Recensione: Le ricette di Nefertiti

Le ricette di NefertitiUn romanzo con 12 ricette afrodisiachedi Bruno Gambarotta
Prezzo di copertina: € 16,60
Editore: Garzanti
Pagine: 228
Formato: Rilegato con sovraccoperta
Lingua: Italiano
Genere: narrativa moderna, umorismo
«Abbiamo tra le mani il mitico quaderno di cucina di Nefertiti, le dodici ricette di cui tutti favoleggiano da secoli e che si credevano perdute per sempre. Caro Paolo Maria, è giunta l'ora di fare il botto.»
È l'evento archeologico dell'anno. Dai depositi del museo egizio è emerso un documento straordinario: dodici ricette annotate su papiro, le uniche ricette dell'Antico Egitto giunte sino a noi. È straordinario anche perché opera della regina Nefertiti, una tra le donne più belle e affascinanti di tutti i tempi. E secondo alcune indiscrezioni, queste ricette sarebbero addirittura i manicaretti che la regina preparava per accendere il desiderio del suo sposo Akhenaton! I dodici papiri sono affidati all'egittologo Paolo Maria Barbarasa, ma proprio quando il presidente della Fondazione dei santi Pasquale e Scolastica, che sostiene le sue ricerche, ha deciso di presentarli al pubblico, scompaiono improvvisamente per poi riemergere, accompagnati da sconvenienti messaggi erotici, fra le mani di dodici rispettabili signore. Come farà il mite studioso a recuperare i preziosi reperti in una sola settimana? E che ruolo ha nell'intrigo la signora Angelica, sua moglie? Nella sua frenetica indagine, Paolo Maria Barbarasa si ritrova al centro di un irresistibile girotondo di figure femminili della Torino bene, scossa da una comica e paradossale «guerra dei papiri» in cui ognuno cerca di cavalcare l'onda a proprio vantaggio. Con Le ricette di Nefertiti Bruno Gambarotta ha cucinato un romanzo divertente, una farsa scatenata e maliziosa che attraverso il fascino dell'antico Egitto dipinge vizi e tic contemporanei.


Le ricette di Nefertitti si potrebbe definire una commedia degli errori all’italiana, tutto ruota attorno a due temi cardine come la cucina e una buona dose di misteri, che sono le colonne portanti di questo spassoso nuovo lavoro dell’autore ambientato nella Torino bene. Lo stile elegante e divertente e la serie di eventi equivoci e di farse che si verificano attorno al ritrovamento di questo famosissimo ricettario egizio sono un espediente riuscitissimo che sfrutta due temi intramontabili con ironia e con una ventata di leggerezza. La cucina dei faraoni e il fascino dell’antico Egitto sono così trasportati ai giorni nostri e fanno da sfondo ad un racconto che parla di vizi contemporanei e manie culturali non senza un pizzico di malizia. Appare chiaro che l’autore stesso si è divertito a scrivere questo romanzo prendendo bonariamente in giro la moda dei libri di ricette e non risparmiando la satira nemmeno al mondo della cultura e dell’arte, questo fa si che anche il lettore vengo influenzato dal buonumore di una storia mai sopra le righe ma ironica al punto giusto. Non aspettatevi comunque di trovare un ricettario all’interno di questo romanzo, le ricette in questione sono legate fortemente alle fantasie dei protagonisti e non all’effettivo potere dei cibi. La società contemporanea è messa letteralmente e nudo in situazioni del tutto ordinarie per quanto paradossali, troverete l’eclettico artista allergico ad ogni genere alimentare, la donna senza figli che si dedica solo ai cani, la moglie fedele che però è dotata di amante e molti altri personaggi decisamente molto reali. Questo libro è forse più adatto ad un pubblico maschile e potrebbe rivelarsi un ottimo regalo per le feste, per affrontare con un pizzico di nuova ironia la realtà che ci circonda.
Durata della lettura: sette giorni
Bevanda consigliata: Caffè di soia
Età di lettura consigliata: dai 16 anni

Per scoprire la cucina egizia all'italiana!