Titolo: La testimone del fuoco Titolo originale: Eldvittnet Autore: Lars Kepler Editore: TEA Collana: I grandi della TEA Pagine: 586 Prezzo: 13,00 € cartaceo
Trama Flora ha visto tutto, ma nessuno le crede. La ragazza è morta, qualcuno l'ha uccisa. Aveva solo quattordici anni, si chiamava Miranda ed è stata ritrovata nella sua camera a Birgittagarden, la casa di recupero per ragazze in difficoltà a Sundsvall, a nord di Stoccolma. Le pareti sono schizzate di sangue, le lenzuola ne sono intrise. Nessuna delle altre ragazze sa che cosa sia successo, ma una di loro è fuggita nella notte. Flora non sa chi indagherà sull'omicidio, non sa che l'ispettore Joona Linna sta per ispezionare la peggiore e più indecifrabile scena del crimine della sua carriera, non sa che solo Joona può sperare di scovare qualche indizio. Flora sa soltanto di aver visto la ragazza. Sa di aver visto l'arma del crimine che nessuno riesce a trovare. Sa che cosa è successo. Ma la polizia non le crede, per una semplice ragione. Al momento dell'omicidio, Flora era a centinaia di chilometri di distanza. Eppure Flora è certa di aver ragione. Lei ha visto. Perché lei è una medium.
Recensione
L'avevo detto nella recensione de L'esecutore: subito dopo aver finito quel romanzo, mi sono subito lanciata nella lettura de La testimone del fuoco, terzo libro della coppia di scrittori conosciuta come Lars Kepler. È da un po' che ho finito questo libro, ma sapete che i miei tempi nelle recensioni sono lunghi, molto lunghi... le recensioni prima o poi arrivano, ma dovete avere pazienza. u_u Comunque, devo dire che i Kepler (ne parlo al plurare da ora in poi) cominciano a convincermi sempre di più, e certo, non è un thriller da dieci e lode, ma è un comunque un buon romanzo. Protagonista ancora una volta è l'ispettore di origini finlandesi Joona Linna che, in questo terzo romanzo, vediamo impegnato su due fronti: uno che riguarda un'indagine per omicidio e uno che potremmo definire più "personale". Per quanto riguarda l'indagine, inizialmente Joona Linna si trova a fare solo da osservatore in un caso di omicidio avvenuto in una sorta di residenza per ragazze disadattate (per non dire proprio squilibrate) e riveste questo ruolo per il suo solito voler fare di testa sua; chi conosce il personaggio sa quanto Joona sia poco incline all'obbedienza ai superiori e nel romanzo precedente una sua azione l'aveva portato a dover comparire davanti a una commissione. Non mi dilungo più di tanto su questo perchè rischio di spoilerare, ma insomma all'inizio Joona non indaga anche se è ben presente sulla scena del crimine con la sua mente analitica e le sue deduzioni. Ovviamente questo ruolo di semplice osservatore sta stretto a Joona che in quattro e quattr'otto prende in mano la situazione e inizia a condurre le indagini. Presto Joona entra in contatto con una donna, Flora Hansen, che sostiene di aver visto l'omicidio, ma non perchè ne è stata testimone. Flora fa la medium per sopravvivere; in realtà non ha nessun potere paranormale, è una ciarlatana detto in parole povere, solo che questa volta ha davvero visto qualcosa, anche se non è una visione... e grazie a questo Joona risolve il caso. Mi permetto di fare un'osservazione sulla storia di Flora; come sempre la trama scritta sul retro del libro è fuorviante, perchè sembra che tutto ruoti attorno a questa donna, solo che Flora compare a vicenda già inoltrata, non ne è il fulcro; certo riveste un ruolo importante per la soluzione del caso, ma non dall'inizio del romanzo come potrebbe sembrare leggendo la trama. E veniamo poi alla vicenda persona di Joona. Già ne L'esecutore i Kepler avevano gettato qualche indizio su un possibile avvenimento tragico nel passato di Joona Linna e in questo romanzo si delinea maggiormente questa trama secondaria che riguarda da vicino l'ispettore. Grazie a questo approfondimento della vita di Joona riusciamo finalmente a conoscere meglio questo personaggio che era rimasto finora piuttosto misterioso. Ma i Kepler non si limitano a questo, a scavare nel passato di Joona; gli ultimi capitoli de La testimone del fuoco, infatti, sembrano gettare un ponte con il prossimo romanzo dei due scrittori, L'uomo della sabbia. In pratica il caso di omicidio viene risolto ben prima della fine del romanzo, e poi è come se iniziasse un nuovo libro. È una scelta forse strana, ma che sicuramente, data anche la particolarità del soggetto protagonista degli ultimi capitoli, che è qualcuno con cui Joona ha avuto a che fare (ecco come si collega al suo passato), incuriosisce il lettore e lo spinge a voler subito iniziare a leggere il romanzo che segue. In generale, comunque, La testimone del fuoco, è stata una lettura appassionante e, devo dire che l'ho letto tutto d'un fiato, perchè comunque i Kepler sanno come catturare l'attenzione; i capitoli sono brevissimi e incalzanti, spesso saltano da una situazione all'altra, lasciando in sospeso il lettore, che è forzato a proseguire per sapere cosa succederà. Come sempre la scrittura è al presente, e ormai ci ho fatto l'abitudine, anche se la trovo fredda e impersonale; anzi, dirò che mi è capitato altre volte di leggere libri scritti al presente, ma un distacco e una freddezza come nei romanzi dei Kepler non li ho mai trovati; non so se sia per le atmosfere cupe che descrivono, per il fatto che i periodi sono brevissimi e secchi, ma fatto sta che è un tipo di scrittura che non coinvolge pienamente, pur essendo le storie avvincenti. Una cosa che ho notato di questi due autori è che sono molto minuziosi e dettagliati nelle descrizioni, anche troppo a volte, perchè spesso si perdono nella descrizione di particolari che sono abbastanza inutili. I personaggi, come sempre, sono ben caratterizzati e ribadisco ancora una volta che i Kepler hanno una predilezione per i tipi bizzarri; già avevo notato questa cosa ne L'esecutore, ma anche qua non si scherza con i personaggiche si comportano stranamente! Nel complesso questo romanzo mi è piaciuto, non sono ancora arrivata a dire "Wow!", però non posso certo dire che sia stata una lettura noiosa, anzi. E devo dire che Joona Linna mi intriga parecchio, è un personaggio affascinante e non vedo l'ora di saperne di più di lui. Consigliato a chi già apprezza i Kepler e in generale agli amanti dei thriller nordici.
Il mio voto: