Ero
lo spazio vuoto tra le cose, lo spazio vitale che fa prosperare tutto
ciò che, nel bene e nel male, ha un senso. I grandi artisti, i
grandi statisti e i grandi pensatori non lo sanno, ma devono tutto
alle grandi nullità. Se proprio si deve, vorrei essere ricordato
come l'uomo che ha accettato il mondo per quello che era e se n'è
andato senza lasciare traccia.
Titolo:
Lezioni in paradiso
Autore:
Fabio Bartolomei
Editore:
Edizioni e/o
Numero
di pagine: 140
Prezzo:
€ 15,00
Sinossi:
Dopo
anni di ricerca infruttuosa, quando ormai aveva perso le speranze,
Costanza trova finalmente un lavoro. Lo trova in paradiso, dove viene
assunta come angelo custode. Anche se si è sempre sentita priva del
talento per emergere e ha condotto un’esistenza molto semplice,
quasi anonima, scoprirà che lassù hanno un disperato bisogno di
lei. Ad attenderla troverà infatti un paradiso ben diverso da quello
che aveva sempre immaginato. Per non soccombere nuovamente agli
stessi soprusi che l’avevano emarginata quando era in vita e per il
bene degli esseri viventi, primo tra tutti suo padre, Costanza
accetterà questa sfida ad armi impari. Lezioni
in paradiso è
un romanzo che esplora in profondità, e con umorismo, il lato divino
delle qualità umane.
La recensione
Leggilo.
Mi dicevano tutti così: leggilo. E a gran voce, di fretta. In prima
fila, al megafono, c'erano le mie amiche blogger Sonia e Federica.
Loro non si scompongono mai troppo - le conosco, le conoscete - ma
sono le fan numero uno, o poco ci manca, dell'autore che ho scoperto
e letto in un giorno: Fabio Bartolomei. Quando, con gli esami in
corso, mi lamentavo con loro, perché proprio non sapevo rinunciare
ai miei libri, ma quelli che leggevo – pescati a caso dalla pila, con il
solo pregio di essere leggeri – erano troppo sterili, loro ecco che tiravano in ballo, una volta per ciascuna, il nome di questo scrittore.
Sempre. Per chi se lo stesse chiedendo: no, non ricevano percentuali
su ogni titolo venduto, ma, per me, avrebbero invece dovuto. Le manager più
in gamba che ci sono. Me ne parlavano perché le cose belle si dicono
a tutti, ma soprattutto a coloro di cui ti fidi: trasmesse col
passaparola. Un intoppo al gioco del telefono senza fili, purtroppo,
e io l'ho letto tardi. Galeotto il suo ultimo romanzo, Lezioni in
paradiso. Esattamente lui, piccolino e con la copertina del
colore del cielo. Con questa ragazza bellissima in primo piano, una città
blu come fosse in apnea, sott'acqua, e quelle ali fucsia aggiunte con
una bomboletta da chi sporca i muri, ma a volte, inconsapevolmente,
ti fa il dono del volo. Centotrenta pagine che raccontano la storia
di Costanza, una giovane donna che, su un terrazzo, mentre il vento
di una città del nord fa sventolare le mutande, il tricolore e le
lenzuola fresche di bucato, riceve il suo primo, vero incarico. Ha
spedido curricula, ha studiato, ma la vita è stupida e
imprevedibile. Quando la sua finisce, spezzata dalla tragedia del
precariato, lassù qualcuno ha un incarico per lei:
angelo custode a
tempo pieno, senza diritti o stipendio e con la promessa vaga della
pace eterna, di un cinquantenne scostante, nervoso e alla disperata
ricerca di una domestica che sappia cucinare, stirare, rammendare. E
che sia rigorosamente italiana: su questo Goffredo non transige,
signornò. Fatta di scioperi contro l'Altissimo, divinità
raccomandate dai potenti, ricordi dolci e attimi di tenerezza, la
storia di questo angelo custode in cassa integrazione vola in fretta
e vola in alto, anche se Costanza non ha ali. Una personalità
fortissima che salta fuori da ogni rigo, lemmi ricercati seguite a
ruota da spassose battute di spirito, la brevità di una favola della
buonanotte con il graffio e l'acutezza della vera satira. Bartolomei
si è fatto conoscere dal sottoscritto con un'ordinaria storia di
angeli custodi, in cui il paradiso è metafora, illusione, specchio a
rovescio del mondo. Le creature celesti parlano di manifestazioni e
politica e, pigre e sonnolente, spesso, meriterebbero un posto su cui
sonnecchiare – e una poltrona rossa da riscaldare – accanto ai
nostri indolenti parlamentari. Per fortuna c'è Costanza, con la
voglia di fare dei giovani, la forza inarrestabile dei sogni, le guerre perse in partenza contro i mulini a vento. Protagonista, lei, di un manuale d'istruzioni su come
essere persone, e angeli, migliori. Il difetto, lasciato alla fine:
la brevità; e non perché il romanzo risulti incompleto o
frettoloso. Si vorrebbe sapere di più su Goffredo, ma è poca cosa rispetto al resto.
Il problema autentico è che una parabola sulla crisi avrebbe dovuto
avere un prezzo più anti-crisi. Qui c'è qualità (si legge bene),
ma non quantità (si legge poco, e per una cifra proibitiva). Un
racconto intelligente e saggio sui postini che suonano sempre due
volte; sui sacchetti vuoti, ma pieni di parole d'amore; su vite che meritano
un montaggio coi fiocchi, nei loro istanti finali; su colf introvabili e angeli che rifanno i letti, spruzzando il deodorante
per ambienti; su alieni e tunnel di luce che forse sono balle o forse
no. Una curiosa storia sul conformismo, scritta da uno che è
anticonformisma nel cuore e che saprà mostrare, a chi vorrà, il divino
nell'umano e l'umano nel divino.
Il
mio voto: ★★★½
Il
mio consiglio musicale: Gianluca Grignani – Destinazione Paradiso