Oggi vi lascio la mia recensione al libro "La signora nel furgone" di Alan Bennett, in cui inserirò anche pensieri e commenti circa l'omonimo film con protagonista Maggie Smith.
Titolo: La signora nel furgone
Titolo originale: The lady in the van
Autore: Alan Bennett
Editore: Adelphi
Pagine: 89
Prezzo: 8,00€
Anno: 2003
Sinossi: Chi accetterebbe mai di ospitare per diciotto anni nel giardino di casa propria una anziana barbona e il furgone debordante di rifiuti che ne costituisce il domicilio? Oltretutto Miss Shepherd non è una vecchina che susciti tenerezza: è grande e grossa, scontrosa, bislacca, poco incline alla gratitudine. Porta una sottana fatta di stracci per la polvere, occhiali da sole verdi e, a mo’ di cappello, un cestino di paglia ottagonale. Si fa scarrozzare per la città su una sedia a rotelle ed emana un insopportabile fetore. Chi mai accetterebbe una così perturbante prossimità? Forse solo Alan Bennett, che in questo libro permeato di sublime, sardonica pietas, e sostenuto da uno sguardo attento al più minuto particolare visivo e olfattivo, ci affida l’irresistibile diario di una lunga, incongrua convivenza. E forse solo Alan Bennett poteva trasformare l’abiezione in un genere di humour personalissimo – e Miss Shepherd in un personaggio memorabile.
Recensione★★★★½Non è stato facile riavvicinarmi ad Alan Bennett, soprattutto dopo il suo primo "incontro" con Gli studenti di storia consigliatomi da un amico e letto anni fa.
Ma dopo essere venuta a conoscenza del film tratto dal libro oggetto di questa recensione, e che vede protagonista la mia amata Meggie Smith, non ho saputo resistere alla tentazione di leggerlo.
Io sono una persona che, se può, preferisce leggere il libro prima di vederne il film: ed è stato quindi così che in un sol giorno mi fiondai su entrambi.
E devo dire che è stata la scelta migliore che potessi fare, visto che mi ha fatto vedere le opere di questo autore da un altro punto di vista, e mi ha indirizzato per la via del fangirlismo (se vogliamo metterla in termini moderni).
Ne "La signora nel furgone" c'è tutto quello che più british non si può.
E' la storia vera di Alan Bennett (l'autore) e della sua non richiesta coinquilina.
Raccontata in forma di diario, di cui possiamo leggerne soltanto pochi sprazzi, essa spazia per un arco di tempo di quindici anni. Miss Shephard, l'anziana signora, infatti si è stabilita col suo furgone nel giardino di casa di Alan Bennett per così tanto tempo: all'inizio sarebbero dovuti essere giorni o al massimo settimane, ma alla fine sono diventati anni. E, fatto strano e comico, l'autore - per il suo buonismo e pietà - non l'ha mai cacciata, attirandosi le critiche del vicinato.
Il libro è un condensato di situazioni tragicomiche che strappano il sorriso, il tutto raccontato con stile narrativo fluido.
Il personaggio di Miss Shephard, a differenza dell'autore, è astioso e non incline ai ringraziamenti e alle smancerie. Il suo modo di vivere non voluto è causa di un errore al quale, e non sappiamo perchè, lei stessa non ha mai cercato di porvi rimedio. La sua natura poco propensa a relazionarsi e confidarsi con gli altri ha fatto si che si creasse una bolla attorno a sè, alla quale gli agli non hanno voluto avvicinarsi e tentare di farla esplodere e dalla quale lei non ha mai cercato di uscire.
Soltanto Alan Bennett e la sua pietà, alla fine, l'hanno ammorbidita quel tanto da permetterle di lasciargli le sue memorie.
Nel film Miss Shephard è interpretata dalla colossale Meggie Smith (chi altri poteva interpretare questo personaggio?). Le differenze tra scritto e filmato ci sono, come in tutti i casi, e il più evidente è dato dallo sdoppiamento del personaggio di Alan Bennett.
Abbiamo qui infatti un Alan Bennett che si occupa della sua inquilina ed un Alan Bennett scrittore.
Entrambi in conflitto l'uno con l'altro: uno caritatevole e l'altro che cerca di utilizzare qualsiasi situazione per renderla una storia nell'intento di raggiungere il successo.
Per il resto, quasi tutte le vicende sono fedeli al libro. Non manca il cameo dell'autore del libro nel film da cui è tratto!
Termino consigliandovi ampiamente entrambi, sia libro che film: spiccano per humor britannico e comicità tragica.
Non vi pentirete se scegliete di leggere Alan Bennett: è una garanzia!
Di seguito vi lascio il trailer del film, sperando di incuriosirvi.