve – fuori –
continua a cadere. Non lontano dai guai del poetico e malinconico
Ira, due giovani si stanno innamorando, come seguendo le stesse tappe
di quel vecchio amore che, parallelamente, la voce ruvida
dell'anziano sta rievocando. Luke e Sophia s'incontrano a una festa
in campagna: lui che festeggia la sua ultima vittoria, lei che si
nasconde da un ex violento e possessivo. Quel cavaliere con il
cappello di paglia e gli stivali da cowboy, sotto un cielo opaco
solcato da stelle abbaglianti, salva quella dama del New Jersey dai
libri sempre sottobraccio e dagli occhi incantevoli. Capisce che sarà
la donna della sua vita al primo ciao. Anche se vengono da
mondi diversi, anche se il futuro è un'incognita e lui, forse,
potrebbe non averne nemmeno uno. Quando si parla di sentimenti, sono
pochi gli scrittori a cui i lettori di ognidove affidano le chiavi
che aprono le fragili serrature dei loro fragili cuori. Nicholas
Sparks, che lo si ami oppure no, è innegabilmente uno di quelli. In
tanti anni di carriera, ha conquistato la fiducia di un vasto
pubblico che, a poco a poco, ha imparato a conoscerlo. Piace ad
adulti e ragazzi, nonni e mamme, uomini e donne: i primi hanno
scoperto quando sia bello leggere le parole di un uomo che parla di
sentimenti universali e relazioni umane; i membri del gentil sesso,
invece, inizialmente piene di ritrosia, si sono affidate a parole e
frasi che scorrono dolci come carezze maschili: se spesso, tra
fidanzati idioti e amici indelicati, hanno nutrito ragionevolemnte
qualche dubbio, Sparks è la prova diretta che gli uomini, da qualche
parte, lungo le strane linee del cromosoma Y, nascondano buonsenso,
sensibilità, cuore. Leggendo i ringraziamenti di uno qualsiasi dei
suoi ormai numerosissimi titoli, lo vediamo stillare una lista
incredibilmente lunga di colleghi, amici, parenti e non ci
soprenderemo nemmeno poi tanto nel trovare, un giorno o l'altro, il nostro nome tra quei tanti, sinceri grazie. La
verità è che lui sembra stranamente conoscere ognuno di noi: prende
il meglio delle nostre vite e, con i miei e i tuoi ricordi, con i
miei e i tuoi rimpianti, struttura piccole e grandi storie di cui noi
tutti sembriamo i mattoncini, il collante, i singoli paragrafi. Io ho
visto molti dei film che ha ispirato – alcuni riusciti, altri
inevitabilmente meno – ma avrò letto giusto una manciata dei suoi
romanzi. Non lo conosco bene e riconosco che, a lungo andare, le sue
storie potrebbe risultare un po' tutte uguali, ma, nonostante tutto,
una volta ogni tanto, devo ritornare da lui, a farmi aggiustare le
giunture cigolanti del cuore o a farmele mettere a soqquadro come lui
e pochi altri sanno fare. Mi fa un'immensa simpatia e ho... fede in
lui: è una persona bella e semplice e scrive storie belle e
semplici. In La risposta è nelle stelle dà
conferma della sua sensibilità e della sua bravura, di essere umano
e scrittore. Oggettivamente, non è il migliore dei suoi romanzi, ma
la storia – così ampia e semplice – scritta da lui, regala
autentici picchi di emozione. Riesce a districarsi perfettamente tra
voci e generazioni tanto diverse, tra presente e passato, gioventù e
vecchiaia, ma, come sempre accade quanto i punti di vista sono
diversi, il lettore finisce per preferirne più uno rispetto ad un
altro. E, aspettare che il nuovo capitolo segni l'ingresso, in un
coro caleidoscopico di prospettive, della voce che noi abbiamo
immediatamente riconosciuto come nostra,
potrebbe diventare stressante, logorante, noioso. La voce che
aspettavo continuamente di risentire era quella dell'anziano e debole
Ira: un uomo che per tutta la vita ha amato la stessa donna. Lui ha
saputo emozionarmi e cogliermi impreparato, incantarmi con le lunghe
e romantiche lettere scritte alla sua Ruth e distruggermi con il
racconto di quando, nove anni prima, la morte gliel'ha strappata
dalle braccia, ma non dalla mente. Lui è il vero amore. Quello che, in una lettera di San Paolo, ripresa in I passi
dell'amore, era descritto come
sempre paziente e gentile, mai presuntuoso o pieno di sé, mai
