Trama:
Katie stava sognando il mare, le sue acque scure e inquiete, le sue correnti sinuose, la notte in cui viene destata dallo squillo del telefono. Un suono inquietante nel silenzio della tenebra, un suono che annuncia l'incubo in cui, in pochi attimi, precipita la sua esistenza. Giusto il tempo di scostare le coperte, scivolare fuori dal letto, raggiungere il telefono e accorgersi che invece suonano al citofono, aprire la porta di casa e, al cospetto di due poliziotti con gli occhi puntati a terra, ascoltare le parole che non avrebbe mai voluto sentire: «Lei è la sorella di Mia Greene? Ci dispiace molto doverla informare che la polizia di Bali ci ha comunicato che Mia Greene è stata trovata morta. L'hanno rinvenuta ai piedi di una scogliera». Suicidio, secondo la polizia, che a conforto della sua tesi esibisce le affermazioni dei testimoni - una coppia sui trent'anni in viaggio di nozze ha visto Mia, sola, vicinissima al bordo della scogliera - e il referto dell'autopsia, che indica come la ragazza si sia lanciata con la faccia in avanti. Quel che resta di Mia è soltanto il suo diario: una giovane vita ridotta a poche pagine scritte e a molte rimaste bianche per sempre. Katie sa, tuttavia, che le cose non possono essere andate in questo modo. Mia non si sarebbe mai tolta la vita. Le piaceva descriversi come la sorella dai capelli scuri e dal carattere ombroso che vagava per le spiagge da sola. Ma in realtà era entusiasta e felice, e libera come il mare aperto. Anche la ricostruzione della polizia non convince; troppi misteri, troppi dettagli che non tornano. Katie decide allora di attraversare l'oceano e ripercorrere le tappe del viaggio di Mia, rivivendolo attraverso le pagine del diario. A ogni sosta del viaggio e a ogni sguardo gettato in quelle pagine, ombre e segreti che non avrebbe mai osato immaginare si spalancano davanti ai suoi occhi. Innanzi tutto, la storia inaudita e sconvolgente che narra di un giovane morto suicida subito dopo la nascita di Mia e svela perché il loro padre le aveva, a un certo punto, abbandonate lasciandole sole con la madre, una figura tanto protettiva quanto reticente sul suo passato. Infine, la scoperta del triangolo sentimentale che ha segnato e angustiato gli ultimi giorni di Mia, lo strano triangolo composto da sua sorella, da Finn, il ragazzo pazzamente innamorato di lei, e da Noah, il surfista per cui Mia aveva perso la testa. Storia di una passione struggente, di rapporti famigliari, di segreti, "Le sorelle dell'oceano" è un avvincente romanzo sulle molteplici, ardue e meravigliose vie dell'amore.
L'autrice: Lucy Clarke, trentenne, ha studiato letteratura inglese all'università di Cardiff e vive in Inghilterra a Bournemouth. Appassionata di windsurf, condivide con il marito l'amore per i viaggi e il mare. Le sorelle dell'oceano è il suo primo romanzo, bestseller nei numerosi paesi in cui è apparso.
