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Recensione: La rondine di Guadeloupe

Creato il 25 febbraio 2016 da Miriam Mastrovito @miriammas
Recensione: La rondine di Guadeloupe Titolo: La rondine di Guadeloupe
 Autore: Ester Manzini 
Editore: Triskell 
Genere: M/F 
Collana: Storico 
Pagine: 277 
Formato: epub, mobi, pdf 
Prezzo: 5,99 Descrizione:
Guadeloupe, 1730. La vita tranquilla dell’isola e della guarnigione militare viene sconvolta dall’arrivo di una persona dall’identità ambigua. Mac è alla ricerca di Donatien, l’uomo che ha rovinato la sua vita e che ha ucciso sua madre e sua sorella. Per avere la sua vendetta, dovrà fare affidamento su Martin e gli altri uomini della guarnigione, con i quali scoprirà i loschi traffici di Donatien e il suo oscuro legame con il governatore Tremaine. Tra inseguimenti, amori e botte da orbi, Mac potrà finalmente trovare la serenità e, forse, l’amore.
La mia recensione:
A volte un piccolo imprevisto può sconvolgere la vita, a maggior ragione se, a dispetto delle sue dimensioni, ha la forza prorompente di un vero uragano.
Quando i tre soldati del Reggimento coloniale, Auguste, Martin e Florent, si ritrovano a inseguire un ragazzino, armato e dai chiari intenti omicidi, per le strade di Basse-Terre, di certo non immaginano di essere solo all’inizio di un’avventura destinata a sconvolgere le loro esistenze.
Agguantare un fuggiasco gracile come uno scricciolo dovrebbe essere un lavoretto da nulla. Tuttavia, si sa, le apparenze ingannano e, in questo caso, è vero più che mai, non solo perché l’esserino picchia duro e sa difendersi benissimo, ma perché non si tratta di un ragazzo. Sotto un cappello dalla larga tesa e abiti maschili, si nasconde infatti Mac, una giovane donna determinata a vendicare la sua famiglia, sterminata da Alphonse Donatien. Da anni lo cerca, lo ha inseguito per mezzo mondo e adesso che l’ha scovato a Guadeloupe non ha intenzione di farselo scappare.
Inteneriti dalla giovane età e dal fatto che Mac è una donna, i tre militari decidono di non consegnarla alle autorità, bensì di nasconderla e di aiutarla a ottenere giustizia, senza che si  macchi le mani di sangue, rischiando la pena capitale.
Auguste e Martin, che oltre a essere colleghi sono fratellastri, decidono così di portarla  a casa della sorella Jacqueline: fingeranno che sia una lontana parente, loro ospite, fino a che non sarà fatta chiarezza sulla triste vicenda.
Non è che l’inizio di una rocambolesca avventura nella quale si intrecceranno diversi fili narrativi.
Mentre seguiremo l’indagine tesa a svelare tutta la verità su Donatien, assisteremo alla nascita di una bella amicizia fra due donne e di un’appassionante storia d’amore. Contemporaneamente conosceremo il passato di Mac e della famiglia Lambert, ovvero due storie nella storia, pregne di un forte carico emotivo.
Al pari di un ciclone, appunto, Mac porterà scompiglio nella sua nuova casa; nel bene o nel male, nessuno rimarrà immune alla sua personalità dirompente e qualcuno metterà in gioco il proprio cuore.
Avventura e sentimento sono i due ingredienti principali di questo romanzo che, fregiandosi di un’ambientazione dal fascino irresistibile, ci regala un bel bagaglio di emozioni, insieme a un’eroina che lascia davvero il segno.
Mac è un concentrato di  forza e delicatezza, un ossimoro in grado di confondere e di ammaliare proprio per la sua ambiguità. Ha un fisico esile eppure è fortissima nel corpo a corpo; è dotata di una bellezza quasi androgina, ha modi e atteggiamenti da maschiaccio, al punto che quando si traveste da uomo è fin troppo credibile, eppure nell’intimità sa sfoderare armi decisamente femminili. Per molti versi, mi ha piacevolmente ricordato Anne Bonny della serie TV Black Sails.
L’ho amata tanto perché sfugge  allo stereotipo dell’eroina romantica e, pur non essendo affatto brutta, conquista in virtù di qualità che vanno ben oltre i puri canoni estetici.
Alle spalle ha un passato molto drammatico – quando affiora in superficie fa correre brividi ghiacciati lungo la schiena –, e nonostante ciò si è indurita solo in superficie. Nel relazionarsi a Jacqueline si rivela sensibile e capace di grande solidarietà.
Affiancando e, a volte, mettendo a confronto le due donne, Mac e Jacqueline, l’autrice fa emergere la condizione femminile dell’epoca, mostrandoci il dramma dei matrimoni combinati, della violenza domestica all’ordine del giorno, fino a darci un assaggio di orrori più grandi come quello dello sfruttamento della prostituzione. Sono tutti temi, questi, che sebbene con la delicatezza e nelle dimensioni consentite da un romance, fanno capolino fra le righe rendendo la lettura ancor più interessante.
Se i personaggi femminili godono di un occhio di riguardo, non meno accattivanti sono quelli maschili, anch’essi caratterizzati a trecentosessanta gradi e non privi di sorprese.
Molto diversi fra loro sono i due fratelli Auguste e Martin, non solo nei tratti fisici, essendo figli di madri diverse, ma anche in quelli caratteriali. Il primo è pacato, molto ligio al dovere e in parte gravato dal senso di responsabilità poiché, essendo il fratello maggiore, ha dovuto fare le veci del padre dopo la sua prematura scomparsa. Martin, figlio di una schiava, è invece  il figlio ribelle, ripudiato dalla madre adottiva; onesto e affidabile ma soldato più per dovere che per scelta. Focoso, impulsivo  e propenso a interpretare in maniera elastica le regole, rappresenta un po’ il corrispettivo maschile di Mac con la quale, in effetti, ha in comune molto più di quanto le apparenze lascino intendere. Due belle micce, insomma, pronte a scatenare un incendio.

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