scortese o egoista. Mi ha ricordato quello dei mie nonni, che, dopo
mezzo secolo, litigano come bambini capricciosi e si scambiano
continuamente battute sardoniche, ma che – noi nipoti lo sappiamo bene -
non riuscirebbero a sopravvivere se uno dei due venisse a mancare
prima dell'altro. Ira e Ruth sono dei titani, dei combattenti nati:
ebrei in terra straniera, sono sopravvissuti allo sterminio dei loro
parenti sotto il regime nazista; genitori nell'anima, ma
sfortunatamente sterili, fanno della loro grande casa un ritrovo di
artisti sconosciuti e di bambini tristi a cui Ruth fece un po' da
maestra, un po' da mamma, un po' da musa. Titani e combattenti come
lo sono i giovani Luke e Sophia, che, nonostante l'ampio spazio a
loro dedicato, non catturano cuori e attenzione come lo fa Ira –
quasi un aedo d'altri tempi. Sono carinissimi e affiatati alle prese
con il loro amore lampo, ma la storia parallela alla loro è un mondo
a parte: sofferta, vera, antica. Sparks è sempre stato capace di
fare fuochi d'artificio con la più banale delle storie sentimentali,
ma quella di Luke e Sophia, anche se piacevole, è poco spettacolare,
ecco. Non ci sono quei momenti da puro, stupidissimo batticuore che
lui è tanto generoso a regalare: il passionale abbraccio sotto la
pioggia di Le pagine della nostra vita,
il ritrovamento del messaggio in bottiglia di Le parole che
non ti ho detto o della foto di
una donna sconosciuta in Ho cercato il tuo nome,
le passeggiate in bici sul mare di Vicino a te non ho
paura, le veglie notturne
intorno a piccole uova di tartaruga di L'ultima canzone.
E' la più normale delle storie, nel senso negativo e positivo del
termine. Una storia vagamente new adult – ma senza sesso e le
consuete volgarità aggiuntive - che non mi ha entusiasmato – sarà
per lo sfondo di corse a cavallo, fattorie da riscattare,
confraternite e rodei – ma che raccontata da lui ha il suo discreto
motivo d'essere. Una scintilla(se
cogliete il gioco di parole, vi adorerò!) vitale. Bello e positivo
il finale, carico di ottimismo, fiducia e speranza. Fatto strano,
penseranno in molti. Io per primo, quando mi trovo a guardare un film
tratto dai romanzi questo autore, mi sento tanto uno spettatore degli
Hunger Games, con le
mie scommesse scherzose su chi morirà, su chi verrà lasciato e così
via. Nonostante il velo di tragedia calato su quasi tutte le sue
storie, però, trovo che il messaggio finale sia sempre positivo. E
questo di La risposta è nelle stelle –
tra l'altro, il titolo abbastanza inadatto – lo è, eccome.
Prova che alle belle persone, a volte, possano capitare, per una
volta, belle cose. Due generazioni e due amori sotto la lente
d'ingrandimento. Giovani irruenti e avventati; anziani – come Ira,
Ruth e la simpatica e burbera mamma di Luke – con senno e anima. Un
romanzo piacevole, anche se non bello come avrei invece voluto, che
fa sì che due storie intense come quella di The Notebook
e The Last Song si
incrocino delicatamente, ma senza una violenta e commovente
collisione. Ma emoziona, questo sì. Sparks è Sparks. Sempre.Il
mio voto: ★★★★
-Il
mio consiglio musicale: Ellie
Goulding – I need your love (Acoustic Version)
Buon pomeriggio amici lettori. Giugno è concluso e io mi appresto a leggere un altro libro. Il libro che ho appena inziato è "Harry Potter e il calice di fuoco".
Leggere il seguito
Contagious- epidemia mortale di Heny Hobson. con Arnold Schwarzenegger, Abigail Breslin, JRichardso Usa, 2015 genere, horror, drammatico durata, 95' Facendo...
Leggere il seguito
Avete presente Il profumo delle mele rosse? Vi ricordate Isabel, la sorella di Tess? Bene sta per tornare e sarà protagonista del prossimo libro dedicato alla...
Leggere il seguito
Facciamo un salto indietro di qualche anno in questa recensione. La prima volta che abbiamo visto questo film non avrei mai pensato che potesse piacere anche a...
Leggere il seguito
Sabato 4 luglio 2015, alle ore 19:00, presso il Polo Museale Santo Spirito di Lanciano (CH) inaugurazione della seconda edizione del “FLIC - Festival Lanciano I...
Leggere il seguito