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Recensione: La stratega. Anno Domini 1164

Creato il 27 giugno 2014 da Miriam Mastrovito @miriammas
Recensione: La stratega. Anno Domini 1164 Titolo: La stratega. Anno Domini 1164 Autrice: Giovanna Barbieri Editore: youcanprint Pagine: 395 Prezzo cartaceo: 12,67 Prezzo Ebbok: 1,99 Acquistalo su Amazon
Descrizione: “La stratega, anno domini 1164”, seconda versione di “1164, l’assedio di Rivoli”. Romanzo storico-fantastico. Dopo un forte temporale Alice, una giovane donna del XXI secolo, si ritrova nel 1163, in un bosco della bellissima Valpolicella. Cos’è accaduto? Chi l’ha inviata nel 1163 durante la lotta degli anti-imperiali contro l’imperatore Federico il Barbarossa e perché? É stata una casualità o un disegno divino? Ferita e confusa, Alice viene soccorsa da una famiglia di contadini semi-liberi, che la conduce all’abbazia del Sacro Cuore di Arbizzano, dove viene curata dalle gentili monache e apprende l’uso delle erbe medicinali. Una volta guarita e portata nel castello di Fumane, dovrà decidere come agire: lottare per ritornare nella sua epoca oppure, per fuggire alle ingiuste accuse di stregoneria, partecipare all’assedio di Rivoli del 1165 a fianco del cavalier Lorenzo Aligari del quale s'innamora perdutamente.
L'autrice: Giovanna Barbieri nasce a Verona il 15/01/1974 e risiede a Verona. Nel 2001 consegue la laurea in Scienze Politiche, indirizzo economico-internazionale. Dal 2002 ai giorni nostri lavora come contabile e impiegata amministrativa. Appassionata di Medioevo, alto e basso, nel 2009, leggendo un testo sugli insediamenti abitativi del basso medioevo in Valpolicella, La Valpolicella: dall’alto medioevo all’età comunale di A Castagnetti, decide di scrivere un romanzo ambientato nella sua valle. In particolare la colpisce un fatto storico non molto noto, l’assedio del castello di Rivoli del 1165 a opera della Marca Veronese che si ribella a Federico I il Barbarossa e Garzapano, castellano di Rivoli. Nel tempo trae informazioni da numerosi testi: Rapine, assedi, battaglie la guerra nel medioevo di A. Settia; Miti leggende e superstizioni del medioevo di A. Graf; Nel 2011 inizia la difficile opera di revisione, togliendo e aggiungendo parti del romanzo. Tutt'oggi collabora con alcuni siti internet: Talento nella storia, Italia medievale e Sguardo nel Medioevo.
La mia recensione:
Una corsa all’aperto in un giorno di pioggia può trasformarsi in una grande avventura se interviene la magia. Alice sta appunto facendo jogging con il suo cane quando un fulmine squarcia il cielo facendole perdere i sensi. Al suo risveglio la realtà che la circonda non è più la stessa, o meglio, è la stessa con qualche secolo di meno. La giovane donna si ritrova distesa su un pagliericcio, attorniata da soccorritori che indossano abiti decisamente demodé e parlano un dialetto tanto stretto da risultare quasi incomprensibile. Che si tratti di un sogno o di una versione bizzarra dell’aldilà? Ben presto Alice si renderà conto di essere viva e sveglia ma, da una serie di indizi inequivocabili, constaterà anche di essere finita nel medioevo. Superato lo shock iniziale e resasi conto di non sapere come poter tornare indietro, tenta di adattarsi alla nuova situazione difendendosi come meglio può. Eh già perché in un’epoca superstiziosa come quella in cui è capitata, basta poco per essere tacciati di stregoneria e messi al rogo. Una donna che porta al polso uno strano congegno per misurare il tempo, che si esprime in modo diverso dagli altri e non è vestita neanche come si conviene, di sicuro parte con un certo svantaggio. Per lei il tutto si complica quando, casualmente, si imbatte in un uomo che rischia di morire per annegamento e lo salva ricorrendo alla respirazione artificiale. Un sortilegio, agli occhi degli uomini medievali, che le costa una reclusione nelle segrete del castello di Fumane. Sarà l’astuzia a salvare la presunta fattucchiera. Alice non è una fanciulla fragile, di fronte alle difficoltà non si piange addosso ma fa funzionare il cervello. Da donna colta e appassionata di storia qual è, intuisce che il suo bagaglio di conoscenze rappresenta l’unica ancora di salvezza. Pian piano fa comprendere ai suoi carcerieri di conoscere segreti che loro stessi ignorano, segreti per migliorare il raccolto, per rendersi più forti in battaglia, per curare certe malattie… segreti da cui potrebbero trarre grandi vantaggi, a patto di tenerla in vita e conservarla in buona salute. Sarà così che la strega venuta dal futuro diventerà per tutti Dama Alice, ritagliandosi un posto di tutto rispetto nella comunità. Quando poi si paleserà lo scorbutico Calcatrapole, Belìn, la donna non solo potrà dare un volto al responsabile del suo viaggio nel tempo ma scoprirà di essere chiamata a compiere una missione di vitale importanza per l’umanità. La magia l’ha portata nel passato perché lei è una prescelta, è la donna che potrà determinare le sorti della guerra contro Federico il Barbarossa decidendo così del futuro della sua terra. È un romanzo ricchissimo di avventura questo di Giovanna Barbieri, un fantasy storico che affonda le radici nel territorio italiano trasformando la Valpolicella in una sorta di crocicchio magico in cui storia e immaginazione intrecciano le dita per regalarci un favola che ci fa volare sulle ali della fantasia ma che, nel contempo, ci racconta il nostro passato autentico. Edificando la sua trama su salde basi documentali l’autrice ricostruisce un’interessantissima pagina di storia medievale al cui interno innesta una piccola epopea fantasy. Gli usi, i costumi, gli avvenimenti storici dell’epoca si saldano con le vicende dei protagonisti che non mancano di lasciare ampio margine anche alla passione. La stratega è un romanzo fitto di azione e avventura ma anche di sentimenti. Man mano che la missione orchestrata dai Calcatrapole prende forma, infatti, si dispiegano alcuni filoni narrativi secondari che corrispondono a tre storie d’amore. La prima ha per protagonista la stessa Alice che, nel passato troverà l’amore mai conosciuto nel suo tempo. A farle battere il cuore sarà Lorenzo, secondogenito del Conte Aliostro Aligari, nonché Cavaliere Ospitaliere tornato da poco dalla Terra Santa. La loro sarà una relazione quasi impossibile perché ostacolata dallo status di lui e dalla distanza temporale che, a missione compiuta, in qualche modo dovrà risolversi. La seconda storia d’amore ha per protagonista l’ancella Angelica e il costruttore Matteo. Anche in questo caso si tratterà di una relazione travagliata poiché la donna, in quanto serva, non gode della sua libertà e il padrone non sembra intenzionata al lasciarla andare. La terza coinvolge la contessina Chiara Aligari. La giovane è promessa in sposa al Duca Borsetti, vecchio e brutto quanto nobile, invece lei sogna un futuro insieme all’arciere di cui è innamorata. Mentre si prepara la grande battaglia, ciascuno di questi personaggi lotta dunque anche per la sua personale felicità. Una lettura emozionante e interessante, in grado di trasportarci in un altro tempo e di arricchire le nostre conoscenze storiche senza mai annoiare. Una miscela narrativa che ben riesce nell’intento di coniugare il sapore del passato con quello della magia e della passione, consigliato tanto a chi ama il romanzo storico quanto agli appassionati di fantasy senza escludere le lettrici più romantiche.


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