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Recensione: Little Brother di Cory Doctorow

Creato il 22 maggio 2015 da Erika Zini @erika_zini

Recensione: Little Brother di Cory DoctorowEra il 2009 quando in libreria comparve un libro tutto nero con sopra una grande X dorata e una trama avvincente che ora definiremmo distopica, un termine - allora - caduto in disuso. Si trattava di X di Cory Doctorow, primo volume della Little Brother Series, pubblicato in Italia da Nord.

Non devo dirvelo vero? Anche questa è diventata una serie interrotta e i volumi successivi non hanno mai visto la luce, qui da noi.

Perse le speranze? E invece sappiate che Multiplayer Edizioni ha acquistato i diritti di pubblicazione e si sa anche la data di uscita di Homeland (01/10/2015), il seguito di questo libro che nella nuova versione cambia nome, mantenendo il suo originale Little Brother. I miei complimenti, quindi alla Casa Editrice che ha deciso di riportare in vita la serie (non solo questa, a quanto ho visto, ma ne parleremo in un altro post).

Sono passati 6 anni da quando lessi questo libro e sono riuscita a recuperare la mia brevissima recensione. Ricordo chiaramente che il romanzo era scritto molto bene e la trama intrigante ma... c'era un ma. Ecco tutti i dati sul libro e la mia mini recensione datata dicembre 2009 (quando questo blog non era ancora nei miei pensieri 😉 )!

Recensione: Little Brother di Cory Doctorow
Titolo: Little Brother
Titolo originale: Little Brother
Autore: Cory Doctorow
Traduttore: -
Editore: Multiplayer Edizioni
Collana: -
Pagine: 498
Prezzo: 7,99 ebook
Data di uscita: 12 maggio 2015

Voto:

Nella severissima Chavez High School, a San Francisco, il preside ha Installato un sistema ultramoderno per monitorare le attività degli studenti minuto per minuto. Ma uscire dalla scuola senza permesso non è mai stato un problema per Marcus, noto sul web come "w1n5tOn": lui conosce tutti i segreti della rete ed è in grado di neutralizzare qualsiasi dispositivo di sorveglianza. E mentre i compagni rimangono a scuola, Marcus e i suoi amici Darryl, Vanessa e Jolu si divertono per le strade della città. All'improvviso una terribile esplosione: il più efferato attacco terroristico della storia distrugge il centro dI San Francisco, e i quattro, al posto sbagliato nel momento sbagliato, vengono arrestati perché ritenuti coinvolti nella strage. Chiusi in carcere senza alcun processo e torturati perché confessino, i ragazzi sperimentano sulla loro pelle la violenza e la crudeltà della polizia. Grazie a una console modificata per eludere i controlli del governo, una volta libero wln5t0n darà vita a una comunità di ribelli non violenti, intenzionati a combattere e arginare lo strapotere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Perché, per chi odia la guerra e la violenza, la tecnologia e l'informatica sono le uniche armi vincenti.

MINI REVIEW scritta il 21/12/2009

***Attenzione Spoiler

La vicenda si svolge in un futuro dove la tecnologia e la tutela della privacy sono le padrone assolute in tutte le situazioni: dal lavoro alla scuola. Tutto ciò non fa altro che portare all'esasperazione, fintanto che un attacco terroristico porta il governo a sospettare di chiunque, anche di semplici adolescenti che qui ce la metteranno tutta per "combattere" un mondo governato solo dalle macchine.
Il libro è carino e ha una bella trama, ben costruita. I personaggi sono simpatici e "umani". Ma c'è un ma, anzi diversi.
Il finale è assolutamente troppo "politically correct": dopo aver passato tutto il libro a cercare di far capire alla Giustizia quanto sia scorretto quello che stanno facendo (anzichè tutelare la privacy, la annientano) è proprio il protagonista a fare tutto ciò che gli dicono e ... non cambia niente.
Inoltre, per un pubblico medio ci sono troppi tecnicismi incomprensibili che ricoprono pagine intere del libro. Per "chi ne sa" può essere divertente, per gli altri una noia mortale.
Non più di 2 stelline, meritate soprattutto per il finale buttato via e l'occasione persa di scrivere un bel libro.
3 stelline per scorrevolezza e semplicità di scrittura.

Recensione: Little Brother di Cory Doctorow
Cory Doctorow ha vinto nel 2000 il Premio John Wood Campbell per il miglior nuovo scrittore e nel 2009 il Premio Prometheus e il Premio John Wood Campbell Memorial per il miglior romanzo con X. È stato più volte candidato ai premi Hugo e Nebula.

È un attivista in favore delle leggi che liberalizzano i copyright e sostenitore delle licenze Creative Commons. La maggior parte dei suoi libri sono scaricabili gratuitamente da Internet. Temi ricorrenti della sua opera sono i diritti digitali, la sicurezza informatica e la tecnologia più in generale.

X (Little Brother, 2008) è un romanzo che racconta la storia di un gruppo di hacker poco più che ragazzini, che riescono a mettere in crisi un sistema totalitario che ha preso l'avvento grazie alla paura di attentati terroristici. Richiama esplicitamente, già nel titolo, la famosa opera 1984 di George Orwell.

Makers, del 2009, è un romanzo dedicato alla subcultura Maker, ovvero a quel movimento culturale e tecnologico formato da "gente che modifica meccanismi e hardware, modelli di business e soluzioni abitative, per scoprire modi per tirare avanti e vivere felici anche quando l'economia va a finire nel cesso".

[ Biografia tratta da Wikipedia]

Recensione: Little Brother di Cory Doctorow recensito da Erika il 22 maggio 2015


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