Il Destino regola inevitabilmente le nostre vite, intrecciandole, sovrapponendole e poi strappandole senza pietà. Questa è la storia di Mya e Chrissie, due ragazze che lasciano l'Italia per studiare all'estero, due ragazze che scappano da un passato impossibile da dimenticare. Fuggono, si nascondono, ma il Destino le travolge ancora, rinchiudendole in una realtà da incubo, una realtà dove i mostri sono reali e non solo ricordi insistenti. Un Dark Fantasy che lega le vite di diverse persone alla ricerca della loro strada, in un mondo irreale, governato da un'entità incurante. Perché il Destino ci ama e ci odia con la stessa intensità, ma a noi, povere pedine del suo folle piano, l'odio sembra prevalere.
Recensione
Ho terminato la lettura di Lithium ormai da un bel po' di tempo ma, come sapete, in quest'ultimo periodo ho pochissimo tempo da dedicare sia alle letture che procedono a passo di lumaca, sia al blog e quindi la recensione di questo romanzo arriva parecchio dopo averlo finito. In realtà non è solo per la mancanza di tempo che ho aspettato tanto a scrivere questa recensione, è anche il fatto che non so ancora che pensare di Lithium. Diciamo che non ho trovato proprio quello che mi aspettavo e sono rimasta un pochino delusa; purtroppo ci sono state alcune caratteristiche di Lithium e alcune scelte delle autrici che proprio non mi sono piaciute, anche se nel complesso non è un libro completamente da buttare, e alla fine, comunque, l'ho trovato una lettura gradevole e con alcune idee interessanti, solo diversa dalle mie aspettative, ecco. Prima di passare alle spiegazioni e alle mie considerazioni, vi racconto brevemente la trama. Dunque, Lithium racconta la storia di due amiche, Mya e Chrissie, due ragazze italiane che decidono di lasciare il loro paese e trasferirsi in Scozia per studiare e anche per lasciarsi alle spalle un passato doloroso. Una volta arrivate a St. Jillian, paesino scozzese con una storia leggendaria , le due amiche scoprono che le creature che, appunto, credevano solo frutto di leggende, ovvero vampiri e licantropi, esistono davvero e che St. Jillian è proprio il luogo dove, in tempi remoti, venne eretto un magico muro per tenere questi esseri soprannaturali, sempre in conflitto tra loro, a debita distanza. Non solo esistono vampiri e licantropi, ma anche cacciatori che si occupano di eliminarli e le due amiche si ritroveranno coinvolte in questa guerra secolare. Chrissie, in particolare, a causa di una serie di circostanze diventa lei stessa una cacciatrice di vampiri, con il potere che le viene tramandato da Kate, la precedente cacciatrice. Non sto qua a raccontarvi del come e del perchè, vi dico semplicemente che il potere dei cacciatori si tramanda dall'uno all'altro attraverso una specie di patto di sangue nel quale un ciondolo contente il litio (ecco da dove viene il titolo) viene appunto bagnato nel sangue del futuro cacciatore e ad esso consegnato; i cacciatori di vampiri sono sempre donne, quelli di licantropi, uomini e il litio contenuto nel ciondolo cambia colore a seconda che il cacciatore si trovi di fronte a un licantropo, nel qual caso diventa rosso, o un vampiro, e in questo caso diventa blu. Per le due ragazze non mancano inoltre le complicazioni sentimentali: Chrissie incontra e poi si innamora, ricambiata, di William, un ragazzo, diciamo, "particolare" (non svelo di più) e che ha un ruolo molto importante nella storia, mentre Mya, dopo aver cercato di negare i suoi sentimenti, intreccerà una relazione con Dorian, un cacciatore. Questa è a grandi linee la trama di Lithium; veniamo ora alle mie considerazioni. Come dicevo, complessivamente, la lettura di questo romanzo si è rivelata piacevole, la storia forse di base non è originalissima dato che libri su vampiri e licantropi ne ne sono stati pubblicati a bizzeffe, però l'idea di inserire il litio come uno degli elementi fondamentali della storia è stata davvero ottima ed è quel tocco di originalità che altrimenti sarebbe mancato in un romanzo di questo tipo. Per quanto riguarda la trama ci sono molte cose che mi sono piaciute, come l'idea del tramandare i poteri tra un cacciatore e l'altro con il particolare sistema inventato dalle due autrici, la suddivisione tra uomini e donne per la caccia di vampiri e licantropi, la storia del muro e la profezia che lo accompagna. Però, se devo essere sincera, da una simile trama di base che è molto interessante mi aspettavo di più, ed ecco perchè vi ho detto che questo libro mi ha lasciata un po' delusa. Il problema è che questo filone principale che, in teoria, dovrebbe essere la parte preponderante del romanzo, finisce invece per essere quasi un contorno a tutta una serie di vicende sentimentali e di vita quotidiana dei vari personaggi. In sostanza la parte romance prevarica quella urban fantasy che è un po' soffocata e messa in secondo piano, ci sono troppe pagine dedicate alle questioni sentimentali e troppo poche invece all'azione, alla caccia ai mostri, o per esempio all'addestramento di Chrissie come cacciactrice. Trovo che le autrici abbiano spinto troppo l'acceleratore sulla nascita delle varie storie amorose a scapito della trama principale e, secondo il mio punto di vista, avrebbero dovuto invece andarci piano e far sviluppare gradatamente questi intrecci nel corso dei prossimi libri, anche