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Recensione "La terra delle caverne dipinte" J.M.Auel

Da Selly82 @SellyMoon




La Trama:Ayla, figlia della Terra, ha concluso il suo epico viaggio attraverso gli spazi sconfinati dell'Europa preistorica, insieme a Giondalar, suo coraggioso compagno, e al loro bambino. Sono tornati alla Nona Caverna degli Zelandoni, il popolo di Giondalar, e ora siedono intorno al fuoco con gli altri membri della tribù. Ayla ha insegnato loro molto, ad accendere il fuoco con le pietre, a parlare con gli animali, a maneggiare le armi e a costruire utensili. Ma la vita non è facile, soprattutto in quest'epoca di grandi glaciazioni. Ci sono animali feroci da combattere, terremoti che scuotono il mondo conosciuto e anche un grande cacciatore, che sta cercando Ayla per ucciderla. E soprattutto Ayla si appresta a fare la scoperta più rivoluzionaria di tutte, quella dell'amore... 




La mia opinioneAttenzione possibili spoilerFinalmente dopo dieci anni di attesa, arriva nelle librerie il sesto ed ultimo capitolo della bellissimo ciclo “i figli della terra”, iniziato ben trent’anni fa. Questa saga racconta le avventure di Ayla, giovane donna preistorica, che non essendo accettata dal suo clan adottivo, si mette in cammino per conoscere le persone della sua razza. I vari libri ci fanno vedere la sua la crescita:da emarginata ed incompresa nella caverna dei “testa piatta”, a donna/sciamana/guerriera, dal carattere indomito e innovativo. Durante il suo esilio,  incontra e vive con il compagno della sua vita Giondalar,  un uomo fisicamente strutturato come lei (capelli biondi, occhi azzurri,  portamento eretto), completamente diverso dalle persone con cui aveva passato gli anni della sua infanzia (simili a scimmie e prive dell’uso del linguaggio orale).Con il bellissimo Giondalar, imparerà ad addomesticare i cavalli e i lupi ed insieme intraprenderanno  un impegnatissimo viaggio che li porterà ad attraversare l’Europa, durante l’Era Glaciale,  per ricongiungersi alla popolazione di lui: gli Zelandoni. L’autrice J. M. Auel, studiosa ed appassionata di antropologia, ha svolto studi accurati prima di scrivere ogni libro dedicato a questa storia, perciò spesso la trama narrata,  più di una narrativa sembra un trattato sulla preistoria. Nel mio caso, nonostante nutra una particolare predilizione per il periodo preistorico, ho trovato alcuni punti impegnativi da superare,  perciò mi viene da pensare che  per chi non ha come me questa passione,  possa considerare questo libro alquanto pesante. A differenza degli altri volumi, questo si concentra di più sulla figura di un’ Ayla cresciuta,  che terminato il suo percorso evolutivo, diventerà una figura di spicco per il popolo del suo uomo  ed insegnerà alla sua nuova famiglia come accendere il fuoco, allevare animali, cacciare con armi più potenti delle lance e dei coltelli e  grazie agli insegnamenti ricevuti da sua madre adottiva Iza (sciamana della clan degli orsi), aumenterà la conoscenza medica nel clan della nona caverna.  Pensate che amplierà talmente tanto il sapere del suo nuovo popolo, da essere  l’artefice di quello  scatto evolutivo tanto importante per la nostra civiltà. Per la prima volta nella preistoria  viene affrontato il tema dell’amore e non del fare sesso (per procreare e portare avanti la specie) e cosa degna di nota, per non dire fantastica, l’amore vince sulle tradizioni, facendo fare un ulteriore scatto in avanti all’umanità.Sinceramente ho amato tutti i libri di questa saga, anche se il quinto “ Focolari di pietra” , l’ho trovato molto lento nella descrizione del viaggio fatto dai protagonisti. Da amante dalle preistoria, non posso che consigliare questo libro e l’intera saga (pensate che fortuna potete leggerla senza aspettare trent’anni come ho fatto io!!! Non sapete quanto v’invidio!), ma vi consiglio di leggerla partendo dal concetto di avere tra le mani un romanzo storico, in cui diversi tratti sconfinano in un trattato di antropologia.
Voto:

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