Buon pomeriggio a tutti,
eccomi con una recensione di un libro di una serie distopica che per merita tanto, sto parlando della Maze Runner trilogy. Ho notato che non ha molta visibilità in giro e mi dispiace perchè, a mio modesto parere, è ben fatto e ha una storia interessante. Il libro che vi sto per andare a recensire è il secondo di una trilogia (+ un prequel uscito in America il 14 agosto) iniziata con "il Labirinto"
********Spoiler per chi non ha letto il primo libro*********
Prima di parlarvi delle mie impressioni sul romanzo, voglio concentrale l'attenzione sulla cover: la copertina del "labirinto" non mi piaceva, ma quella del secondo libro forse è peggio perchè, oltre a non essere bella a vedersi (queste sbarre di ferro non sono di mio gradimento), non centra assolutamente nulla con la cover del primo libro! Messi vicini non ci azzeccano assolutamente nulla...e questa cosa mi dispiace molto, anche perché le cover della versione originale sono più significative e ben fatte. È davvero un peccato perché si sà, belle cover attraggono maggiormente l'occhio dei lettori! Andando al sodo, devo dire che rispetto al primo libro, che ho trovato sin da subito coinvolgente(linguaggio dei Radurai a parte), questo secondo volume è sicuramente più lento e frustrante perché tutto quello che accade è totalmente confuso e volutamente oscuro. Mi spiego meglio. Dopo le prime pagine, che ho trovato un tantino lente, il romanzo ti catapulta violentemente nel mondo distopico creato da Dashner e il lettore sente la stessa frustrazione dei protagonisti, che devono affrontare numerose prove di sopravvivenza, senza sapere il perché, senza conoscere la situazione della Terra e senza ricordare nulla del loro passato prima del labirinto. In particolare il protagonista ha sempre il suo cervello in attività per cercare di mettere insieme i pochi pezzi a sua disposizione e passa da momenti di illuminazione, a momenti di profonda disperazione e sconforto, perché il non capire lo scopo di quello che fanno, pesa tantissimo sulla psicologia dei protagonisti, forse più delle prove stesse. La tensione psicologica è sempre molto alta, gli avvenimenti inspiegabili si succedono ad un ritmo incalzante e il tocco horror, che di tanto in tanto fa capolino, è niente male. Da come potete capire sono rimasta molto coinvolta dalle diverse situazioni che vengono raccontate e anche io, come i radurai, scalpito dalla voglia di sapere cosa succederà e di conoscere finalmente il loro destino. Se il primo libro mi aveva fatto pensare a Lost come telefilm, questo mi fa pensare in parte a the walking dead che mi è capitato di vedere qualche volta. Assegno quindi 4 stelline e attendo di leggere il terzo libro!
P.S. il 14 agosto è stato pubblicato il prequel della trilogia e spero vivamente che la Fanucci decida di pubblicarlo!!!
Lya