Titolo: Lamento di una maggiorata
Autore: Simona Siri
Pagine: 184
Prezzo: 12 euro
Editore: Tea
Genere: Chick-lit
Data di pubblicazione: 31 maggio 2012
Trama
Ci sono quelle che aspettano inutilmente per anni il giorno in cui
«loro» spunteranno, ma sono destinate a rimanere piatte come tavole da
surf. E ci sono quelle, come Simona, che a un certo punto
dell’adolescenza si ritrovano lì davanti due compagne di vita
indesiderate, ingombranti e impegnative: le tette. E che tette: una
quinta abbondante, o più precisamente una taglia 42, coppa E.
Peccato che Simona in questo corpo da pin up non ci si ritrovi proprio:
lei sognava un fisico androgino, da ballerina, come quello di Heather
Parisi, di cui ha studiato per anni tutte le mosse in tv. Al primo
sospirato saggio di danza classica, però, un tragicomico incidente con
un body troppo scollato e un’insegnante crudele le fanno capire
chiaramente che per una maggiorata la strada del palcoscenico è
lastricata di insidie.
Ed è solo l’inizio: questo seno spettacoloso continuerà a fare da
catalizzatore di disavventure imbarazzanti, ad attrarre uomini
sbagliati, a suscitare le invidie delle amiche, perfino a condizionare
la sua vita professionale. Già, perché quando lavori in un giornale di
moda corpi femminili, diete, vestiti e lingerie sexy diventano il tuo
pane quotidiano (per non parlare della sfilza di modelle ultra piatte
che transitano per i casting) e anche se il tuo capo è una donna non è
facile smentire il luogo comune per cui chi ha tante tette non può avere
anche un cervello.
Lamento di una maggiorata è la storia – punteggiata da una sana
dose di autoironia e da una serie di intuizioni folgoranti sulla natura
femminile (e maschile) – di una ragazza che cerca di imparare a volersi
bene, a stare nella propria pelle, a non farsi condizionare dallo
sguardo degli altri. E che non rinuncia al sogno di trovare un giorno il
mitico «reggiseno perfetto»: un’impresa, come ogni maggiorata sa, più
difficile che acchiappare l’inafferrabile uomo ideale.
Mia recensione Solo il titolo di questo libro è tutto un programma: il lamento di una maggiorata...perchè ho scelto di leggere questo libro? Bè, avevo voglia di qualcosa di leggero e simpatico che non fosse un fantasy o uno young adult e quindi mi sono buttata su uno pseudo chick lit che prometteva, solo dal titolo, di essere quasi comico.
La protagonista è l'autrice stessa che ci racconta il suo modo di rapportarsi con gli altri da donna "pettoruta", ci narra infatti le sue disavventure in chiave tragi-comica dalla sua infanzia fino all'età adulta cercando di sfatare i cliché e le maschere che il mondo ci fa indossare sin da tenera età in quanto donne. Simona racconta che ha sempre sognato di fare la ballerina, da bambina amava la grazia eterea delle danzatici classiche e desiderava diventare come loro, elegante e perfetta....questo sogno è stato però spezzato(il sogno si ma la volontà no!) dalla sua impetuosa crescita che l'ha trasformata da bambina in una donna, ora orgogliosamente formosa. Ci racconta quindi i suoi tentativi disastrosi da ballerina, rapporto con le amiche tutte tendenzialmente normali o piatte e soprattutto il rapporto con gli uomini,tutti in chiave ironica e spigliata.
Lettura velocissima, "lamento di una maggiorata" non è un romanzo, ma sembra più un saggio ironico in cui una donna esprime tutte e difficoltà celate da cliché e dall'apparenza, Simona infatti ci parla di diverse tematiche legate alle donne pettorute in modo simpatico ma graffiante. Oltre alle sue difficoltà nella danza racconta anche la disperata ricerca di un reggiseno adatto, praticamente impossibile da trovare, del rapporto con le altre donne, che rispetto a lei sono piatte, e invidiano la sua situazione senza sapere quali sono in effetti le difficoltà sia fisiche che psichiche, oltre che quelle legate al vestiario notevolmente limitato. Ciò che ovviamente ricorre in tutti i capitoli del libro è il rapporto uomo - tette di cui l'autrice ci racconta con pungente ironia molti esempi divertenti ed esemplari. Oltre a divertirmi molto, il libro mi ha dato uno spunto per una riflessione su noi donne che siamo continuamente sottoposte a paragoni non equi con modelle magrissime, ragazze con la pelle liscia e perfetta, sempre truccate e vestite in un certo modo. La televisione, la pubblicità, le campagne di intimo e, in questo periodo, di costumi da bagno non potrebbero essere più lontane dal mondo quotidiano, ma noi siamo sempre insoddisfatte di noi stesse, troviamo sempre difetti e quindi via con le diete, parrucchiere, estetista e chi più ne ha più ne metta. Insomma, sin da adolescenti siamo sottoposte ad una pressione mediatica non indifferente che ci spinge a provare creme, trucchi e quant'altro per essere più belle, più magre e sempre non contente di noi, anche se questo ovviamente non vale per tutte. Ciò che Simona ci racconta, insieme a tanti altri esempi, deve farci capire che dobbiamo accettarci per come siamo usando magari qualche trucchetto per nascondere i difetti che non riusciamo proprio a sopportare, senza però essere estreme.
Ho deciso di assegnare 3 stelline al libro consigliandolo ad un pubblico femminile alla ricerca di un libro leggero e simpatico, ma che contiene dei messaggi importanti.


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