Recensione: Le imprevedibili conseguenze dell'amore

Da Kreattiva
Le imprevedibili conseguenze dell'amore di Jill Mansell edito da Tre60 è un romanzo divertente e frizzante, dove s'intrecciano una varietà di personaggi che all'apparenza sembrano secondari ma che piano piano diventeranno parte integrante del intreccio stesso del libro e che vi permetterà di farvi passare qualche ora in spensieratezza.  Un libro da leggere per passare un bel pomeriggio avvolte dalla sensazione che tutto può succedere quando c'è di mezzo l'amore e per scoprire che è così bello dedicarsi un pò di tempo per sognare un pò

Cosa parla il libro?
Protagonista del romanzo oltre a Millie è l’amore, un amore capriccioso che si diverte a creare incomprensioni e situazioni grottesche ma che nonostante tutto può sbocciare in situazioni impensabili. Millie è ironica, spiritosa e con la sua personalità è riuscita a conquistarmi già dalle prime pagine, La sua sembra una vita come tante, forse un pochino piatta, ma in realtà si svelerà moltoooo movimentata e lei apparirà intraprendente e piena di risorse, determinata e soprattutto di una dolcezza disarmante.
Perché leggerlo?
Le imprevedibili conseguenze dell'amore ha uno stile divertente, ironico e riesce a coinvolgerti, strappandoti un sorriso e rendendoti partecipe delle avventure dei personaggi, ideale per chi come me ha amato le avventure/disavventure di Bridget Jones. E' un racconto autentico ma allo stesso tempo da spazio alla parte romantica di ogniuna di noi e devo confessare che mi ha letteralmente conquistata! Consiglio questo romanzo a chi ha voglia di qualcosa di nuovo, che si allontana dalle solite storie d'amore e che rappresenta l'amore in tutte le sue forme, l'amore inaspettato e imprevedibile, che coglie all'improvviso quando meno ce lo si aspetta e che è capace di cambiare la vita.
Ecco un stralcio del libro
Dopo aver incontrato Neil, lei si era reso subito conto di non trovarlo nemmeno lontanamente attraente. Ma andava bene così. L’attrazione era vietata, no?Stavolta l’amore sarebbe sbocciato leeentamente, come un fiore. E tutto ciò che di lui la irritava oltre ogni immaginazione, col tempo avrebbe smesso di risultare insopportabile per diventare un adorabile vezzo. Tranne il modo in cui risucchiava il caffè, come un aspira-polvere industriale: quello – Millie doveva essere onesta – non poteva in nessun modo essere considerato un adorabile vezzo. Però l’esperimento era fallito. Tre mesi dopo, il fiore di Millie era ben lontano dallo sbocciare. Forse le avevano rifilato un seme sterile.


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