Sito dell'autrice: http://www.lucy-clarke.com/
Recensione: Due sorelle, un diario misterioso e un viaggio nel profondo del cuore umano: si può davvero resistere a una descrizione del genere? L'unico elemento che avrebbe potuto farmi tentennare di fronte a questo romanzo era il sapere che si trattava del romanzo d'esordio dell'autrice, visto che con gli esordi non vado spesso d'accordo perché fin troppo spesso si rivelano acerbi e prematuri. Ma so anche che bisogna comunque dare l'opportunità ai nuovi autori di dimostrare le loro potenzialità. Essere stata pubblicata poi da una casa editrice attenta e serie come la Neri Pozza ha contribuito a sgretolare gran parte dei miei pregiudizi. Mi son fatta trascinare da un titolo evocativo e una trama davvero interessante, mettendo da parte ogni altro pensiero. A un primo sguardo ci si può ingannare pensando di essere alle prese con un thriller: due sorelle legate tra loro, Katie e Mia, la prima con una vita tranquilla e ordinata, l'altra dall'animo irrequieto. Katie sta per sposarsi, Mia parte per un viaggio intorno al mondo da cui non farà mai ritorno. Mia muore, suicida, sull'isola di Bali. Nessuno ha assistito al dramma, la ragazza non ha lasciato nessun biglietto: si è trattato davvero di suicidio? O forse sono necessarie nuove indagini? Se inizialmente il romanzo sembra porci questi interrogativi, instradandoci sulla risoluzione di un mistero di cui si sa fin troppo poco, ben presto ci renderemo conto che le vere questioni sono altre. Molto più profonde e molto più intime. E' possibile accettare il suicidio della propria sorella? E' possibile vivere con i sensi di colpa dovuti all'ultima terribile chiacchierata che è coincisa con una terribile litigata? Riuscirà Katie a guardare avanti, a costruire quel futuro che stava progettando? Potrà accettare di non avere più una sorella con cui litigare, scherzare, di cui essere gelosa, di cui andare fiera, da amare? Il romanzo è tutto incentrato su queste domande, e sulla necessità di trovare delle risposte che possano essere accettabili, delle risposte che possano chiarire tutto il non detto. E che possano dare la forza necessaria per riprendere a vivere. L'unica risposta che Katie riesce a darsi è solo un'ennesima domanda: perché lo ha fatto? Provare a chiarire un mistero impossibile diventa per lei l'unica possibilità per superare il trauma. E per farlo, Katie deve ripercorrere gli stessi passi di Mia. Fare lo stesso viaggio. Alloggiare negli stessi luoghi. Affacciarsi alle stesse finestre. Vedere, ascoltare, assaporare tutto ciò che Mia ha visto, sentito, mangiato. Katie deve diventare Mia, spogliandosi di tutto ciò che la fa essere così diversa dalla sorella: via la prevedibilità, via una quotidianità organizzata e prestabilita, via gli schemi e un futuro già scritto. Zaino in spalla e un lungo viaggio davanti a sé. Un viaggio ignoto, che forse non darà le risposte che si cercano ma solo nuovi interrogativi. Stella polare di Katie sarà il diario di viaggio di Mia, che ogni giorno le indicherà una parte del tragitto da percorrere, dandole al contempo un pezzetto della sua anima, attraverso quegli appunti che contengono emozioni e ricordi. Avrei voglia di continuare a raccontarvi del viaggio di Katie, di fornirvi dettagli, colpi di scena, mutamenti del cuore... vorrei tenervi legati allo schermo ripercorrendo con voi le tappe del libro, le scoperte di Katie, i sentimenti annotati da Mia. Vorrei non fermarmi mai perché questo è un romanzo che quando lo si inizia a raccontare si ha voglia di andare a fondo, di non lasciare l'ascoltatore o lettore a metà: quel che ho vissuto io, vorrei lo viveste anche voi, quel che ho provato io vorrei trasmettervelo. Lucy Clarke non si è fermata al semplice racconto. Non ha voluto parlarci di un mistero e della sua risoluzione. Il suo è un romanzo introspettivo, un viaggio alla scoperta di sé e dell'altro, un'indagine su come i moti del nostro cuore non siano così lontani dai moti di chi pensavamo fosse il nostro opposto. Katie parte alla ricerca di quella sorella così diversa da lei per riscoprirsi simile a lei; parte per avere delle risposte su una morte inaccettabile e trova invece risposte su una vita, la sua, che è diventata inaccettabile e deve necessariamente cambiare. Le sorelle dell'oceano è un romanzo intelligente, maturo, emozionante. Ottimo esordio, consigliato a tutti.
Titolo originale: The Sea Sisters Autore: Lucy Clarke
Traduttore: Ada Arduini Editore: Neri Pozza Pagine: 336 Isbn: 9788854506244 Prezzo: €17,00
Valutazione: 4,5 stelline Data di pubblicazione: 31 Gennaio 2013