Magazine Cultura
Buona lettura!
Titolo: Le cose che non so di te
Autore: Christina Baker Kline
Pagine: 320
Prezzo € 12,00
Editore: Giunti
Uscita: 2 aprile 2014
Trama
Molly ha solo diciassette anni ma una spiccata predilezione per i guai. In affido presso due genitori disarmati, dopo aver rubato Jane Eyre dalla biblioteca della scuola, per punizione è costretta a recarsi ogni pomeriggio a casa dell’anziana signora Vivian per aiutarla nelle pulizie. L’ incontro tra le due non è certo dei più promettenti: Molly ha sempre il broncio, si esprime a monosillabi, è piena di piercing e ha due ciocche ossigenate ai lati del viso. Vivian però è una donna speciale a cui la vita ha tolto e regalato tanto: non si fa certo intimidire dall’aspetto di Molly. Giorno dopo giorno, le due scoprono di avere qualcosa di molto profondo che le unisce: anche Vivian infatti è rimasta sola da piccola e, come tanti altri bambini della sua epoca, venne messa sul “Treno degli orfani” per trovare una famiglia che si facesse carico di lei. E quando Molly capisce di poterla aiutare a dipanare il mistero che da tanti anni la perseguita, la scintilla dell’affetto più grande e sincero libererà entrambe. La storia di un’amicizia che incanta e commuove. Christina Baker Kline racconta il miracolo di un cuore grande e generoso.
Attirata dalla trama che sembrava in linea con alcune delle mie letture preferite del passato, ho voluto leggere " Le cose che non so di te"e sono rimasta piacevolmente sorpresa perché è un romanzo dolce-amaro molto scorrevole e piacevole.
La protagonista è Molly una ragazza di 17 ani con un difficile passato alle spalle: è rimasta orfana di padre e la madre si è persa tra alcool e droghe. Affidata a numerose famiglie, Molly si è creata una dura corazza esterna per sopportare tutte le delusioni e le sofferenze che vengono dal passato e dal presente. Dopo aver rubato un libro dalla biblioteca, Molly viene costretta a fare delle ore di lavoro socialmente utile in casa di un'anziana signora che deve sistemare la soffitta. Il lavoro sembra essere noioso ma Molly, attraverso i ricordi della signora Vivian, vedrà se stessa e riuscirà a cambiare parte della sua vita.
Questo è uno dei tipici romanzi che apprezzo sempre e comunque perché vede come protagoniste due donne in tempi completamente diversi: il parallelo tra queste due vite così diverse ma così simili rende il romanzo dinamico e piacevole. Il doppio filo temporale e il tema della solitudine e della perdita dei genitori in situazioni tragiche sono al centro dello svolgimento del romanzo ma, se inizialmente Molly sembra la protagonista della storia, successivamente le esperienze di Vivian prendono il sopravvento dando alla ragazza diciassettenne pochissimo spazio. Vivian è una donna anziana che ne ha viste di tutti i colori: dalla migrazione in America alla morte dei genitori, dal centro per gli orfani a famiglie affidatarie disagiate e pericolose. La storia di Vivian è davvero molto commuovente e delinea un personaggio forte che si sa adattare alle diverse situazioni: sa quando stare in silenzio e abbassare la testa ma sa anche quando fuggire e chiedere aiuto. Lei da bambina irlandese con strani capelli rossi diventa una donna matura con un bagaglio di esperienze vasto e doloroso. Nonostante tutto ciò che ha affrontato, Vivian è una donna energica che ha ancora spazio per l'amore e per l'altruismo. Molly al contrario è una ragazza chiusa e scontrosa che si nasconde dietro vestiti scuri, piercing e tatuaggi e che soffre la solitudine in silenzio e a testa bassa. Pronta ad ogni delusione Molly non si apre con nessuno ma trova in Vivian una persona che possa capirla e apprezzarla perquella che è veramente. Lo spazio dedicato a Molly è davvero esiguo ed è veramente un peccato perché il romanzo sarebbe stato più completo ed articolato oltre che più equilibrato: un parallelismo più continuo tra passato e presente avrebbe reso la lettura più ricca. Il libro si legge velocemente e l'ho trovato piacevole e scorrevole nel complesso quindi ho deciso di assegnare 3 stelline, sarebbero state 4 se Molly avesse avuto più importanza.
Lya
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