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RECENSIONE: "Luce opaca" di Patrick Poini

Creato il 28 settembre 2013 da Franniepanglossa @Frannie_Pan
Buon pomeriggio a tutti, miei carissimi lettori!
Mentre stamattina vi ho parlato un pò dei miei acquisti librosi, ora è il turno della recensione di un libro che mi è stato gentilmente inviato dalla casa editrice su richiesta dell'autore Patrick Poini: "Luce opaca". Ma prima di cominciare... ehm...
Prima di passare alla recensione, perdonatemi, occorre fare una premessa. Vi prego di leggerla.
Io non sono un recensore professionista. Amo leggere, è una mia grandissima passione. Leggo tanto e mi piace parlare di ciò che leggo, sia in positivo che in negativo.  Quando leggo un libro, gli dedico sempre tutta la mia attenzione. Cerco di non esprimere mai giudizi affrettati e so che le chiamo "recensioni" ma più che recensioni sono dei miei pensieri.La mia opinione è assolutamente soggettiva. Se chi mi legge si fida del mio parere non può che farmi un immenso piacere ma non mi sono mai permessa di dire: "Non leggete questo libro, è da buttare". Il mio massimo è: "io lo sconsiglio", e lo dico perché l'opposto sarebbe una bugia ma ognuno è più che libero e capace di rendersi conto da sé se un libro potrebbe piacergli o meno.
Insomma, ognuno ha i suoi gusti: quello che a me non è piaciuto, qualcun altro potrebbe trovarlo sensazionale e viceversa. 
Dico questo perché recentemente è stata criticata una mia recensione negativa e devo dire che ci sono rimasta male. Non perché è stata criticata ma per il modo in cui è stata criticata. Un conto è non essere d'accordo e confrontarsi quando si hanno pareri opposti è anche il bello di una discussione costruttiva, un altro è dire che ho letto il libro "male" o superficialmente e che ho letto pochi libri quando invece ne leggo molti e di tutti i generi possibili e immaginabili.Se posso essere sembrata irrispettosa mi scuso ma non è un buon motivo per attaccare.
 Scusate se ho allungato un pò il brodo ma purtroppo questa recensione, mio malgrado, sarà negativa e ci tenevo a scrivere ciò che ho scritto onde evitare altri scontri. Soprattutto perché ditemi un solo booklover che ci prova gusto a parlare male di un libro! Personalmente ogni volta che lo faccio mi si spezza il cuore ma la sincerità prima di tutto. 
RECENSIONE: Titolo: Luce opaca
Autore: Patrick Poini
Casa Editrice: Giovane Holden Edizioni
Pubblicato il: novembre 2012
Pagine: 69

TRAMA
Un ragazzo affetto da narcolessia passa le giornate rinchiuso nella sua camera-cassonetto, circondato da vestiti sporchi, plettri consunti, resti di pasti e bocconi di pensieri avariati. Rigorosamente al buio.
Finché nella sua vita appare Luce, nomen-omen, ragazza del piano di sopra che ascolta da tempo ammaliata le note della sua chitarra e decide di svegliare Corrado da quella sorta di letargo. Ma entrambi i ragazzi sono universi complessi e insondabili, deserti di passate sofferenze che tardano a fiorire: il padre assente, la signorina Sesso Libero come caricatura di madre, un padrigno avvocato perennemente incravattato, e quell’uomo che ha straziato l’infanzia di lei, in una notte di lenzuola rosse e valigie da preparare in fretta e furia.
Ecco che la fuga diviene la sola possibile salvezza: che sia nel buio del sonno, nel sogno, nella musica e nella poesia. Ma la scrittura deve rinnovarsi, occorre redigere il manifesto di una nuova corrente: il non-fisionomismo. Perché siamo personaggi senza occhi né bocca e il colore dei capelli dobbiamo scegliercelo da soli, in un estremo atto di rinnovata volontà.
Una finestra sull’amore dai contorni onirici, una storia agrodolce dal finale aperto e inaspettato, che con un filo di malinconia vi condurrà nel profondo dell’animo umano, laddove un barbaglio di luce, seppure opaca, vale mille raggi di sole. 

RECENSIONE:
Forse non ero nello stato d’animo giusto per questo libro o forse un altro momento non avrebbe fatto alcuna differenza. Sarà che pur avendo letto la trama e sapendo di cosa parlava, mi aspettavo qualcosa di diverso… Comunque mi dispiace davvero tantissimo ma questo libro non mi è mai piaciuto.
Corrado è un ragazzo affetto da narcolessia e, come si può leggere dalla trama, la sua vita non è facile. Un giorno la sua musica attira una ragazza dal piano di sopra, Luce, che ne resta incantata. Tra i due si crea un rapporto particolare che si spera riuscirà a vincere le difficoltà della loro vita, del loro passato.
Non sono riuscita a creare nessun sentimento di empatia con i personaggi, né sono riuscita a delineare o a comprendere a pieno il loro comportamento. Per quanto non mi permetterei mai di sottovalutare una malattia, Corrado mi è sembrato solo un grande maleducato. E’ irrispettoso sia nei confronti della madre che chiama, a causa di alcuni sbagli del passato, “signorina Sesso Libero” e la madre lo lascia fare tutto ciò che vuole senza imporsi minimamente sia nei confronti dei suoi professori della scuola, da cui entra ed esce a suo piacimento senza che nessuno lo fermi. Luce, d’altro canto, è attratta da Corrado perché scorge in lui qualcosa di speciale ma di questo qualcosa io non ne ho visto neanche l’ombra. Corrado si comporta in modo scontroso con lei, come se Luce fosse meno di niente, ma nel giro di due settimane durante le quali per altro non si vedono ecco che Corrado si rende conto di provare qualcosa per lei e la trascina in una specie di vortice di autodistruzione tra sigarette e alcool. Luce, ad un certo punto, va persino via di casa e per quanto potesse avere buoni motivi, comunque si tratta di una minorenne che va ancora a scuola ed i genitori non fanno niente per fermarla, non c’è uno straccio di autorevolezza.
Insomma, alcuni passaggi, sviluppi e dialoghi mi sono parsi surreali, spesso e volentieri non riuscivo a capire il perché di una determinata azione, non riuscivo a scorgere il senso. Lo stile non mi ha fatto proprio impazzire.
Ed il finale… Io non l’ho capito. Mi sento in dovere di affermare che è assolutamente “colpa” mia: quei finali più ovattati, che non si capisce bene se sono sogni o realtà non sono mai stata brava ad afferrarli; ad ogni modo, secondo me, si è concluso un po’ troppo in fretta.
Mi si spezza davvero il cuore perché l’autore stesso mi ha inviato il suo libro ma quando ho finito di leggerlo mi sono sentita vuota. Non ho trovato né un messaggio né una morale e tutto si esaurito nel giro di un’ora senza farmi provare alcuna emozione. Mi dispiace tantissimo ma non mi è piaciuto.

RECENSIONE:

Assolutamente sconsigliato.


Beh, purtroppo è andata così...Mi sento un pò stupida a ripeterlo di nuovo ma a quanto pare è necessario farlo per non essere offesi. Questa è la mia opinione personale e soggettiva. Siete liberi di fare quello che volete u.u
E chiedo scusa se il tono dell'introduzione era un pò acceso ma, sempre secondo me, trovo sia ridicolo doversi giustificare per una recensione negativa. Un libro può piacere e non piacere. Purtroppo funziona così, è la vita. Ha qualcosa a che vedere con la libertà d'opinione... suona familiare?
Un bacio a tutti e buona serata!A domani con la rubrica Clock Rewinders!RECENSIONE:

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