Recensione: "Lascia che sia felice" di Hanna Beckerman

Creato il 20 giugno 2014 da Saraguadalupi

"LASCIA CHE SIA FELICE" di Hanna Beckerman
• Editore: Sperling&Kupfer • Pagine: 362 • Prezzo: 16,90 € (cartaceo) - 9,99 € (ebook) Si dice che se ami qualcuno devi lasciarlo andare. Ma perché Rachel dovrebbe abbandonare un marito perfetto e una figlia adorabile? Sembra una follia, eppure è così che ha voluto il destino: e il cuore di Rachel ha smesso di battere. Tuttavia può ancora vederli, come da dietro un vetro, sospesa tra questo mondo e l'aldilà. Può vegliare su di loro mentre cercano di fare i conti con la sua assenza, barcamenandosi tra compiti di scuola e faccende di casa. E il suo cuore palpita ancora di nostalgia, affetto, gelosia. Come quando vorrebbe abbracciare Ellie, la sua bambina. O quando vorrebbe strozzare suo marito Max perché, convinto a forza dagli amici, inizia a frequentare un'altra donna (e, con mille ritrosie, forse inizia a innamorarsene…). Fa male pensare che il tuo grande amore possa immaginare un futuro senza di te, o che un'altra persona possa crescere tua fi glia. Eppure, per Ellie e Max, la vita continua, seppur faticosamente; deve continuare. Come può Rachel opporsi, se davvero vuole il loro bene? Dopotutto, amare qualcuno è anche accettare che sia felice senza di te. Magicamente in equilibrio tra la commozione e il sorriso, questa storia ci regala una lezione d'amore: quell'amore che ci costringe alle scelte più difficili, ma che alla fine dà un senso a tutto. Perché l'amore che abbiamo dato agli altri ci rende incancellabili, anche quando il destino arriva a dividerci.
"Nonostante i progetti che pensiamo di poter concretizzare,  alla fine ci ritroviamo sempre a vivere una vita diversa da quella che avevamo immaginato."
Quante volte ci siamo fermati a pensare al futuro? A ciò che la vita ha in serbo per noi?  Quante volte abbiamo fatto progetti, anche a lungo termine, reali o fantasiosi che siano? Anche Rachel - la protagonista di questo romanzo - più volte si è fermata a pensare al futuro. Con una famiglia appena avviata ed un bambina piccola da crescere, la cosa che più di ogni altra le sta a cuore è la vita: un'intera vita per vedere crescere la sua piccola, e per poter condividere ogni giorno con la persona che ama. L'ultima cosa a cui pensa è la morte. E proprio la morte la coglie di sorpresa: colpa di una malformazione cardiaca, di quel cuore "malato" che nessuno ha riconosciuto in tempo e che, in una giornata come tante, l'ha abbandonata per sempre. Così, la voce narrante che spesso cammina per le strade dei nostri libri preferiti, qui arriva dal cielo. Dal paradiso, se preferite. Si, perchè Rachel ci parla proprio da lassù, dalla sua posizione "in prima fila" sul mondo terreno; ella ci racconta di una nebbia, che di tanto in tanto si dirada, lasciandole aperto uno spiraglio, una finestra sul mondo, sulla vita che continua a scorrere sulla terra. La differenza, è che spesso ci viene descritto un paradiso fatto di nuvolette rosa, gioia e pace dei sensi..eppure, per la nostra protagonista non è così: anche nella sua "nuova" condizione, senza corpo, senza cuore che batte, ella prova tutte le sensazioni del mondo, proprio come i vivi. Prova un'immensa rabbia, condita da un altrettanto immensa tristezza nel vedere le manine piccole della sua bambina, posare fiori sulla sua lapide.  La verità è che Rachel è impotente. Spettatrice silenziosa e invisibile della vita di suo marito Max e della piccola Ellie.