perchè è una quadrilogia e quindi di spazio di manovra ne hanno in abbondanza. Una cosa che ho apprezzato, anche se non al 100 % (poi vi spiego perchè) è l'idea di narrare sfruttando i diversi punti di vista di tutti i personaggi; in Lithium, infatti, la narrazione si svolge in prima persona dal punto di vista di ciascuno dei protagonisti, e così abbiamo il capitolo in cui la narratrice è Mya, quello invece in cui è William a raccontare, e così via. Se da un lato questa scelta è buona perchè permette di conoscere e approfondire maggiormente ogni personaggio, anche per quanto riguarda l'aspetto psicologico, dall'altro, talvolta, provoca una certa confusione nel lettore. Perchè direte voi? E qui arriva la spiegazione del perchè non mi ha convinta pienamente: il fatto è che spesso capita che si legga la stessa scena da due punti di vista diversi e per di più magari partendo da un periodo temporale precedente o successivo... non so se avete capito cosa intendo, faccio fatica a spiegare questa cosa nel migliore dei modi. Per di più, non solo ci sono questi salti temporali tra capitolo e capitolo, ma anche all'interno di uno stesso capitolo: per esempio un personaggio è seduto sul divano e subito dopo lo ritroviamo in strada senza che si capisca come sia potuto succedere, cioè, non c'è nemmeno uno stacco di paragrafo che indichi il fatto che sono due scene separate e consecutive che magari si svolgono a mezza giornata l'una dall'altra e ci si ritrova frastornati. Forse una narrazione in terza persona e soprattutto più lineare sarebbe stata una scelta migliore, anche considerato il fatto che i personaggi sono tanti e non è facile destreggiarsi tra l'uno e l'altro. Mi collego a questo discorso per parlarvi appunto dei protagonisti di Lithium; dunque, niente da dire sulla loro caratterizzazione nel senso anche di "differenziazione", ovvero il fatto che le autrici sono riuscite a creare personaggi tutti completamente diversi tra loro, con una loro personalità precisa e un discreto approfondimento psicologico, ma c'è un ma che riguarda in particolare due personaggi, ovvero Chrissie e William che, nonostante siano i protagonisti principali sono, secondo i miei personalissimi e discutibili gusti, i meno riusciti. Il problema di questi due personaggi è che sono stati tratteggiati in modo talmente esagerato nei loro comportamenti e nelle loro azioni da risultare caricaturali, praticamente delle macchiette. Chrissie viene descritta come una ragazza di 19/quasi 20 anni, ma il più delle volte si comporta come una dodicenne, è di un'infantilità esasperante e se c'è una cosa che non sopporto è il trovare nei libri personaggi che vanno fuori carattere, che non agiscono in modo adeguato alla loro età. Per quanto riguarda William, quello che non mi è piaciuto di lui è il suo essere sempre eccessivo in tutto, troppo sbruffone, troppo vanesio, troppo sopra le righe... "troppo", insomma. Non parliamo poi di quando i due si vengono a trovare insieme: i loro dialoghi sono oltremodo irritanti, dei battibecchi senza capo nè coda, insopportabili e spesso ai limiti dell'assurdo. E per di più con uno sfoggio, il più delle volte inutile e insensato, di un turpiloquio veramente fastidioso, soprattutto per il fatto che vengono usati termini come "minchia" e "minchiate" che c'entrano con la Scozia come i cavoli a merenda... se Lithium fosse stato ambientato in Sicilia, l'avrei anche capito, ma visto che siamo in Scozia sarebbe il caso di adeguare il registro linguistico e lasciar perdere i regionalismi. Per fortuna a bilanciare Chrissie e William ci sono altri personaggi decisamente più assennati e maturi, e soprattutto più realistici, ad esempio Mya o Kate, o ancora West, un altro cacciatore. Peccato che i personaggi più interessanti, o meglio quelli che più mi hanno incuriosita, siano invece già morti .__. Non vi dico chi sono per non rovinarvi la sorpresa nel caso vogliate leggere Lithium ma, che caspita, bisognava proprio eliminare quei due che erano i più intriganti? Fateli resuscitare ed eliminate Chrissie e William, piuttosto! :D Per quanto riguarda lo stile, la scrittura è molto scorrevole e accattivante, peccato per alcune ripetizioni di troppo (per esempio, si trova un sacco di volte l'espressione "ridere di gusto"), per il turpiloquio di cui ho già parlato e peccato anche per il fatto che si nota il passaggio tra un'autrice e l'altra, si nota veramente tanto. Scrivere un libro a quattro mani non è facile per gli scrittori scafati, figuriamoci per due autrici alle prime armi. Tirando le somme, direi che nel suo insieme e considerando che è un romanzo d'esordio, Lithium è un libro discreto, ha delle buone e solide idee di fondo e una trama avvincente, solo che, in primo luogo, questa trama deve essere sviluppata in modo migliore, dando più spazio al filone principale e relegando a contorno tutte le altre questioni e, in secondo luogo, le autrici devono lavorare un po' sullo stile di scrittura che è ancora acerbo, devono limarlo e soprattutto renderlo omogeneo in modo che non si noti così tanto lo stacco tra una e l'altra. Comunque, se vi piace l'urban fantasy con una spiccata componente romance, penso che allora apprezzerete questo libro e in particolare mi sento di consigliarlo soprattutto a un pubblico femminile abbastanza giovane.
Il mio voto: ★ ★ ★ ✩ ✩