Recensione: Lo staordinario mondo di Ava Lavender, di Leslye Walton
Creato il 22 dicembre 2014 da Mik_94
Il
fatto che l'amore non sia come te lo aspetti non significa che tu
non ce l'abbia.
Titolo:
Lo straordinario mondo di Ava Lavender
Autrice:
Leslye Walton
Editore:
Sperling & Kupfer
Numero
di pagine: 277
Prezzo:
€ 15,90
Sinossi:
Ava
Lavender è nata con le ali, ma non può volare. Non può nemmeno
vivere come le coetanee, perché sua madre la tiene chiusa in casa,
al riparo da occhi indiscreti. Ma ha sedici anni e non si rassegna a
essere diversa. In cerca di un perché, scava allora nel passato
della sua famiglia, e scopre il destino infausto delle sue antenate:
ognuna segnata da una peculiare stranezza, ognuna condannata a un
amore infelice. E se fosse proprio l'amore la forza in grado di
spezzare quell'antica maledizione? Un amore vero, capace di vedere
oltre le apparenze. Per trovarlo, Ava dovrà affrontare il mondo
fuori, gli sguardi di chi la crede un mostro o un angelo. Fino alla
notte del solstizio d'estate, quando sarà lei a scrivere un nuovo,
forse decisivo capitolo nella storia straordinaria della sua
famiglia.
La recensione
“A
questo punto Viviane Lavender amava Jack Griffith da dodici anni,
ovvero più di metà della sua vita. Se avesse dovuto trasformare il
proprio amore in un genere alimentare, diciamo per mangiarlo, ci
avrebbe farcito 4745 crostate di ciliegia. Se avesse dovuto
conservarlo, le sarebbero occorsi 23.725 barattoli di vetro con
relative etichette e una dispensa lunga quanto tutta Pinnacle Lane.
Se avesse dovuto berlo, sarebbe annegata.”
Si inizia con
un albero genealogico. I rami ricurvi, il tronco nodoso e le chiazze
di foglie che, allargandosi un po', fanno spazio a nomi dal suono
bellissimo. Leggiamo, così, che da due giovani francesi emigrati in
America furono generati René, Margaux, Pierette ed Emilienne. Il
primo, di un'avvenenza fuori dal comune, fu strappato alla vita da un
colpo di pistola in pieno viso; la seconda, invece, si strappò il
cuore dal petto; la terza, per un amore disperato, divenne un
canarino dal piumaggio chiaro; l'ultima, unica supersiste mentre i
fratelli morivano di passione e la mamma diventava letteralmente
trasparente, prese un treno per Seattle, sposò un panettiere zoppo
che di cognome faceva Lavender e mise al mondo due bambini. Gemelli diversi. C'era Herny, che non parlava, e Ava, che aveva le ali. Lo
straordinario mondo di Ava Lavender non
è altro che la storia di un'adolescente speciale – sarà un
angelo, un demonio, una ragazza comune? - e delle dolorose,
affascinanti pene vissute dalla sua famiglia di donne. Una vita
giovane che, custodita come un tesoro o una mostruosità tra le mura
della misteriosa casa di Pinnacle Lane, una magione di antichi
spettri vestiti di bianco, passa il tempo a sognare il grande amore e
a guardare, come in foto, i curiosi disastri sentimentali delle sue
antenate. L'amore, sempre, aveva fatto danni. Anche lei e suo
fratello, d'altronde, sono nati da un cuore spezzato: perché,
allora, desiderare spiccare il volo e volteggiare sulla cisterna
comunale in cui, andati a nanna gli stanchi custodi, le coppiette di
innamorati fanno le cose che fanno gli innamorati? Perché non si
tratta soltanto di amore. Fuori, per Ava e i suoi lettori, c'è un
universo popoloso e unico da scoprire: figure tragiche e
contraddittorie, teneri inizi e fini grottesche, amici fidati e
fascinosi sconosciuti che, dall'alto della loro superstizione,
vorrebbero solo chiuderti in gabbia e osservarti in eterno dalle
sbarre. Nell'esordio della portentosa Leslye Walton le piogge portano
cattivi presagi, ogni sentimento ha un odore, le anomalie genetiche
sono in rima coi miracoli e basta una panetteria profumata, un dolce,
un gesto di buon vicinato affinchè il Solstizio d'estate sia il più
felice dei giorni. Mi aspettavo, leggendo anticipazioni e sinossi,
una storia diversa, magari più comune. L'ennesimo young adult dotato
di ali e buoni sentimenti.
La Walton, invece, riempie queste pagine
che non sono nemmeno trecento di stramberie e personaggi
numerosissimi e, con uno stile artistico e suggestivo, stranisce e
affascina, anche se discontinuamente. Qualcosa, su di me, non ha
purtroppo funzionato, una leggera stranchezza è calata alla fine di
questo viaggio di carta, ma c'è talento nella scrittura e inventiva
nell'intreccio. All'inzio si fa confusione, lo stupore ci disegna in
faccia un punto di domanda, ma ti ci affezioni... A quelle trovate
mai viste, alle atmosfere a metà tra Tim Burton e Pushing
Daisies, ai legami di sangue –
mentre l'albero genealogico si amplia e la chioma si fa più folta –
che ricordano Sarah Addison Allen, Joanne Harris e le autrici della
saga di Beautiful Creatures, ma
con una nota di fantasia in più e un pizzico di fludità in meno. La
mente, per fatti suoi, ha fatto i soliti collegamenti, ma in realtà
questa storia è piuttosto unica nel suo genere e, come poteva, mi ha
fatto compagnia allo stesso modo in cui, due estati fa, c'erano stati
sotto il mio ombrellone La meccanica del cuore e
il suo pesante bagaglio di maturità, violenza e genio. Lo
straordinario mondo di Ava Lavender fa
venire in mente Penelope –
ricordate la carinissima commedia romantica con Christina Ricci e il
suo nasino da maiale, no? –
ma è una fiaba spiritata, cruda ed elegante al tempo stesso che, in
realtà, somiglia più a quella di Malzieu. I personaggi sono tanti
e, a volte, hanno poco spazio. Non posso promettere a me stesso che li terrò a mente a lungo. Mi domando quanto rimarranno; cosa lasceranno. Non mi ha assicurato un
coinvolgimento costante, ma non posso sconsigliarlo. Proprio no. In un
mondo di libri tutti uguali, Ava ci racconta il suo, di mondo, e l'audacia dello
sforzo va premiata, anche se, presentato come romanzo per adolescenti,
avrebbe trovato giovamento in una leggerezza più grande. Comunque,
non per chi è in cerca di un dolce Natale.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Take That – Rule the world
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