Il romanzo è diviso in fasi, in stati d'animo che Rachel attraversa in cielo, mentre i suoi cari sulla terra. Come due binari paralleli, destinati a non incontrarsi mai più. All'inizio c'è la fase di "choc". Choc per la nostra protagonista che, da un momento all'altro, si ritrova ad osservare il mondo dall'alto, senza poter più interagire, senza poter comunicare; choc per Max, vedovo all'improvviso e con una pargoletta da crescere. Choc per la piccola Ellie, che fatica a capire come la sua mamma possa essersene andata così, senza un perchè, senza un bacio sulla fronte. E dopo lo choc arriva la negazione: questa fase però viene vissuta più sulla terra, perchè mentre Rachel è perfettamente consapevole della sua condizione, Max cerca di isolare il momento della perdita della sua amata, si isola dal mondo e, di conseguenza, trascina con sé anche la bambina.  Alla fine di questo stato d'animo, il tutto si trasforma in una rabbia accecante: questa volta vissuta più da Rachel che fatica ad accettare che, la vita dei suoi cari è destinata a continuare, a differenza della sua. Ella capisce di quanto sia importante la vita e odia la sua posizione che la porta ad essere semplice spettatrice di una vita che fino a qualche tempo prima la vedeva come protagonista. Ma soprattutto, odia il solo pensiero che suo marito possa avere un'altra donna, possa reagire in qualche modo.  Così prende vita una grande contraddizione: Rachel vuole vedere tutti felici, ma fa fatica a sopportare che lo possano essere senza di lei. Depressione e sperimentazione si susseguono a ruota: momenti "no" e momenti "si" attanagliano l'animo di Rachel, così come quello della sua famiglia. Fino all'accettazione, fino alla pace dei sensi: quel momento in cui finalmente ogni tassello torna al suo posto e si può provare a camminare di nuovo, in cui Max capirà di avere ancora Ellie, ed Ellie apprenderà che il suo papà può valere anche per due. Questo però non significa dimenticare, ma semplicemente iniziare a scrivere una pagina nuova.
Come avrete capito, ci troviamo di fronte ad un romanzo tutt'altro che semplice, sia per l'argomento trattato, che per la narrazione: talmente profonda da farci sentire sulla nostra pelle la sofferenza di Rachel in primis e degli altri protagonisti poi. E' sicuramente un libro che ti entra nel profondo, ma che, a parer mio, va "assunto a piccole dosi" fin dall'inizio, perchè il coinvolgimento emotivo non tarda ad arrivare e, già dalle prime pagine, ci troviamo catapultati nella mente di questa mamma dell'aldilà, e di questa famiglia distrutta e spaccata a metà come il cuore di Rachel prima di abbandonarla per sempre. "Voglio che tu sia felice" ..quante volte pensiamo o diciamo questa frase? ..Ma ne siamo veramente sicuri? Quanti di noi sarebbero in grado di sopportare l'idea che la persona che amiamo possa rifarsi una vita con un'altra persona?  Rachel ci insegna che in vita si pensano molte cose, ma che non proprio queste poi sono proprio come le avevamo pensate. Ci insegna che la vita è un dono immenso ma che è l'amore che ci lasciamo alle spalle che fa la differenza. Ma non è solo lei che ci guida e ci insegna qualcosa, anche Max ed Ellie lasciano il loro segno nel cuore del lettore: mentre cercano di ricostruire una vita distrutta, divisi tra la voglia di ricominciare e la memoria di un passato che non tornerà più. "Lascia che sia felice" è struggente ed estremamente profondo. Penetra sotto la pelle e ci trasporta in una realtà ultraterrena, quasi impalpabile, a differenza dei sentimenti descritti che sono quasi fin troppo reali. Mi è piaciuto, tanto, davvero. Ma adesso, ho decisamente bisogno di leggere qualcosa di esuberante, agitato, incasinato e, a tratti, folle. Come se, dopo la lettura di questo romanzo, io adesso abbia bisogno di assaporare la vita, con tutte le sue imperfezioni, con tutte le sue sfumature.  ..grazie Rachel. Grazie per esaltare la vita, anche nella morte.
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