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Possiamo finalmente dedicarci a Lo Hobbit:Un Viaggio Inaspettato... con colpevolissimo ritardo. Pur avendo visto il film praticamente all'uscita ho preferito aspettare dato che avrei tanto voluto confrontare la versione normale (e 3D) con la versione a 48 fps fortemente voluta da Peter Jackson. Invece nisba, ma mi fido del giudizio di Angry Joe. (Negli USA hanno pure le sedie vibranti al cinema... no comment!) Un veloce ripasso, dato che certe cose le sanno anche i sassi: Un Viaggio Inaspettato è il primo film di una trilogia-prequel ambientata 60 anni prima del Signore degli Anelli che narra le avventure di Bilbo Baggins, zio di Frodo, e getta luce sugli eventi che portarono (più o meno direttamente) alla Guerra dell'Anello. La trilogia è tratta in larga parte da Lo Hobbit, scritto da J.R.R. Tolkien nel 1937, e da una serie di appendici de Il Ritorno del Re. Per gli smemorati: il film (che poi sono diventati due, e infine tre) doveva essere diretto da Guillermo del Toro, con Peter Jackson alla produzione, ma una serie di ritardi e guai finanziari della Metro-Goldwyn-Mayer hanno purtroppo provocato l'abbandono del regista messicano. Ultima precisazione: Lo Hobbit non è il Signore degli Anelli. E non deve esserlo.
Pur avendo un impianto narrativo molto simile (un piccolo eroe riluttante reclutato da un mago saggio per compiere un lungo viaggio pieno di pericoli) l'atmosfera che si respira ne Un Viaggio Inaspettato è totalmente diversa da La Compagnia dell'Anello. Naturale, dato che il materiale di partenza è esplicitamente dedicato a lettori più giovani. I toni sono più leggeri, non mancano le gag (fornite in abbondanza dal gruppo di nani) e manca la sensazione di sventura incombente che graverà sulla Terra di Mezzo 60 anni dopo. La quest di Thorin Scudodiquercia e dei suoi compagni- recuperare l'Archepietra e liberare la Montagna Solitaria dal terribile drago Smaug- è molto meno importante, nel grande schema delle cose, della distruzione dell'Unico Anello. Ma prima di distruggerlo occorre trovarlo, giusto?
Martin Freeman (The Office, Sherlock) ruba la scena nei panni del giovane Bilbo, un hobbit pignolo ma anche coraggioso e ironico, e l'incredibile Ian McKellen ci ricorda ancora una volta quanto sia fantastico vedere Gandalf il Grigio in azione. (Si tratta solo di abituarsi al doppiaggio di Gigi Proietti, subentrato al compianto Gianni Musy). Il resto del cast di protagonisti è un pò... beh, confuso, trattandosi di ben 13 nani, ma Thorin (Richard Armitage) spicca su tutti. Speriamo solo che nei prossimi film tutti i nani abbiano più possibilità di rendersi riconoscibili. Tornano anche alcune vecchie conoscenze, come Elrond/Hugo Weaving (molto più gioviale in questo prequel), Galadriel/Cate Blanchett (per fortuna c'è almeno UNA donna in questo festival della salsiccia) e Saruman/Christopher Lee, oltre ad una brevissima apparizione di Elijah Wood/Frodo e Ian Holm/Bilbo all'inizio. E poi abbiamo Gollum. Ricordate quanto sembrava realistico ne Le Due Torri? Beh, ora è meglio: in dieci anni la tecnologia è migliorata esponenzialmente... e si vede. Interpretato ancora una volta da Andy Serkis grazie alla motion capture, il terrificante mostriciattolo è più vivo che mai e non mancherà di inquietare gli spettatori ancora una volta in quella che è la sezione più appassionante (e importante, diciamocelo) di Un Viaggio Inaspettato.
Alcune new entries mi hanno lasciato perplesso, come Radagast il Bruno. Diciamo solo che me lo immaginavo diverso, ecco: non pretendevo certo un nuovo Gandalf, ma era proprio necessario renderlo un hippie strafatto giusto per strappare qualche risata? L'effetto "Jar Jar Binks della Terra di Mezzo" è fortissimo, e viene stemperato solo dalla competenza dimostrata in alcune scene (come l'incontro col Negromante e la mitica slitta trainata da conigli). Anche il Re Goblin/Mento Pallonio mi ha lasciato freddino, ma qui la colpa è del doppiaggio italiano che strideva un pò troppo col personaggio.
Il film di Jackson non ha riscosso critiche esaltanti. Le invettive più frequenti sono rivolte ai 48 fps, che a quanto pare renderebbero meno immersiva l'esperienza (il contrario di quello che dovrebbero fare), ma come ho già detto non ho avuto modo di sperimentare di persona. Un'altra delle critiche più comuni è che Un Viaggio Inaspettato si sforza troppo di richiamare la trilogia originale sfruttando location identiche o molto simili (Gran Burrone, le montagne innevate, le praterie coi Mannari) e riprendendone anche molti dei temi musicali. Gente, è un prequel. Mettetevi l'anima in pace. Altra critica molto in voga: Un Viaggio Inaspettato è troppo lungo/lento/pieno di scene inutili. Qui concordo, seppur parzialmente: il film parte con lentezza (ok, è importante impostare il background e definire i protagonisti, però...) e certe scene le avrei tenute da parte per l'Extended Edition in DVD/Bluray in modo da rendere la narrazione molto più scorrevole. Inevitabile effetto dell'"allungamento" da dittico a trilogia? Molto probabilmente.
Difficile dire cosa sia stato tolto e cosa aggiunto al film: lo sapremo solo dopo aver visto (e digerito) La Desolazione di Smaug e Andata e Ritorno. Solo allora potremo decidere se ne sarà valsa la pena. Un Viaggio Inaspettato si conferma "solo" come un fantasy epico di qualità con contenuti e propositi molto diversi da quelli della vecchia trilogia. Molti fan saranno delusi ("Mi aspettavo il Signore degli Anelli!"), molti altri (come me) si tufferanno a capofitto in questo secondo viaggio nella Terra di Mezzo, felici di respirare di nuovo la stessa aria e di visitare luoghi maestosi come Gran Burrone ed Erebor. Un sequel, dopotutto, sarebbe un'eresia. Peter Jackson dà ancora una volta vita al mondo letterario di Tolkien in maniera unica: avrei certamente gradito un Hobbit diretto da del Toro, ma da fan posso dire tranquillamente che i film sono in buone mani. Per quanto mi riguarda è uno dei più bei film del 2012, nonostante certi momenti di lentezza, un 3D non proprio esaltante e molti personaggi sottosfruttati, e guardo con curiosità ai prossimi due episodi.
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