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Recensione: Le tre vite del mio cuore, di Elena Genero Santoro

Creato il 13 ottobre 2024 da Gliscrittori
Recensione: Le tre vite del mio cuore, di Elena Genero Santoro

Libri Recensione di Emma Fenu. Le tre vite del mio cuore: il mio battito a corrente alternata di Elena Genero Santoro (Collana Gli scrittori della porta accanto - PubMe). Un libro di grande spessore umano narrato con abilità, un bell'esempio di medicina narrativa che racconta la patologia cardiaca.

Le tre vite del mio cuore di Elena Genero Santoro, edito da Gli scrittori della porta accanto, non è una storia d’amore, ma in un certo senso, a sorpresa, lo è.
Non si raccontano tre relazioni, ma è una narrazione autobiografica concentrata su quanto una patologia, nello specifico cardiaca, possa non solo influire sull’esistenza del paziente ma determinarne traumi, scelte, riflessioni, rinascite e considerazioni sul senso della vita.

Elena era una bambina vivace e di spiccata intelligenza che è diventata una studentessa di ingegneria determinata, capace, bella e piena di amici e di attività che rendevano la sua vita intensa e, al contempo, attraversata dai sogni, anche amorosi, di ogni ragazza.

E come in tutte le belle storie, Elena, la donna "perfetta", si è affermata nel lavoro, è convolata a felici nozze e ha concepito una bambina. Eppure, in tutti questi anni, ha manifestato frequenti episodi di tachicardia, ansia e insonnia, sintomi che non hanno trovato una spiegazione fino al periodo finale della prima gravidanza.
Elena, la ragazza con il pancione e le trecce rosse, ha bisogno di un pacemaker e viene operata d'urgenza, soprattutto per salvaguardare la salute del feto.

Una cicatrice le ricorderà ogni giorno la patologia, l’ingiustizia del trattamento a cui sono sottoposti i cardiopatici, la diagnosi arrivata dopo anni di sofferenze.

È finita qui? Non direi, perché i pacemaker richiedono sostituzione e l’evoluzione tecnologica non è sempre garanzia di successo.
Ma io non vi dirò nulla della terza vita di questo cuore e di questa donna straordinaria: lo leggerete e, insieme al colpo di scena, godrete di un libro di grande spessore umano, narrato con abilità e non rivolto solo a chi ha il pacemaker.

Ho letto con emozione, rabbia, gioia, commozione e identificazione Le tre vite del mio cuore di Elena Genero Santoro, un esempio di medicina narrativa, che all’estero è una branca di studio più avanzata rispetto all’Italia.

La storia di una donna, una professionista, una madre materna non solo con i propri figli biologici, capace di coraggio, di consapevolezza e di autoanalisi nel coniugare la formazione scientifica con il mistero dell’amore.
Un libro coinvolgente, da leggere senza riuscire a smettere per poi domandarsi se tutti noi non abbiamo più vite in un solo cuore, in ambito metaforico.
Io forse ne ho ancora di più e le ho intrecciate con quelle di Elena.


Le tre vite del mio cuore
Il mio battito a corrente alternata

di Elena Genero Santoro
Collana Gli scrittori della porta accanto - PubMe
Memoir
ISBN: 979-1254587126
cartaceo 13,00€
ebook 2,99€

Quarta

Un battito cardiaco irregolare, una cicatrice che brucia sulla pelle e nell’anima.

«La prima volta che feci un bagno dopo l’intervento, non riuscivo a guardare la ferita. Era brutta, imbastita di punti neri: mi deturpava. Il mio sguardo sopra di essa scivolava via in fretta, come l’acqua strizzata dalla spugna.»
Questa è la storia di una donna che ha dovuto imparare a convivere con un pacemaker che le ha ridato la vita, ma che, in qualche modo, le ha anche tolto qualcosa. Un memoir potente, ironico e disarmante. Attraverso una narrazione che mescola le reminiscenze dell’infanzia con le sfide della malattia e le riflessioni dell’età adulta, l’autrice intreccia determinazione e forza di volontà con la delicatezza delle emozioni umane più profonde. Ne emerge l’intima relazione tra mente, corpo, emozioni e spiritualità, ma anche tra fragilità e resilienza dell’animo umano.
Un’infanzia piena di energia, sempre in movimento tra danza, ginnastica, nuoto, escursioni in montagna, una vitalità che spinge a non fermarsi mai, un rifugio dal caos interiore, un modo per spingere sé stessa oltre i limiti, per dimostrare che niente può fermarla, nemmeno quando è costretta cambiare direzione. Poi gli studi universitari, le notti insonni, lo stress, l’ansia che si accumula, le stanze di ospedale, le visite, la diagnosi, l’intervento, le battaglie vinte.
Prospettiva autentica sul tema della salute fisica e mentale, sono pagine che si fanno invito a trovare la bellezza persino nella propria fragilità, un tributo alla perseveranza, un incoraggiamento a non mollare, un inno alla vita in tutte le sue sfumature.


Emma Fenu


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